Prima lettura del 20 gennaio 2021

Re di pace
Eb 7, 1-3. 15-17

"Fratelli, Melchìsedek, re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dall’avere sconfitto i re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa.
Anzitutto il suo nome significa «re di giustizia»; poi è anche re di Salem, cioè «re di pace».
Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre.
[Ora,] sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la potenza di una vita indistruttibile. Gli è resa infatti questa testimonianza:
«Tu sei sacerdote per sempre
secondo l’ordine di Melchìsedek»".


In questi giorni la liturgia ci sta accompagnando in una scoperta cristologica che la Lettera agli Ebrei percorre, attualizzando la Scrittura per rivelare il sacerdozio definitivo e salvifico di Cristo Gesù.
Già il tema del brano lo abbiamo visto nel commento del Salmo 110 il 18 gennaio e continuiamo ad approfondire questo episodio che potrebbe passare inosservato nella lunga storia del patriarca Abramo se non fosse per brani come questi che lo riprendono vedendoci profeticamente il significato della venuta del Figlio.

E' nel capitolo 14 della Genesi che viene raccontato il misterioso incontro di Abramo con il sacerdote e re pagano Melchìsedek.
Il patriarca, reduce da una vittoria in battaglia, vede venire verso di lui il re di Salem che lo riconosce benedetto dal Signore e gli offre pane e vino.
Il sacerdote fa un vero rito di ringraziamento per Abramo: riempito della potenza di Dio ha prevalso su nemici ben più grandi di lui (cfr. Gn 14, 18-20).

"Anzitutto il suo nome significa «re di giustizia»; poi è anche re di Salem, cioè «re di pace»”.
Il nome per la Scrittura è importante: dice la vocazione di una persona, il cuore che lo muove. In questo misterioso re, giustizia e pace, attributi messianici, si incontrano, e riconoscono la grandezza di Abramo, nostro padre della fede.
Pur non conoscendosi, pur appartenenti a popolazioni con usi diversi, questi due uomini di Dio si scoprono in sintonia e ognuno accresce la santità dell'altro.

"Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre".
Ecco ciò che rende eterno questo personaggio che diventa prototipo del Messia atteso! Il suo sacerdozio è nuovo ed eterno, essendo precedente e non legato al sacerdozio di Aronne, fratello di Mosè.

"[Ora,] sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la potenza di una vita indistruttibile".
Cristo è il sacerdote "sui generis" perché non stabilito da una organizzazione religiosa umana. E' sacerdote appunto secondo l'ordine di Melchìsedek, anch'esso non imbrigliato in una casta sacerdotale, non legato a riti e sacrifici determinati, che miravano ad ingraziarsi la divinità.

"Gli è resa infatti questa testimonianza:
«Tu sei sacerdote per sempre
secondo l’ordine di Melchìsedek»".

Ancora una volta è il Salmo 110 che diventa profetico e dice la novità del Cristo nel mondo.
"Salem" è identificato come uno dei nomi di "Gerusalem", la città dello shalom di Dio che già si prefigura in questo re come città del Sacerdote eterno, colui che è benedetto dal Padre e che dalla città attirerà tutti gli uomini in un grande sacrificio di ringraziamento.


Gesù sovverte l'elaborata costruzione del sacerdozio ebraico, non appartenendo alla tribù di Levi, escluso quindi, secondo la tradizione che si trasmetteva senza modifiche da Aronne in poi.
Il suo sacerdozio è superiore naturalmente anche al sacerdozio ordinato dei cristiani e base di comprensione del sacerdozio comune di tutto il popolo di Dio, non ancora valorizzato pienamente, che in Cristo può elevare una lode che lo unisce al suo Signore.
Il modo d'agire del sacerdote Gesù non è secondo le convenzioni della Legge; il sacrificio che realizza è la sua stessa vita, offerta come pane e vino, nutrimento e bevanda di salvezza per ogni uomo.
Non ci basterebbe una vita per sondare il capovolgimento che Gesù Cristo ha portato nella religiosità umana, qualsiasi essa sia, di qualsiasi tempo e nazione, e come lui stesso sia stato il sacerdote che unisce per sempre noi e il Padre, l'umanità al suo Creatore.

Commenti

  1. "Re di giustizia e re di pace". Così i profeti annunciano il Messia. Così la Parola indica i due gioielli più preziosi del tesoro di Dio. Giustizia, pace, desiderati da ogni uomo, attesi per ogni giorno, invocati in ogni storia.
    Oggi desidero vedere il loro splendore. La giustizia guarisca il mio cuore ingiusto, la pace porti riposo alla mia inquietudine.
    Tu, Re giusto e pacifico, vieni!
    Tu fai giustizia e porti pace. La giustizia porta pace in me, e la pace porta una gioia profonda e duratura. Giustizia e pace mi siano compagne in questo giorno.
    Amen! Alleluia!

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  2. Egli rimane sacerdote per sempre.
    Si
    Sempre mi fai da guida e pastore, non mi lasci scappare, mi attiri a TE.
    TU sacerdote eterno , indissolubile, non hai natali umani.
    SEI PREZIOSO.
    GRAZIE

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