Salmo del 4 agosto 2023
Sono io il Signore, tuo Dio
Sal 81 (80), 10-11
"10 Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
11 Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto:
apri la tua bocca, la voglio riempire".
Nel Salmo 81 è Dio stesso a parlare. Dà indicazioni per la crescita e ravviva la memoria. E' necessario partire dalla storia che hanno attraversato insieme, di quanta cura e di quanto nutrimento si è fatto carico il Signore per portare un'intero popolo, nomade in una terra inospitale e arida, alla salvezza in una terra ricca di acque e frutti.
Ma dall'altra non può fare a meno di biasimare l'atteggiamento continuamente idolatrico, volto ad altro, dimentico del suo volto d'amore.
È un salmodiare in cui tutti gli strumenti e le voci sono invitati a cantare in una festa del plenilunio (vv. 3-4); la luna indicava il flusso dei mesi, la prosperità della campagna, l'alternanza delle feste liturgiche.
Nella notte un canto di memoria si alza affinché i figli tornino al Padre, i cuori si sintonizzino sulla fonte del bene, e tutti siano fedeli all'unico liberatore d'Israele.
"Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero".
Infedeltà ed idolatria, due piaghe che rendono la fede incostante e incerta, che buttano nell'indeterminatezza e nella superstizione.
Il Signore, con un imperativo che rimanda all'insegnamento fondante da legge incisa sulla pietra (cfr. Es 20, 4) ordina al suo popolo di liberarsi degli idoli, realtà inesistenti ma che diventano reali e trascinanti per i cuori deboli e manipolati dalla paura.
La fatica della fede, la durezza della vita, spingono ad evadere nel mondo degli idoli dove tutti i bisogni e desideri si possono sperare realizzati da divinità complici delle nostre illusioni.
Il Signore non sopporta nessun tipo di schiavitù per le nostre vite e lavora incessantemente affinché non cadiamo in simili tranelli che portano lontano dalla realtà del suo amore.
"Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto".
Se perdiamo la memoria dei gesti vitali che hanno fatto della nostra vita una bellezza d testimoniare, perdiamo il senso delle cose, il gusto dei giorni, la progettazione di un cammino che ha come forza la speranza.
Come per Israele ricordare i tanti benefici del Signore rimette nel giusto orientamento, fa assaporare un'esperienza di cui fare memoria con gratitudine.
"Apri la tua bocca, la voglio riempire".
Il Signore si è preso cura del suo popolo sin dall'inizio della vita sulla terra e continuerà a farlo, riempiendo la bocca di cibo che non finisce, di parole amorevoli, di lode per la fedeltà del suo Nome.
La Parola proclamata e ascoltata è cibo donato a tutti a piene mani, è il nutrimento per arrivare al cielo, la pace che riempie e sazia.
Riconosciamo che nessun idolo può nutrire il nostro cuore che ricerca la verità, che non possiamo inventarci un nutrimento fai da te.
Dio Amore è la strada per ritrovarci, le braccia colme dell'amore che, fedele, ci accompagna e ci sostiene.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Lv 23, 1.4-11.15-16.27.34-37
Commento del 30/07/2021
Salmo 81 (80)
Commento del 02/08/2019
Vangelo di Mt 13, 54-58
Commento del 01/05/2021
"Apri la tua bocca,
RispondiEliminala voglio riempire".
Così dice il mio Dio.
Riempie la mia bocca
di Parola di vita,
di Pane di vita,
di voci di gioia,
di annuncio della Buona Notizia.
"Apri la tua bocca,
la voglio riempire".
La mia fame non rimarrà
senza risposta.
La mia bocca non rimarrà
chiusa nella tristezza.
La mia bocca non resterà
muta nella confusione.
"Apri la tua bocca,
la voglio riempire".
Non ci sia in mezzo a te un dio straniero
RispondiEliminaSi
Abbandona dei che passano
Idoli
Donami capacità di scrutare sempre la Tua Parola
Amen
doli