Prima lettura del 9 agosto 2023

Mia sposa nella fedeltà
Os 2, 16b.17b.21-22

"Così dice il Signore:
«Ecco, la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
Là mi risponderà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d’Egitto.
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell’amore e nella benevolenza,
ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore»".

Parlare di deserto provoca in noi varie risonanze, quasi sempre negative: caldo torrido, arsura, solitudine, assenza di vita.
I profeti, stranamente, ne parlano, in modo opposto, come luogo di fidanzamento, memoriale di delizie e di passione. È una prospettiva molto originale che ha senso nella fede e alla luce della storia del popolo di Israele.
Il popolo sperimenterà nella sua storia le tenebre dell'idolatria e l'abbandono della fede dei padri; per questo rimarrà indelebile nella memoria il cammino prezioso dell'Esodo, in cui l'unica guida era il Signore, esperienza a tu per tu, tempo ideale di intimità esclusiva.

"Ti farò mia sposa per sempre". 
Il profeta Osea dà voce alla passione del Signore che parla cuore a cuore con Israele come l'amato parla all'amata. 
In una coppia attraversare un tempo di crisi diventa meno pesante se si ricordano i bei tempi del fidanzamento, recuperando la verità di una relazione che ha voluto insieme due persone per un percorso comune. 
Il Signore ricondurrà il suo popolo nel deserto per rinverdire quell'amore che si è un po' spento. Il fine è fare di Israele la sposa fedele e legarla a sé con un legame eterno.

"Ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,

nell’amore e nella benevolenza".
Il Signore tradito non minaccia, non aspira ad avere vendetta. Il suo intento è mosso da amore e benevolenza. Certo si realizzerà l'unione sponsale nella giustizia e nel diritto, cioè secondo la santità di Dio, secondo il suo progetto che ristabilisce la relazione infranta. 
Il deserto perde la sua connotazione di inospitalità per diventare luogo di rinascita e di fuoco che unisce. Il Signore è sempre pronto a ricominciare daccapo, nel suo amore e nella sua fedeltà.

"Ti farò mia sposa nella fedeltà

e tu conoscerai il Signore".
La vera conoscenza del Signore è possibile perché lui l'ha aperta e lui la porterà a compimento. 
La sua sposa, cioè il suo popolo, lo riconoscerà come l'amante benevolo e fedele che da sempre l'ha voluta per sé.
È questo il destino del popolo che il Signore si è scelto, liberandolo dalla schiavitù e fermando ogni idolatria che lo possa allontanare da lui.
Israele è immagine di tutta l'umanità, primizia di predilezione, annuncio di salvezza universale. E lo sposalizio dice bene che tipo di relazione il Signore voglia con ognuno di noi. 
Siamo preparati al destino nuziale, pronti ad ascoltare parole d'amore, trepidanti nell'entrare alle nozze con l'Agnello.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Os 2, 16-22
Commento del 09/08/2019

Salmo 45 (44), 14-16
Commento del 09/08/2022

Vangelo di Mt 25, 1-13
Commento del 30/08/2019


Commenti

  1. "Ti farò mia sposa per sempre".
    Per sempre è il tempo di Dio.
    L'umanità come sua sposa.
    Un immagine?
    Un sogno ?
    Una illusione?
    Una promessa
    di Colui che è fedele in eterno.
    "Ti farò mia sposa per sempre".
    Siamo in attesa di una festa.
    Siamo in cammino verso una festa di nozze.
    L'umanità ha un destino nuziale.
    "Ti farò mia sposa per sempre".

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  2. La condurrò nel deserto e parlerò. Al suo cuore
    In silenzio,dove non c'è rumore,dove l'arsura chiede di abbeverarti e ripararti..Chi se non il cuore guida a ciò,
    Alla ricerca di un refrigerio spirituale ,oltre ovviamente a quello di carne,governato dal raziocinio.
    Fammi ardere nel mio cuore,bramoso di essere alla Tua scuola
    Amen

    RispondiElimina

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