Salmo del 30 settembre 2024

Scrutalo nella notte

Sal 17 (16),2-3

"2 Dal tuo volto venga per me il giudizio,
i tuoi occhi vedano la giustizia.

3 Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,
provami al fuoco: non troverai malizia".

I Salmi abbracciano pressocché tutti i sentimenti e i moti dell'anima provati da uomini come noi. Eppure sono Parola di Dio, ispirata da lui, messa sulla bocca di sapienti che ne hanno riconosciuto la grandezza e ce l'hanno tramandata affinché porti la stessa pace, completezza e liberazione che hanno provato loro.
Sono lo specchio di ciò che il Signore prova per ognuno dei suoi figli e insieme mostrano la risposta che sale dal cuore di chi ha incontrato colui che comprende, ascolta e risolleva.
Il Salmo 17 è l'invocazione di un innocente verso il Salvatore nel momento più critico, davanti ad un giudizio di nemici che vorrebbero schiacciarlo.
Il Signore è amico, protegge i suoi come la pupilla dei suoi occhi e custodisce all'ombra delle sue ali.
Il clima del giudizio diventa rassicurante e il Giudice benevolo.

"Dal tuo volto venga per me il giudizio".
Nella preghiera la sofferenza è trasfigurata e diventa affidamento.
Davanti agli occhi del salmista non stanno più i suoi avversari. La persecuzione e le accuse ingiuste passano in secondo piano. Ciò che importa è sapere che Dio ascolta, è propizio e il suo giudizio non distrugge.
Solo il Signore giudica con verità e in lui il salmista spera.
Il suo volto benevolo è garanzia in questo tribunale in cui la fede vince e la fiducia è ben riposta.

"I tuoi occhi vedano la giustizia".
Il Signore vede in profondità, guarda il cuore e non l'apparenza. Il suo sguardo non mette a disagio, dà sicurezza.
I suoi occhi vedono nel profondo perché conoscono le tempeste della vita e le tante prove attraverso cui navighiamo.
Dà grande conforto essere visti nelle tenebre, quando tutti spariscono, quando ci sentiamo soli e schiacciati da eventi incontrollabili.

"Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte".
La notte, tempo di pensieri e di esame interiore, può diventare un bracere ardente che non dà pace.
Il Signore irrompe scrutando, verificando, illuminando e anche il giudizio, che ci fa tanta paura, diventa liberazione, porta chiarezza e pacificazione dentro il nostro cuore.
Quando di notte non dormiamo per l'angoscia, per gli scrupoli e i dubbi che ci tormentano, rimettiamo al Signore i nostri affanni. Lui passerà a prenderli su di sé, ad allegerirci le spalle dal giogo della paura e a portare chiarezza per il giorno che arriva.

"Provami al fuoco: non troverai malizia".
Come i metalli preziosi vengono liberati dalle scorie facendoli passare per il fuoco, allo stesso modo il salmista invoca la purificazione che sgorga dal fuoco dell'amore del suo Dio.
Nel fuoco le cose che ci sembravano importanti risultano scorie insignificanti; vengono fuse e scompaiono senza che ne veniamo distrutti.
Il salmista non scappa dalla croce, dalla prova di giudizi inclementi. Al contrario, nella notte, guarda nel profondo del proprio cuore e mette tutto davanti al Giudice giusto.
Anche se le mancanze e i peccati sono tanti, sa che la malizia, cioè la volontà di fare il male, è come una scoria, distrutta dall'affidarsi all'Amore, nel volere lo stesso bene che lui vuole.
Sicuri che la giustizia del Padre ci giustifica e lo fa gratis, seguiamo la strada indicata dal salmista e rimettiamoci al giudizio di chi ci ama profondamente: realizzerà per noi liberazione, purificazione e salvezza.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gb 1, 6-22
Commento del 28/09/2020

Salmo 17 (16),1
Commento del 22/11/2023

Vangelo di Lc 9, 46-50
Commento del 30/09/2019