Salmo del 9 gennaio 2024

Fa morire e fa vivere
1Sam 2,6-7

"6 Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.

7 Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta".


Pensiamo troppo spesso di sapere quello che deve e non deve fare il Signore. Quanti preziosi consigli gli indirizziamo quando preghiamo! Ma chi è veramente il Signore? Lo conosciamo veramente?
Quella che lo conosce molto bene è la Sacra Scrittura, ispirata da lui per farsi prossimo e presente. Se a volte ci sconcerta, sconvolgendo i nostri schemi mentali, è perché le immagini inventate da noi sono idoli inconsistenti, destinate a franare rovinosamente.
I due libri storici di Samuele raccolgono la spiritualità di un grande profeta, uomo di passaggio tra i Giudici e la Monarchia, Samuele, figlio sorprendente di Elkanah e di Anna, sterile fino all'intervento di Dio nella sua storia (cfr. 1Sam 1,19-21).
La neo mamma innalza, nel secondo capitolo del primo libro, un bellissimo cantico di lode che ci rivela chi sia Dio per noi.
Ne viene fuori un ritratto segnato da un fede profonda, perché il Padre nessuno lo ha mai visto, ma le sue opere parlano di lui molto più che una fotografia!

"Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire".

Dio è il Signore e nelle sue mani sono le sorti del mondo, ogni vita è custodita da lui.
Anna mette l'accento su una progressione di parole rivelatrici: morire e vivere, scendere e risalire dagli inferi.
Azioni per noi impossibili, limite da sempre subìto, distruttivo per la vita che non riusciamo a tenere stretta, che ci sfugge dalle dita e non possediamo veramente.
Solo Dio infatti ha potere sulla vita e sulla morte, solo lui può strapparci da una meta che sembra ineluttabile. Quanta amarezza sentire quella che è un'involontaria bestemmia: "solo alla morte non c'è riparo"!
Nella sua sterilità Anna ha fatto esperienza di resurrezione, ha scoperto che un grembo morto può generare, che dall'infecondità può nascere un figlio e che "niente è impossibile a Dio" (Lc 1,37).
La nostra fortuna è che il Signore usi il suo potere sempre a nostro favore, sempre per toglierci dalla morte, ogni volta per farci risalire a vita nuova e per sempre.

"Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta".

Anna nel cantico ci rivela di sentirsi già come morta, impoverita, abbassata ad una condizione di mortificazione e destinata a non essere considerata niente, anche dal marito.
Le sue parole di lode avranno ispirato un'altra donna, avvolta della potenza di Dio, che riconosce quanto umiliazione ed esaltazione siano saldamente nelle sue mani.
La ragazza Maria di Nazareth, pur riconoscendosi serva di Dio e ultima fra le donne, dirà esultante:
"ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili" (Lc 1,52).

E' la prassi benedetta del Signore che non ci lascia nella morte, non ci abbandona negli inferi, non ci affossa nella povertà dei nostri cuori, non spezza una canna già piegata da un'esistenza opprimente (cfr. Is 42,3).
Possiamo affidarci a colui che agisce per la vita, che mostra il suo volto favorevole e benedicente nei nostri giorni, che moltiplica dentro di noi fecondità e ricchezza.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Sam 1, 9-20
Commento del 14/01/2020

Salmo da 1Sam 2,1.4-8
Commento del 20/06/2020

Vangelo di Mc 1, 21-28
Commento del 11/01/2022


Commenti

  1. Il Signore abbassa ed esalta".
    FA
    Il mio Signore fa tutto quello che è per me necessario,anche abbassarmi.
    grazie Signore,stai sempre all'erta con me
    Amen

    RispondiElimina
  2. "Il Signore fa morire e fa vivere,
    scendere agli inferi e risalire".
    Il Signore è il Signore.
    Tutte è nelle sue mani.
    La mia morte è nelle sue mani.
    La mia vita è nelle sue mani.
    Con il Signore l'ultima parola
    è sempre vite.
    "Il Signore fa morire e fa vivere,
    scendere agli inferi e risalire".

    RispondiElimina

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