Salmo del 18 gennaio 2024

Dio è per me
Salmo 56 (55),9-10

"9 I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?

10 Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato;
questo io so: che Dio è per me".


Il Salmo 56 è un canto di lamento e di dolore, eppure racchiude una grande fede; leggendolo conforta e fa risalire dalle tenebre alla luce.
Il salmista attraversa un contrasto drammatico, circondato da nemici che lo calpestano, che avanzano su di lui come se fosse un nulla.
Ognuno di noi si ritrova in queste parole, con le sue luci e le ombre dei giorni, con la fatica eppure con la grande certezza di non essere soli ad affrontarla.
Ne esce un ritratto dolce del Signore che, come Padre, non perde d'occhio nessuno dei momenti della nostra vita. Tutto custodisce, tutto è prezioso al suo cuore.

"I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?"

Un otre, il diario di un innamorato: tutto custodito come in uno scrigno, niente perduto, niente dimenticato.
Quando i passi si fanno incerti, pieni di paura e l'incedere dei giorni è un macigno da portare, uno se ne accorge e li conta, li tiene a mente tutti. Egli segue trepidante l'incedere facendo il tifo per noi, sorrengendoci per non fermarci.
Trovo questa espressione del Salmo di grande tenerezza!
Ripercorro con la mente i miei passi e li scopro seguiti, custoditi, protetti, ricordati uno per uno, anche quelli che io ho voluto dimenticare.
E le lacrime? Quelle che nessuno ha visto, le più amare, le più velenose da partorire per i nostri occhi? Tutte in un contenitore che le raccoglie tutte, che non ne fa perdere neanche una.
Dio non è distratto, lontano o indifferente.
La Scrittura annuncia che tutto è prezioso per il Padre: conta tutti i miei passi (cfr. Gb 31,5) camminandomi accanto, e conforta non dimenticando e asciugando ogni lacrima da miei occhi (cfr. Ap 21,4).

"Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato".
La Parola annucia vicinanza, i nemici fuggono!
La paura della morte, della solitudine, dell'essere incompresi, retrocede scoprendo che di me ha cura il Signore.
Nella battaglia, nella fatica, invocare il Signore, cercare il suo aiuto, è il primo passo per venire risollevati a vita nuova.

"Questo io so: che Dio è per me".
Questa fede, questa fiducia voglio coltivare con la Parola!
Dio è per me e mentre lo ripeto diventa una certezza, un integratore di vita.
Non parliamo del Dio dei filosofi, del Dio delle dimostrazioni teologiche, inutile e inefficace davanti al dolore di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino, perché queste divinità non danno risposte e inoltre non danno conforto!
Dio è per me, l'Emmanuele della mia vita, un papà che mi sta accanto e mi protegge sempre.
Non c'è più bisogno di chiedere vendetta, il male finisce la sua morsa mortale nel mio cuore. "Questo io so: che Dio è per me"!

Link di aprofondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 56 (55),1-4
Commento del 20/01/2022

Vangelo di Mc 3,7-12
Commento del 19/01/2023

Commenti

  1. I passi del mio vagare tu li hai contati!
    Si
    Chi poteva farlo,se non TU!
    Stammi sempre vicino,camminiamo insieme sempre!
    Grazie mio accompagnatore,perenne!

    RispondiElimina
  2. "Questo io so: che Dio è per me".
    È la mia sapienza.
    Tutto ha luce a partire da questa parola.
    È la mia fiducia.
    "Questo io so: che Dio è per me".
    Il mio Dio è l'Emmanuele.
    Il mio Dio è per me.
    Il mio Dio è a mio favore.
    "Questo io so: che Dio è per me".

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