Prima lettura del 29 febbraio 2024
Non vedrà venire il bene
Ger 17,5-8
"Così dice il Signore:
«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamarisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell'anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti
Niente è più infido del cuore
e difficilmente guarisce!
Chi lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni»".
La fiducia, la speranza, sono esperienze fondamentali per la vita di ognuno di noi. Ma sono realtà delicate, sempre a rischio, bisognose di essere continuamente rinvigorite e sostenute. La Bibbia è sempre attenta a non alimentare illusioni e a dare fondamenta sicure alla speranza e alla fiducia che ci permettono di camminare con uno sguardo benevolo e benedicente verso i fratelli. Una pagina del profeta Geremia, che sembrerebbe tanto pessimista, in effetti ci porta vita facendoci fare discernimento sulle conseguenze delle nostre scelte.
"Così dice il Signore:
«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
e pone nella carne il suo sostegno»".
Riporre tutta la fiducia nella propria capacità di giudicare gli eventi o riporre nel prossimo la propria speranza, come se da un'altra persona dipenda la nostra salvezza, sicuramente non è un'esperienza che ha vita lunga!
Crescere nella fede è anche rendersi conto della propria e dell'altrui limitatezza e fragilità.
La carne, cioè il nostro limite, la nostra povertà, l'incapacità a perseverare nel bene, non sono certamente garanzia di affidabilità e di coerenza. Tutto questo deve ispirarci compassione, comprensione, benevolenza, ma non può costituire il fondamento della nostra esistenza, il senso del nostro vivere.
"Allontanando il suo cuore dal Signore".
Appoggiarsi alla fragilità umana preferendola alla roccia della salvezza, è stoltezza e mancanza di discernimento. Solo il Signore è fedele, solo lui non viene meno quando tutto crolla.
Il suo amore è per sempre; allontanarsene è affidare la propria esistenza al turbinio di una tempesta.
"Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere".
Barattare la fiducia in Dio con la fallibilità umana, porta alla sterilità, a veder sfiorire i propri giorni e assistere al franare dei progetti di una vita.
È pura illusione che una pianta possa vivere in un luogo arido e ricco di salsedine: così il cuore dell'uomo ha vita solo .se pone la sua dimora in Dio.
"Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere".
Barattare la fiducia in Dio con la fallibilità umana, porta alla sterilità, a veder sfiorire i propri giorni e assistere al franare dei progetti di una vita.
È pura illusione che una pianta possa vivere in un luogo arido e ricco di salsedine: così il cuore dell'uomo ha vita solo .se pone la sua dimora in Dio.
Partire dalle migliori aspettative sugli altri non ci salva dai fallimenti e dalla sofferenza.
La Scrittura sarà sempre decisa nell'affermare che l'idolo della potenza umana è destinato a sciogliersi come neve al sole.
La Scrittura sarà sempre decisa nell'affermare che l'idolo della potenza umana è destinato a sciogliersi come neve al sole.
"Non vedrà venire il bene" è il più grande dei mali, è non accorgersi di essere beneficati e continuare a vivere da maledetti!
Piantare nel deserto è sprecare forze e attenzioni in ciò che non nutre e non disseta.
Allora è inutile aver fiducia negli altri, non ha senso rianimare la speranza? Al contrario, la via d'uscita c'è, quella che non disillude, che non porta alla disperazione.
Fede è riporre la propria vita nelle braccia di chi salva per amore, di colui che crea e ricrea la nostra esistenza per attirarla a lui, alla vita eterna, al suo Regno.
Da maledizione i nostri giorni diverranno benedizione, i fratelli un dono del Padre e la vita un lungo e prezioso tempo per stupirci del suo amore.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ger 17,5-10
Commento del 09/03/2023
Salmo 1,3
Commento del 15/02/2024
Vangelo di Lc 16,19-31
Commento del 17/03/2022
Piantare nel deserto è sprecare forze e attenzioni in ciò che non nutre e non disseta.
Allora è inutile aver fiducia negli altri, non ha senso rianimare la speranza? Al contrario, la via d'uscita c'è, quella che non disillude, che non porta alla disperazione.
Fede è riporre la propria vita nelle braccia di chi salva per amore, di colui che crea e ricrea la nostra esistenza per attirarla a lui, alla vita eterna, al suo Regno.
Da maledizione i nostri giorni diverranno benedizione, i fratelli un dono del Padre e la vita un lungo e prezioso tempo per stupirci del suo amore.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ger 17,5-10
Commento del 09/03/2023
Salmo 1,3
Commento del 15/02/2024
Vangelo di Lc 16,19-31
Commento del 17/03/2022
"Allontanando il suo cuore dal Signore".
RispondiEliminaÈ una prospettiva mortale che il profeta Geremia mette sotto i nostri occhi.
Il cuore non può abbandonare il suo vero amore.
Non può stare lontano dalla sua casa.
Non può voltare le spalle alla sua luce.
Non può fuggite dalla sua sorgente.
"Allontanando il suo cuore dal Signore".
È tempo di ritorno.
È tempo di rinascita.
È tempo di risveglio.
"Non vedrà venire il bene"
RispondiEliminaGrazie Signore per il bene che mi fai vedere
Donami saggezza,mansuetudine,lungimiranza
così vedrò il meglio!
Amen