Prima lettura del 4 agosto 2023

La gloria riempiva la Dimora
Es 40, 16-21.34-38

"In quei giorni, Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece.
Nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese eretta la Dimora. Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; poi stese la tenda sopra la Dimora e dispose al di sopra la copertura della tenda, come il Signore aveva ordinato.
Prese la Testimonianza, la pose dentro l’arca, mise le stanghe all’arca e pose il propiziatorio sull’arca; poi introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora.
Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s’innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d’Israele, per tutto il tempo del loro viaggio".


Il libro dell'Esodo, oltre ad essere il libro delle avventure di un popolo in fuga da un tiranno verso una terra promessa di libertà, registra tutti i passaggi di crescita nel culto al Dio vivente.
Il Signore con la pazienza di un "Santo" educa il suo popolo facendogli prendere dimestichezza graduale con la sua Gloria.
Alcune potranno sembrare pagine aride, difficilmente utili alla meditazione e alla preghiera, ma non è così.
In questi anni di blog giornaliero mi rendo conto che la Bibbia è tutta una comunicazione per immagini da decifrare e anche pagine così strane e lontane da noi per usi e costumi hanno sicuramente qualcosa da dirci.
Mosè riceve dal Signore precise indicazioni su come costruire un santuario di custodia, il memoriale in cui tutelare i segni che hanno accompagnato il cammino nel deserto. La memoria fa il popolo.

"Prese la Testimonianza, la pose dentro l’arca".
L'Esodo ci parla della famosa "arca dell'alleanza", descrivendola dettagliatamente in vari capitoli (25, 10-22; 37, 1-9).
Della cassa preziosissima per gli ebrei, probabilmente custodita nel Santo dei Santi in Palestina, se ne persero le tracce nel 586 a. C., quando Nabucodonosor prese e distrusse Gerusalemme e il Tempio
Conteneva le tavole della legge, un po' di manna e il bastone sacro di Aronne. Erano i segni della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, segnavano tappe concrete di salvezza e ricordavano i 40 anni nel deserto divenuti la storia fondante d'Israele.
Un Dio che parla e trasmette leggi di vita, che dona cibo dal cielo, che con la guida di Mosè e Aronne accompagna e si prende cura del suo popolo: tutto questo l'arca rappresentava, primo nucleo stabile di presenza divina tra i suoi figli.

"Mise le stanghe all’arca e pose il propiziatorio sull’arca".
L'arca era portatile per mezzo di due stanghe perché stava in mezzo a nomadi. Non era fatta come un altare di pietra, lasciata da qualche parte, ma seguiva il pellegrinaggio del popolo stando nel mezzo.
Il Signore sceglie questo segno che faccia percepire la sua vicinanza, anche lui nomade con i figli, in cammino, in divenire col suo nascente primo nucleo di discepoli e amici.

"Poi introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè".
Ecco completato il tempio "mobile" in cui l'arca e custodita. Il luogo è chiamato "Dimora" perché indica la presenza di Dio. Il testo sottolinea più volte che tutto si svolge secondo gli ordini del Signore.
Israele non inventa il suo culto ad imitazione di quello egiziano, ma è il Signore stesso che li accompagna a prendersi cura di lui durante le soste e il cammino.
Si parla di un velo che nasconde per rispetto l'arca agli occhi degli uomini: è segno del segreto mistero che avvolge la presenza del Dio vivente in questo mondo.
Non tutto ci è rivelato, non tutto ci è chiaro: è difficile da ammettere ma questa è la realtà della nostra condizione. Siamo destinati alla rivelazione piena (cfr. 1Cor 13, 12); nel frattempo camminiamo e cresciamo nella confidenza intima col Signore.

"Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora".
Quando tutto è pronto il Signore abita nella sua Dimora.
Troveremo spesso nella Scrittura "la nube", segno della presenza di Dio, come nel battesimo di Gesù e nella trasfigurazione.
Un segno che ci rivela pienamente in Gesù la nuova Dimora vivente di Dio. La gloria del Signore riempie la Dimora, così come l'amore e la gloria di Dio riempiono l'universo.

"Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora".
Bella questa annotazione che ci fa sentire quanto sia reale la presenza di Dio! Non c'è spazio per Mosè, tutto è pieno della presenza del Signore. Questo sembrerebbe l'ovvio; che posto potremmo avere noi davanti a Dio?
Eppure in questo mettersi nelle mani di Mosè, in questo abbassamento fino all'accampamento di uomini in cammino, vi leggo tutta l'incarnazione e la volontà di abitare dell'Emmanuele!
Continuamente il Signore accoglierà Mosé nella Dimora per parlare con lui, come ad un amico, facendogli spazio.
Il Signore abita, dimora, parla, istruisce, nutre, conforta, sospinge e guida nel cammino: nessun altro libro ci parla così confidentemente di Dio!
Meditare giornalmente la Scrittura è entrare in questo mistero "svelato", è entrare alla presenza, abitare gli atri del Signore e nutrirci del miele dalla sua Parola.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 84 (83)
Commento dell'11/09/2020

Vangelo di Mt 13, 47-53
Commento dell'01/08/2019

Commenti

  1. "Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora".
    Come Israele nel deserto
    così la chiesa
    e l'universo intero.
    Della gloria del Signore
    è piena la terra.
    Il Signore dimora in mezzo a noi.
    Ci accoglie nella sua tenda.
    Alleluia!
    "Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora".

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  2. Mosè non poté entrare nella tenda
    Si
    Lui che tanto ha fatto,ha comunque dei limiti
    Davanti a Lui si copre il volto..
    Quante cose velate,poi si rivelano,come tali,vere
    Grazie papà

    RispondiElimina

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