Prima lettura di domenica 3 gennaio 2021

Affonda le tue radici
Sir 24, 1-4.12-16

"La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora»".


Quando noi parliamo di sapienza pensiamo a qualcosa di intellettuale, di mentale.
Nella Bibbia la sapienza prende le vesti concrete di una donna, madre dell'amore (cfr. Sir 24, 24) o di una bambina, una creatura che dà gioia a Dio e porta luce tra gli uomini (cfr. Sir 8, 30-31).
Questo brano ne vede l'apoteosi mentre si rivela, parla di sé e di Dio e raduna come pubblico tutta la creazione.

"La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria".

A chi ha occhi che scrutano nel creato, la sapienza di Dio si mostra e il popolo la glorifica. Non è una sapienza per pochi, arroccata e distante, ma è data a tutti coloro che ascoltano.
È figlia prediletta del Signore, sapienza nella bocca di ogni uomo.

"Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta".

Quella che lo scrittore ci mostra è la celebrazione solenne della sapienza in un culto che unisce cielo e terra. Glorificata in cielo, esaltata in terra: l'assemblea liturgica è il punto d'incontro tra il divino e l'umano che si parlano. Lì la sapienza alza la sua voce tra i benedetti del Padre.

"Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: «Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti»”.

E' meraviglioso che, per volontà di Dio, la sapienza abbia preso dimora in mezzo al popolo, nomade con i nomadi, precaria, senza terra, eppure stabile compagna di cammino.
Si radica come albero rigoglioso poi nella terra data in eredità al popolo di Dio.
Le sue radici si riconoscono nelle generazioni che la custodiscono come il loro vanto maggiore tra tutti i popoli.

"Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno".

È sapienza antica, originaria, frutto del dono di Dio, che non tramonta come ogni altra cosa creata. Da qui si vede che supera ogni filosofia e cultura: precede le cose, le menti, le disquisizioni di ogni pensatore.
Da lei procede ogni sapienza di questo mondo e lei è la ricerca di senso e la base che accomuna tutti i cuori, per sempre.

"Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion".
La tenda santa era quella che conteneva l'Arca dell'alleanza con le tavole della legge e la manna: era la certezza, per un popolo fuggiasco, di protezione e presenza, la "Shekinah" del Signore che non abbandonava mai l'accampamento come una nube protettiva e che istruiva con la Parola il popolo sacerdotale.

"Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere"

Dalle tende, alla città santa, edificata dal Signore, fortificata dalla sua sapienza.
Gerusalemme diviene il simbolo di luogo privilegiato in cui la presenza di Dio è tangibile e in essa gli uomini crescono in sapienza come in nessun altro posto della terra.

"Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora".
La sapienza realizza il volere del Signore. abita stabilmente in questo mondo, in un popolo che è ormai il suo. Se ogni popolo ha qualcosa di cui vantarsi, l'antico popolo dell'alleanza si vanta della divina sapienza, che guida i re, come Salomone e rende saggi i semplici (cfr. Sal 18, 8).

È una prospettiva inusuale quella di vedere la Sapienza personificata, ma è l'apice della riflessione d'Israele che nella preghiera rivede il suo cammino esodale, e scopre che non era solo nel deserto. Veniva condotto dalla volontà del Signore, che abitava in esso, e che dava senso ad ogni passo, sostenendolo con la certezza della meta.
Dalla riflessione d'Israele arriviamo al Vangelo, alla coscienza degli apostoli che scoprono la Sapienza fatta carne che viene ad abitare in mezzo a noi (cfr. Gv 1, 14), che pone la sua tenda nel grembo di una donna, avvolgendola della sua nube (cfr. Lc 1, 35) per essere l'Emmanuele, Dio per sempre con noi (cfr. Is 7, 14).
Dalla "sofia" greca di pochi filosofi, alla "Shekinah" del Signore che fa di ogni uomo un albero saldamente ancorato a lui (cfr. Sal 1, 3): il disegno del Signore si è realizzato fecondandoci, contagiandoci di sé e riempiendoci della sua Sapienza.

Commenti

  1. "Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
    e così mi sono stabilita in Sion".
    la "Shekinah" del Signore
    sei sempre presente accanto a me,nelle decisioni che prendo per gli altri;
    oggi anche negli altri che prendono decisioni per me!(dovrei vaccinarmi stamane........)-
    Sono con TE lì
    Fai che sia tutto per il mio bene;dico io!
    Ma la TUA volontà è quella che prevale!
    Grazie

    RispondiElimina
  2. Da giorni prego questa Parola, " il Creatore dell' universo mi diede un ordine , colui che mi aveva creato mi fece piantare la tenda e mi disse: fissa la tenda in Giacobbe e prendi in eredità Israele , affonda le tue radici tra i miei eletti. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità , nell' assemblea dei santi o preso dimora" in questa Parola sto, mi lasciò consolare e illuminare contemplandola

    RispondiElimina

  3. "La sapienza fa il proprio elogio,
    in Dio trova il proprio vanto,
    in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria". Donami Signore sapienza, è la preghiera di ogni sapiente. È un dono che si accoglie invocando. Sapienza è sale della vita, è luce per gli occhi che vedono oltre l'apparenza, è conforto di chi cammina sulla "via senza sentieri" dello Spirito. È la stessa Sapienza che sa di potersi vantare solo in Dio. "Chi si vanta si vanti nel Signore" esorta Paolo. La sapienza riconosce la sorgente che ci precede e la meta che ci supera. Donami Signore sapienza. Donami di trovare solo in te il mio vanto e la mia forza. Donami Signore di sentirmi avvolto dalla tua gloria, il tuo amore senza fine.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019