Prima lettura del 5 agosto 2023
"Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse:
«Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia.
Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi.
In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti.
Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio»".
Questa pagina della Bibbia ritorna periodicamente ad avere la sua importanza in occasione della proclamazione di un Anno Santo. Il prossimo sarà nel 2025.
Ma prima di essere una pagina di circostanza è Parola di Dio per un popolo che deve imparare a camminare verso la libertà.
Il Signore sa quanta pazienza, quanta speranza serva a guardare alla metà senza demoralizzarsi, senza perdere la fiducia. Col suo amore educa e sostiene, fa guardare oltre l'ovvio e libera dai legacci che noi stessi fabbrichiamo.
"Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni".
Il 7 non è un numero a caso. Richiama i sette giorni della creazione, e quindi il ritmo del tempo che viviamo quotidianamente. Una super settimana di giorni, ognuno di sette anni, ha la forza evocativa e la vitalità della creazione che si prepara ad accogliere un un mega giorno/anno di riposo in cui festeggiare il Dono.
"Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra".
Il cinquantesimo anno inizia con una grande liturgia di riconciliazione a cui tutto il popolo è chiamato. Si riparte dal perdono di Dio che è il mezzo potente che forse non usiamo e apprezziamo abbastanza.
Perdonare e accogliere il perdono lo vedo come l'unica forza attraverso il quale la nostra vita può ricominciare.
Il perdono è la carezza sulla ferita lacerata del peccato, il sorgere inaspettato della luce dopo l'orizzonte di tenebra che sembrava non finisse mai.
Il Signore mantiene ogni cosa in vita rinnovando tutti nella grazia. L'amore gratuito ci salva. Il saperci perdonati ci rimette in cammino,
Si può ripartire credendo alla buona notizia che in Cristo Gesù siamo stati riconciliati con Dio per sempre.
"Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti".
Anno santo perché porta liberazione, santo come Dio, il liberatore!
Non è un fatto devozionale.
Il giubileo è un segno che ogni cinquant'anni si riporta liberazione lì dove nei quarantanove precedenti la libertà è andata perduta. Un esempio impegnativo sono i debiti accumulati. Ogni 50 anni tutto si azzerava. Come?
"Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia".
Se a qualcuno era stata tolta la terra per i debiti o era stato venduto come schiavo per lo stesso motivo, la terra veniva restituita così come la libertà della persona. È una festa di riconciliazione sociale che toglieva gli ostacoli e i rancori cresciuti nel tempo, stratificati fino a diventare ingiustizia.
È un modo di perdonare molto concreto, tangibile. Non solo propositi e sospiri ma la disponibilità a restituire la terra e la libertà a chi l'aveva persa.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Lv 25,1.8-17
Commento del 03/08/2019
Salmo 67 (66), 4-5
Commento del 16/12/2022
Nessuno di voi,opprima il suo prossimo.
RispondiEliminaSi
Grazie Signore per quello che mi doni:non opprimere.
Mai
Non opprimere
Questo è il memoriale da applicare su un filattero
Grazie signore
Non farmi mai opprimere il mio prossimostammi vicino
Amen
"Proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti".
RispondiEliminaPer questo il Signore
mi ha chiamato e inviato.
Il mio Dio è liberatore.
È liberatore di tutti.
Voglio gridarlo finché ho vita.
Voglio annunciarlo
ad ogni uomo
e ogni donna
che incontrerò
sul mio cammino.
Per questo il Signore
mi ha chiamato e inviato.
"Proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti".