Prima lettura di domenica 27 agosto 2023

Se egli apre, nessuno chiuderà
Is 22, 19-23

"Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo:
«Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa;
lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre»".

Nella pagina del libro del profeta Isaia che meditiamo, il profeta parla di un misterioso avvicendamento nei palazzi del potere a Gerusalemme nel 700 a. C. circa.
Sebna viene detto nella nostra traduzione "maggiordomo del palazzo" ma rapportato ai giorni nostri lo potremmo dire un segretario di stato di altissimo livello. E' messo a capo della città per gestire il popolo con saggezza e invece si mostra arrogante e superbo. Per questo viene rimosso e al suo posto viene posto Eliakìm, chiamato dal Signore "il mio servo".
Ciò illumina del significato esatto il compito delle cariche dirigenziali. Queste hanno senso solo nell'ottica del servizio e se si adoperano per promuovere l'equità e la giustizia.

L'autorevolezza si acquista prodigandosi per gli altri; il potere che diventa abuso a scapito dei fratelli spinge il Signore a rimettere le cose nel giusto ordine, facendo sorgere un nuovo servo che si occupi di promozione e tutela sociale.

"Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire".

Segno del cambiamento del ruolo di capo del palazzo è la consegna delle chiavi della casa in nuove mani. Qui le chiavi sono quelle di una casa importante, quella del re Davide, unto del Signore, scelto come centro della dinastia messianica.
Le chiavi quasi sempre hanno questo significato di investitura per il custode della casa o della città. Accettarle significa "legarsi" da quel momento in poi alle persone che vi abitano, tutelarle chiudendo fuori dalle mura i nemici, o aprendo le porte a nuovi orizzonti di benessere.
Aprire e chiudere è una missione di grande responsabilità e di vigile cura; per questo è considerato un compito che il Signore dona, un potere paterno che da lui passa ad una persona di fiducia.
È un incarico impegnativo, un peso da caricarsi sulle spalle, segno di servizio perché i servi portano i pesi.
Che differenza di prospettiva salta subito agli occhi pensando ai nostri ministri, ai governanti di ogni parte del mondo! Da servizio è diventato un privilegio degli intoccabili, un potere arrogante e oppressivo che disprezza coloro che dovrebbe tutelare e difendere.
Aprire e chiudere, lasciare entrare e uscire, è portare il peso nella libertà degli altri, è un compito delicato e rischioso.
Nessun capo, specie tra i credenti, nella chiesa, deve mai dimenticare che è prima di tutto "servo del Signore", in ascolto e fautore di opere salvifiche a lui affidate per il bene dei fratelli.

"Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre".

Stabilità e fermezza sono ulteriori doni che il Signore fa al suo servo per operare il bene.
Non si può che andare con la memoria ad un'altra investitura fondamentale, quella di Simone che è ribattezzato "Cefa", Pietro, piolo solido che conferma i suoi fratelli (cfr. Lc 22, 31-32), amen di Dio, su cui si edificherà la Chiesa (cfr. Mt 16, 19).
Si sbaglia quando si pensa che la fede non abbia nulla a che vedere col potere; invece è il significato di potere e di signoria che, alla luce della fede. acquistano il giusto significato e l'immensa possibilità.
Queste due pagine della Scrittura ci rivelano anche che il potere del Signore e la sua volontà sono al servizio della nostra vita e che lui non li tiene per sé; riversa tutto nelle nostre mani affinché con la stessa cura e con il suo stesso intento finale la salvezza arrivi ad ogni uomo e ogni donna della terra.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 138 (137)
Commento dell'11/05/2021

Seconda lettura di Rm 11, 33-36
Commento del 23/08/2020

Vangelo di Mt 16, 13-19
Commento del 29/06/2022


Commenti

  1. Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
    Il Signore ha anche il potere di donare,si,donare stabilità
    E' quello che bramo
    Fammi essere sempre zelante nelle scelte,quelle fatte per il bene comune
    Amen

    RispondiElimina
  2. "Lo conficcherò come un piolo in luogo solido".
    Immagine di un frutto della fede: stabilità del cuore.
    Come un spada nella roccia
    il cuore che si affida al Signore.
    Non vacilla, sarà stabile, fermo, nella tempesta.
    La Parola del Signore è stabile come il cielo.
    Il mio cuore desidera stabilità e desidera la Parola.
    "Lo conficcherò come un piolo in luogo solido".

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