Salmo del 13 febbraio 2024

Il tuo conforto mi ha allietato

Sal 94 (93),18-19

"18 Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.

19 Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni,
il tuo conforto mi ha allietato".

Il Salmo 94 è un canto sapienziale impegnato, alza infatti la voce contro le ingiustizie e i soprusi che ammorbano la storia umana.
E' la voce che riaffiora per chiedere giustizia anche quando ci domandiamo se serva a qualcosa denunciare, borbardati come siamo da notizie terrificanti che spacciano guerre e violenze come mali necessari, come baluardo di salvezza per la nostra tranquillità.
C'è un vanto in chi fa il male, che usa come pedine orfani, vedove, forestieri. E il Signore non vede? Non ci libera dalle angosce?
La giustizia di Dio, l'unica senza parzialità o violenza, è invocata contro la corruzione, il dio denaro che umilia i poveri, schiaccia gli innocenti, i lavoratori che stentano a sostenere le loro famiglie.
Il Salmo ci insegna così a guardare con gli occhi della fede al mondo che ci circonda e a trasformare in preghiera quella che sarebbe solo rabbia e indignazione.

"Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»".
È il momento del passo che si fa incerto e nasce la tentazione di fermarsi o, peggio, di un ritorno indietro. E' un bivio, quello che chiamiamo "crisi", nell'accezione negativa, come sconvolgimento di uno status quo in cui ci illudevamo che fosse tutto a posto e sereno.
E invece il piede inciampa su un terreno accidentato e ci fa paura.
Ma la crisi in greco è "separare", setacciare, discernere.
Se mi concentro sul mio piede che vacilla non mi sento più sicuro, non ho sicurezze; eppure è arrivato il momento di vagliare il cammino. Non tutto è buono, non tutto necessario, non tutto fattibile.
Quando la sicurezza in me stesso viene meno è il momento di invocare il Signore, di aggrapparsi a lui per non cadere.

"La tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto".
Io vengo meno, il Signore no. La sua fedeltà è garanzia nel procedere, è strada sicura da percorrere.
I passi di oggi mi rendono timorosa, il cuore sussulta. Solo la memoria nella sua fedeltà mi fa riprendere il cammino.
La sua Parola è sostegno nella fatica, è consolazione nell'impossibilità di sostenere la sofferenza dei fratelli.
Il Signore se ne prende cura come si prende cura di me!

"Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni,
il tuo conforto mi ha allietato".
Il conforto che viene dal Signore è profondo, reale, vince l'esteriorità che non infonde speranze, che ci incattivisce in posizioni manipolate dalla politica e dall'arroganza del male.
Ecco che fra tante preoccupazioni che ci affliggono ogni giorno, il seme della Parola si fa una strada inaspettata e ce ne accorgiamo perché ha messo radici solide e ci sentiamo confortati e rivigoriti dal bene.
Il conforto del Signore fa nascere la gioia! Niente può fermare il suo dono, pregnante, concreto, quotidiano. È una realtà che sa di normalitàe e ci raggiunge come acqua fresca che disseta, come cibo che ridà gusto alla vita, come parole colme di speranza che fanno continuare il cammino lieti e insieme.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gc 1,12-18
Commento del 18/02/2020

Salmo 94 (93), 12-15
Commento del 30/10/2021

Vangelo di Mc 8,14-21
Commento del 15/02/2022