Prima lettura del 4 gennaio 2024

Figlioli, nessuno v'inganni
1Gv 3,7-10

"Figlioli, nessuno v'inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com'egli [Gesù] è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello".


Le prime letture che la liturgia ci propone in questi giorni sono una scuola di discernimento da parte di un amico del Risorto, di colui che dice di sé di essere "quello che Gesù amava" (Gv 13,23).
Illuminato dall'Amore, Giovanni insiste nel catechizzare sulla Luce di Cristo e mette in guardia sul rischio di illudersi con false lucciole che non hanno niente di vero.
La conoscenza del Signore è un cammino, una crescita e non ha pacchetti confezionati da mettersi in tasca una volta per tutte.
Ci si può ingannare pensando di vivere una fede solo a livello intellettuale che non coinvolga l'intera vita.
Ma discernere è un arte paziente e quotidiana che ogni credente deve imparare e praticare nella propria vita per vivere una fede serena e concreta alla luce della Parola.

"Figlioli, nessuno v'inganni".
Sulla tessa linea di Giovanni è anche l'apostolo Paolo: "Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono" (1Tes 5,21).
Il credente non è certo un credulone e tale deve essere considerato da chi deve annunciare il Vangelo del Regno.
Il rischio di essere ingannati da annunci fasulli c'è sempre e bisogna essere attenti e vagliare ciò che si ascolta. Per questo la conoscenza e la meditazione della Parola è indispensabile!
Per un ebreo, ad esempio, non si poteva credere a priori ad una parola che veniva millantata come proveniente da Dio. Era necessario verificarne l'efficacia attraverso i segni che l'accompagnavano. I profeti, la cui parola non si realizzava, erano subito scoperti come falsi e inaffidabili.
E' un inganno terribile credere che una parola per la propria vita venga da Dio quando invece è parola di uomini. Non avendo fondamento frana inesorabilmente e, con lei, le vite che gli si erano affidate!

"Chi pratica la giustizia è giusto com'egli [Gesù] è giusto".
Giovanni ci dà un criterio di discernimento importante. Si può parlare dell'amore di Dio è disprezzare il fratello? Si può annunciare la giustizia di Dio, cioè il suo amore che salva, e non amare l'umanità per la quale il Cristo ha dato la sua vita?
Troppe volte sento dire che l'umanità "deve" estinguersi perché irrimediabilmente perversa e distruttiva! Io credo che il destino dell'intero creato è nelle mani del Creatore che lo ha fatto e lo ama. E' lui a decidere la fine della storia e la ricapitolazione totale nel Figlio affinché nessuno si perda. Ben altra prospettiva, quindi!
"Chi pratica la giustizia" è giustificato e redento dal Figlio, "giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio" (1Pt 3,18).
Questa la Missione di Gesù, questa la volontà del Padre: "Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo" (Ef 2,10).

"Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore".
È necessario verificare chi ispira le nostre scelte; qui Giovanni parla del "diavolo" che riassume tutta la mentalità del mondo che porta al peccato sin dal principio.
La Genesi spiega questa propensione al male con il tentatore che sprona a vedersela da sé, a vivere egoisticamente e a scapito degli altri.
Il Vangelo di Gesù, al contrario, ispira all'amore, al perdono, al dare la vita per gli altri.

"Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo".
Il Verbo si è fatto carne, il Figlio di Dio è venuto e continuamente viene in mezzo a noi, per distruggere le opere del diavolo, per togliere il potere che il peccato ha sulla nostra vita.
Per noi che ci sentiamo incapaci di dominare le tentazioni, di volgerci agli altri amandoli come noi stessi, Giovanni ripropone l'unica buona notizia: il Signore distrugge le opere del diavolo, che portano a peccare, per liberarci dal suo potere.
È un'azione mossa dall'amore e dalla volontà di affrancarci da qualsiasi schiavitù e da ogni tristezza.
È il frutto della manifestazione di Gesù, della sua epifania nel mondo. che ha reso nulli i poteri che ci tenevano nella morte.
Il Figlio ha manifestato l'Amore gratuito e vittorioso del Padre perché la nostra gioia sia piena!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Gv 3,7-10
Commento del 04/01/2022

Salmo 98 (97),5-9
Commento del 11/10/2021

Vangelo di Gv 1, 35-42
Commento del 04/01/2023

Commenti

  1. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
    Si
    Lo fa
    Giornalmente mi libera dal male
    Mi distoglie da esso,mi inculca amore,dedizione...verso chi non ha;mi fa essere un pochino di luce,del volto del Padre-Luce.
    Cosa altro voglio?

    RispondiElimina
  2. "Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo".
    Il diavolo è:
    inimicizia,
    divisione,
    disperazione,
    inciampo,
    portatore di morte,
    fratricida.
    La Buona Notizia:
    "Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo".

    RispondiElimina

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