Salmo del 28 settembre 2024

Insegnaci a contare i nostri giorni

Sal 90 (89),12-14

"12 Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.

13 Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

14 Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni".

Meditiamo ancora il Salmo 90 di grande intensità poetica e spirituale che ci insegna una grande fiducia nel Signore, cantato come rifugio e forza del suo popolo e di chiunque abbia fiducia in lui.
Il realistico riconoscimento della nostra caducità (v. 6), aggravata dalla profondità di un peccato che ci schiavizza (v. 8), approda incredibilmente al riposo, ad affidarsi in chi ci ama pur conoscendoci fin nelle profondità del cuore.

"Insegnaci a contare i nostri giorni".
Vivere da svegli, in consapevolezza, è necessario per non "subire" la vita. Contare i giorni è tenerli in conto, annoverarli in considerazione della loro importanza, uno dopo l'altro, dono dopo dono.
E' la via per sfuggire alla superficialità, all'oblio che assorbe le nostre storie, alla noia che rende tutto piatto e uniforme.
Ogni giorno ha un suo colore, una sua qualità e bellezza. I giorni che si susseguono raccontano la nostra storia, sempre nuova e imprevedibile, quella che sta a cuore a Dio, che conta le nostre età e ha presente la nostra esistenza, come una mamma che vede crescere i suoi figli e li ritrova sempre più belli, ancora più cari.

"E acquisteremo un cuore saggio".
Dalla consapevolezza quotidiana e perseverante ne viene saggezza, che non è conoscenza intellettuale, ma capacità di gustare la vita.
Un cuore saggio si riceve in dono dal Signore e si coltiva alla scuola della Parola.
Grande dono è il sapore di ciò che ci viene donato, il profumo della gratuità, il gusto del bene e del bello. Il quotidiano viene così trasfigurato in caparra di eternità.

"Ritorna, Signore: fino a quando?"
Ci ricordiamo l'invito iniziale del Salmo al versetto 3 che il Signore rivolge ad ogni figlio e figlia affinché l'evidenza del proprio limite porti alla sapienza dei giorni: "Ritornate, figli dell'uomo".
Qui la supplica la fa il salmista al suo Signore, quando sale in gola il senso di solitudine e l'invocazione è spinta dalla speranza.
Quando finisce l'attesa, quando arriva il compimento, quando si potrà gustare la pienezza?
"Fino a quando?" è il grido, arrivato al colmo, che sente di non sopportare ancora un altro giorno senza l'aiuto del Salvatore.

"Abbi pietà dei tuoi servi!"
La pietà, il sentimento di compassione e di benevolenza che distingue il Dio d'Israele, incoraggia il salmista a invocarlo con fiducia.
Un altro Salmo ci ricorda:
"Tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso,
lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà" (Sal 86,16).
Essere servi non è mai da intendere come l'essere schiavi, sottomessi ad un padrone, ma, sempre nell'ottica del Vangelo, abbracciando il servizio che Gesù ha insegnato, apice dell'amore e dell'abbassamento dell'incarnazione.
Il Figlio ha avuto pietà del nostro peccato e della morte e per questo ha donato tutto di sè per risollevarci al Padre. Siamo certi della misericordia del Padre nostro: per questo lo invochiamo e lo amiamo.

"Saziaci al mattino con il tuo amore
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni".
Saziati in quella fame profonda che solo l'amore può calmare, rialzati ogni mattino alla vita certi che i giorni non finiscono, ci tuffiamo nell'eternità di Dio, sostenuti dall'amore, quello vero, eterno, divino.
Il nutrimento primo che tutti cerchiamo, che ogni giorno desideriamo, che sta al fondo di ogni preghiera, ci è donato gratuitamente dal Signore nostro, fonte della gioia, meta dei nostri giorni benedetti.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Qo 11,9-12,8
Commento del 24/09/2022

Salmo 90 (89),3-4
Commento del 26/09/2024

Vangelo di Lc 9,43-45
Commento del 30/09/2023