Salmo del 20 gennaio 2024


Ci fai bere lacrime in abbondanza
Salmo 80 (79),5-7

"5 Signore, Dio degli eserciti,
fino a quando fremerai di sdegno
contro le preghiere del tuo popolo?

6 Tu ci nutri con pane di lacrime,
ci fai bere lacrime in abbondanza.

7 Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini,
e i nostri nemici ridono di noi.".

Un intero popolo intona il salmo 80, nel momento in cui sente si sente distante dal volto del suo Dio. L'afflizione prende il sopravvento se non è solo un dramma personale ad attanagliare il cuore, ma se tutta la comunità di cui si fa parte è nello scorggiamento e nell'angoscia!
E' il desiderio di tutto Israele che si innalza in preghiera per risentire la mano rassicurante del Signore, per rivivere la cura che ha per il suo gregge.
Il popolo fa memoria e, in modo corale, risveglia la fede dei padri e some un'unica bocca, prega il suo Dio.
Davanti allo sfacelo presente, si può risalire e vedere la luce, gridando insieme il bisogno di salvezza.

"Signore, Dio degli eserciti,
fino a quando fremerai di sdegno
contro le preghiere del tuo popolo?"

Una delle espressioni più dure dei Salmi è descrivere il Signore che "freme di sdegno", che è scosso da un'avversione troppo grande che stenta a trattenere. E' un'atteggiamento di riprovazione profonda che la Scrittura attribuisce a Dio di fronte al dolore, all'ingiustizia e ai soprusi verso i più deboli. Ma se questo moto di rabbia è verso i suoi figli, ci si sente veramente perduti!
Sentire che le proprie preghiere siano rifiutate, è una porta aperta verso la desolazione!

"Tu ci nutri con pane di lacrime,
ci fai bere lacrime in abbondanza".

E' la descrizione esatta di ciò che si prova quando l'angoscia attanaglia il cuore! Anche il cibo più buono è ingoiato come una medicina, ogni respiro fa deglutire lacrime amare.
Niente più disseta, niente più nutre.
Nei grandi momenti di vera tragedia forse Israele non ha capito quale fosse il volto vero di Dio, ma non ha mai finito di rivolgersi a lui, di invocarlo anche nelle notti più cupe.

"Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini,
e i nostri nemici ridono di noi.".

All'essere consapevoli di una grande distanza dalla volontà del Signore, si aggiunge l'umiliazione dei popoli confinanti che non vedono l'ora di vedere schiacciato Israele per prendere il sopravvento.
Intanto irridono ai passati gloriosi del popolo, quella sicurezza, che era vista come presunzione, di avere l'unico Dio come re e condottiero.
Schiacciato su tutti i fronti, il popolo non smette di pregare, di rivolgersi testardo anche ad un Padre che sembra averlo rigettato e abbandonato.
Questa la grandezza d'Israele che ha custonito per noi la Rivelazione, che ha protetto a costo della vita le Scritture sacre e la memoria di una storia salvifica che da Abramo è giunta fino ad oggi, pagando anche il prezzo del martirio.

Le lacrime di tanti fedeli non sono andate perdute. Sono l'humus fecondo della nostra fede, la strada già percorsa che ci accoglie nel cammino verso il Padre.
Non smettere di credere, non smettere di sperare: questo il grande insegnamento umano e spirituale che dai fratelli ebrei è giunto fino a noi.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 80 (79),1-4
Commento del 11/12/2021

Vangelo di Mc 3,20-21
Commento del 22/01/2022

Commenti

  1. "Tu ci nutri con pane di lacrime,
    ci fai bere lacrime in abbondanza".
    C'è un tempo anche per le lacrime.
    C'è un tempo per fermarsi.
    C'è un tempo per sentire
    il dolore che ci attraversa.
    Seguirà un tempo della consolazione.
    Seguirà un tempo del sorriso.
    Seguirà un tempo
    per benedire quelle lacrime.
    "Tu ci nutri con pane di lacrime,
    ci fai bere lacrime in abbondanza".

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  2. Ridono di me
    Si
    In quanti contesti mi voltano le spalle
    Mi usano e poi gettarmi
    Stai con me,anche e soprattutto in questi momenti!
    Lo so nei miei neuroni..che ci sei;ma fammelo percepire.
    Amen

    RispondiElimina

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