Prima lettura del 23 agosto 2023
"In quei giorni, tutti i signori di Sichem e tutta Bet Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlec, presso la Quercia della Stele, che si trova a Sichem.
Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizìm e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!
Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
"Regna su di noi".
Rispose loro l'ulivo:
"Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò a librarmi sugli alberi?".
Dissero gli alberi al fico:
"Vieni tu, regna su di noi".
Rispose loro il fico:
"Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò a librarmi sugli alberi?".
Dissero gli alberi alla vite:
"Vieni tu, regna su di noi".
Rispose loro la vite:
"Rinuncerò al mio mosto,
che allieta dèi e uomini,
e andrò a librarmi sugli alberi?".
Dissero tutti gli alberi al rovo:
"Vieni tu, regna su di noi".
Rispose il rovo agli alberi:
"Se davvero mi ungete re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano"».
La fede nel Dio vivente è un setaccio che discerne la verità dalle menzogne, che rende critici nei confronti di ogni altro potere, che separa ciò che è nutrimento dalle scorie che avvelenano il cuore. Tutta la Bibbia è una continua contestazione dei poteri di questo mondo.
La Signoria di Dio non opprime e quindi rende liberi nei confronti di ogni altra autorità.
È in questo quadro che si inserisce l'insegnamento di questa pagina del libro dei Giudici. Israele ha un solo re, il Signore. Ma guardando ai popoli circostanti un senso di inferiorità coglie l'animo del popolo, finora guidato dai giudici.
L'ultimo giusto era stato Gedeone, uomo di fede, chiamato da Dio a guidare il popolo nella lotta per la liberazione dai popoli stranieri. Prima di morire si era rifiutato di designare un erede alla guida degli israeliti, ma suo figlio illegittimo Abimèlech, animato da ambizione e cupidigia, uccide i suoi fratelli per prendere il potere.
Solo Iotam si salva e, volendo scongiurare di consegnare il popolo nelle sue mani, grida questa parabola e illustra la vacuità del potere e il rischio di avere un capo animato dai peggiori sentimenti.
"Dissero tutti gli alberi al rovo:
«Vieni tu, regna su di noi»".
Iotam passa in rassegna nel suo racconto tutti i possibili "pretendenti" al trono.
Gli alberi vorrebbero eleggersi un re tra quelli più fruttuosi e preziosi, ma né l’ulivo, né il fico, né la feconda vite accettano. Vogliono continuare ad essere al servizio di tutti per produrre i loro preziosi frutti senza l'arroganza di prevalere.
Per ultimo viene interpellato il rovo, il più infestante degli arbusti, difficile da arginare con le spine che soffocano ogni pianta più debole, che produce piccoli frutti di scarsa importanza.
Guarda caso il rovo accetta e manifesta subito la sua arroganza.
"Rispose il rovo agli alberi:
«Se davvero mi ungete re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano"».
La risposta è inequivocabile: da subito è minacciosa e impone con la forza il suo predominio. Chi si porrà contro di lui, si pentirà di averlo fatto e cadrà vittima della sua ritorsione.
Iotam vuole scoraggiare Israele dal mettersi in modo definitivo nelle mani di un uomo, con un potere fine a sé stesso che vive di volontà di dominio.
La paura fa perdere al popolo la sua unicità e originalità di avere un re divino come unica guida che conduce fuori da ogni schiavitù.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Gdc 9, 6-15
Commento del 21/08/2019
Salmo 21(20), 6-8
Commento del 15/01/2022
Vangelo Mt 20, 1- 16
Commento del 19/08/2020
"Vieni tu, regna su di noi".
RispondiEliminaSolo il Signore regna su di noi.
Questa parola rivolta
a chiunque altro è via di dolore.
Non possiamo accettare, subire, tollerare, altri regni su di noi.
La regalità del Signore mi rende libero.
Le altre mi rubano vita.
"Vieni tu, regna su di noi".
Tuo è il Regno Signore.
Ascoltatemi
RispondiEliminaSi
Sempre
Fammi fare tesoro,per la qualità della mia quotidianità nel rapportarmi a me stesso s poi ocn i fratelli che incontro o che non "vedo"
Donami saggezza e capacità di interpretare ,alla LUCE della TUA Parola il mio compito quotidiano;operare in servizio.
Gratis
Grazie papà