Salmo del 11 dicembre 2021

E noi saremo salvi

Salmo 80 (79),1-4

"1 Al maestro del coro. Su «Il giglio della testimonianza». Di Asaf. Salmo.

2 Tu, pastore d'Israele, ascolta,
tu che guidi Giuseppe come un gregge.
Seduto sui cherubini, risplendi

3 davanti a Èfraim, Beniamino e Manasse.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

4 O Dio, fa' che ritorniamo,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi".


I Salmi hanno tutti i toni e le sfumature della preghiera.
In particolare il grido di aiuto e la supplica sono espressi sempre con grande intensità. Il Salmo 80 ci fa alzare lo sguardo sul Signore, pastore delle nostre vite e invocare il suo intervento salvifico.

"Risveglia la tua potenza".
Israele ha esperienza della presenza operante del Signore nella storia. La sua potenza si è vista in tutto il suo splendore nella lotta contro il faraone oppressore. Che adesso sia sopita? Forse che il guerriero divino dorma, come poco prima di scatenare la battaglia?
Israele è allo stremo e grida, come i discepoli nella barca, quasi sopraffatti dalla tempesta: "Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?»" (Mc 4,38)
Il grido di aiuto fa prendere consapevolezza di essere nel bisogno estremo quando le proprie risorse sono finite. Ed è lì che si incontra il Liberatore!
Gridando al Signore si rimette in moto ogni energia, si torna ad affidarsi e a chiedere ad un Padre, si decide di mettersi nelle mani di chi ha cura vera della propria vita.

"E vieni a salvarci".
L' invocazione di salvezza diventa palese, arriva alla bocca. E' faticoso esprimere il proprio limite e la fine dei bei progetti rovinosamente falliti.
"Vieni" è l'invocazione antica e nuova, quella con cui si conclude la Scrittura (cfr. Ap 22,17), è il desiderio dell'attesa, ormai colmo che ci esplode dentro. Solo lui è vero Salvatore, senza di lui la morte ha campo libero.

"O Dio, fa' che ritorniamo".
È il desiderio degli esuli a Babilonia, è il desiderio di ogni smarrito, di chi si sente lontano dalla vita.
In ebraico il verbo "sub" indica la strada che si imbocca per tornare nella terra che il Signore ha promesso ad Abramo e alla sua discendenza. Diventerà per ogni credente un movimento interiore, spirituale, verso il cuore del Padre. Tornare a lui con tutto il cuore è un cammino profondo e vitale che si realizza perché il Padre per primo attira a sé.

"Fa' splendere il tuo volto".
Il volto luminoso del Signore ci viene offuscato dalla paura e dal terrore del suo giudizio. Il Salmo chiede in fin dei conti: Signore rimuovi il velo che ci impedisce di vederti, togli la distanza, facci vedere il tuo volto, sorridente, benevolo, benedicente!
Abbiamo bisogno del sorriso di chi amiamo sin da piccoli, abbiamo bisogno della luce di occhi amanti come concime che fa crescere la vita dentro di noi.

"E noi saremo salvi".
Pregare questo Salmo guarisce dalle ferite che subiamo continuamente dalla nostra storia, fragile e complicata.
Facciamo nostra la fiducia del salmista, diamo credito a questo suggerimento che ci sembra anche troppo semplice: gridare per ritrovare il volto che non condanna, invocare con forza per incontrare il Liberatore.

Basta un sorriso e siamo salvi, basta sentirsi avvolti da uno sguardo che comprende e compatisce con noi per ritrovare fiducia e speranza!


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Sir 48,1-4. 9-11
Commento del 14/12/2019

Vangelo di Mt 17,10-13
Commento del 12/12/2020