Prima lettura del 2 dicembre 2021

Confidate nel Signore sempre
Is 26,1-6

"In quel giorno si canterà questo canto nella terra di Giuda:
«Abbiamo una città forte;
mura e bastioni egli ha posto a salvezza.
Aprite le porte:
entri una nazione giusta,
che si mantiene fedele.
La sua volontà è salda;
tu le assicurerai la pace,
pace perché in te confida.
Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna,
perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto,
ha rovesciato la città eccelsa,
l’ha rovesciata fino a terra,
l’ha rasa al suolo.
I piedi la calpestano:
sono i piedi degli oppressi,
i passi dei poveri»".



La vita riserva continue sorprese, non sempre gradite. Tanto più ci si sente in alto, tanto più grande è la caduta rovinosa davanti ad eventi che spiazzano le nostre sicurezze. È l'esperienza dell'Israele biblico, piccolo stato tra grandi colossi, che ha bisogno dei profeti, sempre pronti a recuperare gli smarriti di cuore.
Le parole di Isaia sono vera profezia perché oggi hanno ancora tutta la forza per evangelizzare il nostro bisogno di sicurezza.

"Confidate nel Signore sempre"!
È un invito intenso che il profeta rivolge ad un popolo bisognoso di essere incoraggiato.
La fiducia nel prossimo, in chi ci guida, in chi ci sta vicino, è il presupposto fondamentale per crescere, dalla nascita e in ogni fase della vita.
La crescita nel rapporto con Dio non esula da questa base feconda; anzi, proprio perché celato ai nostri sensi, ancora di più la fiducia è necessaria per sentirsi accompagnati da questa presenza "diversa".
Con-fidare, riporre la nostra vita in lui, essere docili alla Parola che ci guida, è un nuovo modo di rapportarsi a tutta la vita; è plasmare il nostro essere su di lui, farci, mano a mano, sua immagine e somiglianza.
Il frutto sarà un'energia nuova per affrontare le avversità dell'esistenza.

"Perché il Signore è una roccia eterna".
Tutto cambia, niente è per sempre: questo sperimentiamo con dolore nella nostra esistenza fatta di attaccamento e di rinuncia a chi amiamo. Eppure i profeti mostrano ciò che ci toglie dalla destabilizzazione, dall'inconsistente che per noi è mortale.
Il Signore è un punto fermo a cui aggrapparsi, la solida roccia nelle tempeste della vita. Una roccia nel deserto, un'isola in mezzo al mare, un sicuro rifugio: tutto scorre ma lui rimane in eterno.

"Perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto".

Il Signore abbassa i potenti e innalza gli umili, segue la logica inversa alla nostra ricerca di stabilità.
Solo l'esperienza e la fiducia ci fanno scoprire che la sua logica è l'unica vincente.
Chi sta in alto si illude di restarci per sempre. Ma ha fatto i conti senza chi è veramente in alto per sempre.
Mettersi al di sopra degli altri è una mira apparentemente "furba". In effetti ben presto si rivela fallimentare. Ma ci vuole tanta sapienza e un colpetto da parte del Signore per rendersene conto. Guai se non ci liberasse dai nostri piccoli e micidiali poteri, distruttivi per noi e per chi ci sta intorno!

"Ha rovesciato la città eccelsa".
Considerata invincibile e inespugnabile da chi ci ha messo una vita per costruirla, si dimostra un colosso dai piedi d'argilla.
"Se il Signore non costruisce la casa,
invano vi faticano i costruttori.
Se il Signore non custodisce la città,
invano veglia il custode" (Sal 127,1).

E' l'arroganza stessa che umilia questa città, simbolo di ogni potere che non è al servizio dell'uomo. La città eccelsa diventa quindi un nome carico di ironia davanti alla vittoria del Signore che ci vuole liberi, vuole che nessuno renda schiavi gli altri.

"I piedi la calpestano:
sono i piedi degli oppressi,
i passi dei poveri".

Bellissima l'immagine finale del brano! Quelli considerati nulla, esclusi dalle decisioni e dagli agi, calpestano le macerie della città eccelsa!
I passi dei poveri diventano i passi di Dio stesso che cammina sulle potenze umane dominandole e rendendole polvere che il vento disperde (cfr. Sal 1,4).
Abbiamo veramente bisogno di un liberatore, di colui che rivela la verità sulla vita, che distrugge per ricostruire i cuori, che annienta per innalzare poveri e sofferenti.
E davanti al crollo di tutto ciò in cui avevamo riposto la nostra fiducia?
"Confidate nel Signore sempre"! Questo l'invito della Parola, questo il cammino di ricerca di una roccia stabile che ci accolga.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 26,1-6
Commento del 05/12/2019

Sal 118 (117),1-9
Commento del 17/09/2020

Vangelo di Mt 7,21-29
Commento del 27/06/2019

Commenti

  1. "I piedi la calpestano:
    sono i piedi degli oppressi,
    i passi dei poveri".
    C'è questo grido da sempre!
    Al confine Bielorussia -Polonia
    In Libia
    In terra Slovena
    Nelle nascoste realtà africane ...eccetera.
    C'è chi paga la noncuranza di chi ha.
    A questo sono chiamato,benedire i poveri,rendergli giustizia,in modo materiale e spirituale.
    Amen

    RispondiElimina
  2. "Confidate nel Signore sempre,
    perché il Signore è una roccia eterna".
    Su questa roccia voglio edificare la mia casa.
    Di questa roccia ho bisogno ogni giorno.
    Questa roccia è la mia sicurezza.
    A te la mia fiducia Signore.
    So che non resterò deluso.
    Confido in te in questo
    mio giorno fragile.
    Confido in te per questo
    mio tempo incerto.
    Confido in te per trovare pace.
    "Confidate nel Signore sempre,
    perché il Signore è una roccia eterna".

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