Prima lettura dell'1 dicembre 2020

Un piccolo fanciullo li guiderà 
Is 11, 1-10

"In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa".


Una tra le più belle pagine di questo tempo d'Avvento è questa di Isaia che scopre nella fedeltà di Dio il legame tra passato e futuro. Davide re-messia per eccellenza avrà una discendenza che culminerà nel Messia ultimo e Salvatore di tutti.

"In quel giorno un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici".

Isaia è spinto alla sua missione intorno al 740 a. C. e "vede" il giorno del Signore nella sua qualità di giorno di benedizione.
Vissuto almeno 300 anni dopo il re Davide, individua nel ceppo della sua casa il nuovo albero genealogico che porterà a Gesù. La promessa di Abramo, che sembrava inaridita, rispunta con vigore da Iesse, padre del virgulto Davide, messia, unto del Signore, che porterà a rifiorire la speranza.
Un vecchio albero a cui nessuno badava, stupisce per la sua fecondità e rilancia la promessa fatta al padre Abramo, di una discendenza immensa da cui nascerà il Figlio.
L'antica storia si collega e prende significato nella nuova che Isaia vede profeticamente; anche gli evangelisti leggeranno la storia come tessitura di salvezza che arriva a dispiegarsi in tutta la sua trama (cfr. Mt 1, 1- 17 e Lc 3, 23-38).

"Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore".

Sul discendente di Davide prenderà dimora lo Spirito del Signore in pienezza, con tutta la ricchezza dei suoi doni che lo renderanno abile a governare Israele. Senza questi doni il Re-messia condurrebbe il popolo santo di Dio con criteri umani ispirati a logiche di potere.

"Si compiacerà del timore del Signore".
Non nella forza o nella sua abilità potremo scoprire la sua stabilità, ma nel riconoscere che uno solo è il Signore della vita, anche di un re.
Davide è il segno di questa docilità che lo porterà a riconoscere i suoi peccati e a chiedere continuamente perdono al suo Dio.
E' questa fede-fiducia che sposta le montagne, vince sui nemici e permette di attraversare indenne la morte.

"Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra".

Il re che segue un solo Signore è capace di giudicare rettamente: non secondo le apparenze ma in modo equo, cioè con la predilezione per coloro che la vita non ha favorito, i miseri, i poveri, coloro che non hanno altra difesa se non quella di un Padre che si curva su di loro.

"Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio".

Spirito e Parola sono la forza di questo discendente di Davide. Con la Parola percuote e con il Soffio uccide, ricreando nuova vita. Il soffio delle sue labbra è quello che ha raggiunto il pupazzetto d'argilla plasmato da Dio che così diventa spirito vivente!

"La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi".

Giustizia e fedeltà sono la sua divisa, il suo abito più bello; di questo e non di oro e sfarzo si cingerà. Chi lo vedrà passare riconoscerà nel Messia i caratteri di Dio.

"Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà".

Quali sono le qualità del giorno del Signore che Isaia vede? Le immagini sono di pace, di assenza di violenza, di mancanza di aggressività che dalla natura animale passa all'uomo.
Un bambino, indifeso e aggredibile facilmente, potrà portare al pascolo gli animali che lo attraggono senza più paura.

"La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso".

Nessun segno di lotta, la creazione è bonificata da ogni violenza. Il bambino gioca addirittura con gli animali più pericolosi.
Anche il Salmo 90 ha la stessa visione profetica:
"Camminerai su aspidi e vipere,
schiaccerai leoni e draghi" (Sal 90, 13).

È il sogno di ogni uomo, di ogni religione, di tutta l'umanità che lotta con mali più grandi senza trovare protezioni soddisfacenti.

"Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare".

Anche gli uomini sono liberati dalle violenza perché la conoscenza del Signore e del suo amore porta luce sulla verità di ognuno e del prossimo che ha vicino.
E' veramente un giorno nuovo e diverso, il giorno in cui ogni guerra cessa di distruggere e finalmente la ricchezza dei cuori potrà dilagare ed essere visibile.

"In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa".

Ecco quello che Isaia vede all'orizzonte coperto da tenebre spesse: vede quello che nessuno scorge e lo mostra ai suoi fratelli.
E' il giorno fatto dal Signore, una meraviglia agli occhi di tutti, il sogno tanto atteso che finalmente si realizza e si fa carne.
Allora ogni guerra finirà e ogni bandiera che divide le nazioni sarà riunita in un unico vessillo, alto sui monti, in modo che tutti possano vederlo e riconoscere la propria patria.
Il dono rivelato al solo Israele diventerà patrimonio dell'umanità intera. Tutti i popoli cercheranno il discendente di Iesse, tutti lo vedranno e cammineranno al suo splendore (cfr. Is 60, 3)
Egli diventerà loro simbolo, sacramento che rende tutta la realtà santa.
E' la croce di Cristo quella patria in cui tutti si riconoscono, lo stendardo issato affinché tutti possano volgere lo sguardo verso il Padre (cfr. Gv 19, 37).
Noi aspettiamo il compimento pieno della Pasqua, preghiamo che tanto male finisca, che i nostri figli possano vivere nella pace.
Attendiamo, come Isaia e aiutati da lui, quel giorno in cui il Messia, che si è fatto il più piccolo e l'ultimo della terra, guidi tutti al suo Regno di pace.

Commenti

  1. "Su di lui si poserà lo spirito del Signore". Il Dio silenzioso ed invisibilmente presente si posa su di me. Il suo Spirito e il mio spirito si abbracciano. Resto in silenzio per non disturbare questo incontro. Vedo senza guardare, ascolto senza sentire. Nel mio profondo una dolce danza anima questo giorno. Intorno a me piccole luci mi mostrano il cammino. Lo Spirito mi fa compagnia, riempie il mio silenzio, placa la mia inquietudine.

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  2. Non agiranno più iniquamente....
    Signore fa che ciò avvenga nel contesto storico che vivo, nelle più piccole cose, nelle grandi (per me).
    "aiutami ad abbassare per primo, i colli"
    Gioia e pace si percepirà dal mio agire.
    Così sia

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