Prima lettura del 24 agosto 2023
Risplendente della gloria di Dio
Ap 21, 9b-14
"Uno dei sette angeli mi parlò e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello».
L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello".
La storia umana nel suo svolgersi tumultuoso sembrerebbe degradare verso la rovina finale per la distruzione dell'ecosistema che trascinerà con sé la morte terrestre e cosmica. E' la tragicità che sento specialmente nei giovani e ciò è molto triste. Le cose si sono ribaltate: sono stata giovane anch'io e nella mia generazione vedevo un ottimismo per il futuro che gli adulti non avevano.
La Scrittura è veramente giovane, mostra la novità che solo occhi aperti alla vita scorgono.
Per la fede infatti la storia è una lunga preparazione alle nozze tra Dio e l'umanità.
"Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell'Agnello" (Ap 21, 9): questo è l'invito che Giovanni si sente rivolgere da un angelo alla fine della visione. Solo i profeti vedono la festa in fondo al tunnel.
Il libro dell'Apocalisse è tutta una girandola di immagini, un rincorrersi e un progredire di rivelazione che conduce all'evento finale del matrimonio.
E' valida sempre l'Apocalisse perché accompagna ogni discepolo verso questa visione salvifica e fa sì che il nostro presente pregusti oggi l'attesa e l'aria della festa che si prepara.
"L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto".
È un'esperienza dello Spirito che dà un respiro diverso all'aria stagnante che sembra soffocarci.
E' sempre l'aleggiare dello Spirito che feconda gli abissi e genera la vita (cfr. Gn 1, 2).
Vedere con gli occhi di Dio, con la sua prospettiva paterna la vita delle sue creature, toglie da una visione angusta e ottusa della realtà.
Dall'alto l'orizzonte diviene più ampio, ogni cosa è colta nel suo insieme più bello, grande e significativo. Lo Spirito ci eleva a ciò che Dio vede e ci spinge a cambiare continuamente prospettiva.
"E mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio".
Non è semplicemente la città degli uomini che conosciamo, purtroppo dilaniata da guerre civili continue e da interessi economici omicidi.
È la Gerusalemme trasfigurata, che discende da Dio, opera sua, che riflette a sua immagine la gloria, l'amore gratuito e senza fine.
Dio ha in mano le sorti della città del Santo e la restituirà trasfigurata, purificata da ogni ombra, mostrando che tutta la storia dell'antico e del nuovo popolo è servita alla manifestazione del suo amore.
La sposa è pronta perché il Signore stesso l'ha preparata.
"Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino".
I gioielli che porta addosso ne fanno splendere ancora di più la bellezza; il Signore adorna la sua sposa con le pietre preziose più pregiate.
Tutto dice la gratuità che non lesina su nulla, che rende la festa grande, bella, luminosa, infinita.
Il Signore sta già preparando la gioia per noi!
Abbandoniamo l'abito di sacco e le predizioni da Cassandra ed entriamo alla festa della vita.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ap 21, 9-14
Commento del 24/08/2021
Salmo 145 (144), 10-12
Commento del 24/08/2022
Vangelo di Gv 1, 47-51
Commento del 29/09/2022
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ap 21, 9-14
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Vangelo di Gv 1, 47-51
Commento del 29/09/2022
"L’angelo mi trasportò in spirito
RispondiEliminasu di un monte grande e alto".
È proprio della fede
allargare gli orizzonti.
Vedere le cose dall'alto,
dalla prospettiva di Dio,
è dono dello Spirito.
È lo Spirito che porta
in una nuova visione,
necessaria per cogliere
ciò che il Signore
prepara per noi.
"L’angelo mi trasportò in spirito
su di un monte grande e alto".
Vi mostrerò.....
RispondiEliminaSi
Tutto mostri a noi
Hai pensato a tutto quello che è necessario per ognuno di noi
Mostrami sempre ciò che è buono per me
Amen