Salmo del 14 febbraio 2024 - mercoledì delle ceneri

Sostienimi con uno spirito generoso
Sal 51 (50),13-14

"13 Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

14 Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso".


Sembrerebbe ripugnante ammettere un grande peccato, indecoroso riconoscere di non essere "buono", inaudito per un re perdere la faccia e confessare di essere più indegno di un suddito!
Eppure il salmo 51 è un bellissimo canto in cui Davide si riconosce peccatore e bisognoso della misericordia di Dio.
Il re messia insegna la necessità di riconoscere la verità di sé stessi, qualsiasi essa sia, senza finzioni, senza maschere, quelle sì, veramente mortali!
È una toccante preghiera che ammette cadute e fallimenti ma intessuta di grande affidamento, di fiducia incrollabile nelle accoglienti braccia del Signore.
Una sincera consapevolezza fatta di ombre e di luce in cui domina la gioia del perdono.

"Non scacciarmi dalla tua presenza".
È la prima grande paura di chi sa di essere in difetto. E' quello che "giustamente" ci aspetteremmo, ma l'essere scacciati, la solitudine affettiva è la condanna più grande che si potrebbe subire! Le cose più sono preziose più si teme di perderle.
Se Dio si vendicasse della nostra disobbedienza, rigettandoci, rifiutandoci, non saremmo più figli e lui non sarebbe più un padre.
Per ogni uomo e ogni donna è vitale stare alla presenza del Signore, godere della sua compagnia, sentirsi a casa, confortati dalla sua presenza.

"E non privarmi del tuo santo spirito".
Il Signore è disposto a rinunciare alla sua "giustizia" per non perderci? Tutta la vita, nel profondo, ci risuona questa domanda quando l'evidenza del peccato ci stana dalla certezza di essere con lui.
Eppure Paolo ci annucia:
"Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio" (Rm 8,16).
Lo spirito del Signore, il principio vitale di ogni vivente è dono indispensabile alla vita. L'essere figli è iscritto dentro di noi, è una fatto costitutivo che nessun peccato può eliminare.

"Rendimi la gioia della tua salvezza".
È la richiesta più ardita: invocare il perdono e la salvezza come risposta inaspettata al peccato.
Solo una grande fiducia nel Signore può esprimere una preghiera così, solo il suo amore può arrivare a tanto!
Solo chi crede che il Signore non ci ripaga secondo le nostre colpe (cfr. Sal 103,10) ma secondo la ricchezza della sua misericordia, può pregare con fiducia e chiedere "la gioia" nonostante il peggiore dei peccati commessi.

"Sostienimi con uno spirito generoso".
È uno sguardo alla vita che ricomincia dopo il fallimento delle nostre possibilità, dopo la caduta e l'evidenza del nostro limite.
La speranza è riposta nella certezza del perdono.
Il nostro Dio è munifico, dà prova di larga e splendida generosità!
Ecco che il suo Spirito allora sostiene il nostro spirito, lo fa traboccare di una misericordia così grande che è necessario arrendersi a tanta grazia e ricevere il perdono.
Il suo Spirito generoso ci trasforma in intrepidi, non ci rinchiude nella paura, ci rende la gioia per intraprendere con lui un nuovo cammino.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gl 2,12-18
Commento del 22/02/2023

Salmo 51 (50),1-10
Commento del 19/02/2021

Seconda lettura di 2Cor 5,20-6,2
Commento del 17/02/2021

Vangelo di Mt 6,1-6.16-18
Commento del 02/03/2022

Commenti

  1. "Rendimi la gioia della tua salvezza".
    Leggevo da qualche parte è molto facile abbrutirsi.....
    Siamo circondati da tante tentazioni,occasioni propense al non bene!
    Signore rafforza il mio spirito alla luce della TUA Parola misericordiosa e rendimi capace di accettare la Tua unica magnanimità
    Amen

    RispondiElimina
  2. "Rendimi la gioia della tua salvezza".
    Quando la tristezza la ruba
    "Rendimi la gioia della tua salvezza".
    Quando la fatica la offusca
    "Rendimi la gioia della tua salvezza".
    Quando l'illusione la cancella
    "Rendimi la gioia della tua salvezza".
    Quando il fallimento opprime
    "Rendimi la gioia della tua salvezza".
    Quando lo scoraggiamento incalza
    "Rendimi la gioia della tua salvezza".

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