Prima lettura dell'1 dicembre 2021

Egli strapperà il velo
Is 25,6-10

"In quel giorno,
preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte»."


Grande fiducia dei profeti "in quel giorno", giorno finale di ogni lotta, giorno in cui tutto giunge a pienezza, giorno totalmente nelle mani di Dio misericordioso, giorno compimento e consolazione di ogni pianto e di ogni sofferenza.
Isaia continuamente attira il nostro sguardo su questo futuro divino, e usa ogni immagine di festa. Qui vede imbandito un grande banchetto che evoca le nozze, il ritorno a casa di un importante commensale, di un tempo che comincia nella gioia senza fine.

"Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli".

In greco verità si dice "aletheia", e richiama il togliere un velo, lo "svelamento" il "dischiudimento" di cose nascoste che finalmente sbocciano. Per Isaia questo è il tempo in cui verrà svelata la verità reciproca dell'umanità e di Dio.
Il velo dell'apparenza ci rende ciechi, ci impedisce la visione profonda della realtà. Essere liberati da questo velo è un un regalo di Dio, è un gesto di liberazione che solo lui può fare.
Il velo strappato dalla faccia di tutti i popoli ricorda il pesantissimo velo del tempio, squarciato da cima a fondo, che ha aperto la via del cielo all'umanità. Nel momento in cui il grido di Gesù ne manifestava la morte, il velo cadeva per sempre, rivelando che la santità del Santo dei Santi non era più celata o separata, ma eredità del Figlio condivisa con ogni uomo e ogni donna (cfr. Mt 27,50-51).

"E la coltre distesa su tutte le nazioni".
Qui verità non è il contrario di menzogna, ma il senso vero dell'esistenza che non può rimanere nascosto e finalmente viene mostrato, non siìolo ad israele, ma a tutti i popoli.
L'opera di Dio toglie una coltre che pesantemente gravava come un giogo sulle nazioni. Il peccato non è più un impedimento, prevale invece la paternità che "asciugherà le lacrime su ogni volto",
che cura e lenisce, che toglie la cataratta dai volti e copre invece l’ignominia dei suoi figli. Non più vergogna o separazione.
L'umanità verrà svelata per ciò che è veramente: sposa amata e guardata con amore dal suo Signore.
Tutti i figli perduti e lontani sono radunati, invitati e sfamati al banchetto che il Primogenito dell'umanità condivide con i suoi fratelli.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 25,6-10
Commento del 04/12/2019

Salmo 23 (22)
Commento del 22/02/2019 e Commento del 22/03/2020

Vangelo Mt 15,29-37
Commento del 02/12/2020

Commenti


  1. "Egli strapperà su questo monte
    il velo che copriva la faccia di tutti i popoli".
    Fallo presto Signore.
    Apri gli occhi dell'intera umanità.
    Finalmente possiamo vedere le tue meraviglie.
    Dacci la gioia di andare oltre l'apparenza.
    Dacci la libertà da ogni inganno.
    Dacci la luce che viene dal tuo amore.
    "Egli strapperà su questo monte
    il velo che copriva la faccia di tutti i popoli".

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  2. E la coltre distesa su tutte le nazioni".
    Chi se non Tu,fai questo!
    Grazie Signore mi asciughi le lacrime,porti il mio peso(e quello di tutti).
    Alleggerisci le mie giornate,mi fai guardare ALTRO!
    Così sia

    RispondiElimina

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