Salmo del 21 febbraio 2024

Nella tua grande misericordia
Sal 51 (50),3-4

3 Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.

4 Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Il Salmo 51 non è un canto lontano dalla realtà; in esso sono presenti le ombre del peccato e delle sue conseguenze e le luci della grazia, della misericordia, della riconciliazione.
È perciò il canto di chi si sente rinato dopo la mortificante esperienza del peccato. La nostra vita è costellata di momenti così. Il nostro cuore si trova non di rado a scendere nel mondo oscuro del peccato per poi essere tirato su alla gioia luminosa della riconciliazione.
Come dice l'introduzione al Salmo, il re e profeta Davide compone questa preghiera dopo aver peccato di adulterio ed omicidio. E il profeta Natan gli apre gli occhi sulla sua oscura situazione. Davide piomba così nelle tenebre ma la fiducia nel Liberatore è più forte di ogni vergogna e di ogni peccato.
Il Salmo ci permette di fare lo stesso percorso nella preghiera.

"Pietà di me, o Dio, nel tuo amore".
Consapevole del proprio peccato, del proprio errore, il fedele si appoggia all'amore del suo Signore. Non ha meriti da vantare, non si sente giusto o buono, non scarica la colpa sugli altri.
Chiede perdono a Dio che è amore e che con amore strappa dalla morte.
Questo noi speriamo in ogni relazione: che lo sguardo su di noi sia di pietà perché amati.
Ma è così diverso lo sguardo di chi ci commisera! Non ci rialza, non ci accoglie!
L'amore risana, abbraccia, fascia ferite difficili da accettare, ridona dignità e verità.

"Nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità".

La misericordia del Signore è la nostra garanzia sulla Vita! Su tutta la vita, che supera la morte e che continua a crescere nel Signore. Siamo misericordiati: questa è la nostra identità!
Papa Francesco afferma: "I discepoli si sentono misericordiati: sentono che Dio non li condanna, non li umilia, ma crede in loro. Sì, crede in noi più di quanto noi crediamo in noi stessi".
L'amore si esprime, ci raggiunge, si fa toccare nell'essere perdonati completamente, riaccolti nella casa del Padre, abbracciati, rivestiti della veste del primogenito, Gesù (cfr. Lc 15).

"Lavami tutto dalla mia colpa".
Il peccato è visto come una macchia che ha sporcato la mia interiorità; è necessario discendere, immergersi nelle acque limpide dell'amore di Dio per noi.
"Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana"
(Is 1,18),
promette il profeta Isaia.
E' una richiesta che incontra la profezia, la fedeltà del Padre che non ci delude mai.

Consapevoli che il peccato rende impuri, inadatti cioè al culto, che turba le nostre relazioni fondamentali e che ci fa sentire abbandonati dal Signore, preghiamo con Davide:
"Dal mio peccato rendimi puro".
Solo la misericordia può risanare le ferite che il male ha provocato in noi e nei fratelli. Da questa fiducia riparte la rinascita del nostro cuore.
Rigenerati dalla misericordia riprendiamo i passi fiduciosi del nostro cammino.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gio 3,1-10
Commento del 09/03/2022

Salmo 51 (50),18-19
Commento del 24/02/2023

Vangelo di Lc 11,29-32
Commento dell'01/03/2023


Commenti

  1. "Pietà di me, o Dio, nel tuo amore".
    È il canto del povero.
    È il canto della verità.
    È il canto dell'amore.
    "Pietà di me, o Dio, nel tuo amore".
    Non per i miei meriti.
    Non per la mia bontà.
    Ma per il tuo amore.
    "Pietà di me, o Dio, nel tuo amore".
    L'amore del Signore salva.
    L'amore di Dio da vita.
    L'amore del Vivente è per sempre.
    "Pietà di me, o Dio, nel tuo amore".

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  2. Lavami tutto dalla mia colpa,
    dal mio peccato rendimi puro.
    Si lavami del tutto.
    TU sai della mia sporcizia.
    Lavami
    Amen

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