Salmo del 23 settembre 2024

Colui che cammina
Salmo 15 (14),1-2

"1 Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sulla tua santa montagna?

2 Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore".


Il Salmo 15 parte dal culto rivolto al Signore nel tempio, o tenda, come è chiamato in ricordo della dimora nel tempo del deserto.
Chi si recava in pellegrinaggio aveva un desiderio profondo: abitare nel luogo della pace, della completezza con l'Amato.
Per questo fuori da ogni tempio dell'antichità vi erano incise le condizioni per entrare e pregare.
Sono "norme" che hanno a che fare con la carità, con l'amore e il rispetto per gli altri.
Un testo del profeta Michea ci porta nello stesso clima spirituale del nostro Salmo, e si pone la stessa domanda:
"Con che cosa mi presenterò al Signore,
mi prostrerò al Dio altissimo?"(Mi 6,6).


"Signore, chi abiterà nella tua tenda?".
La domanda non vuole stilare una casistica di "buoni", ma apre alla preghiera, alla ricerca e quindi al mettersi in cammino per scoprire l'identikit del credente.
Chi è l'ospite gradito, il commensale con cui il Signore ha piacere di mangiare e trattenersi? In tutto il Salmo vengono elencate undici caratteristiche morali importanti che il credente entrando nel tempio deve possedere.

"Chi dimorerà sulla tua santa montagna?"
La domanda è ripetuta, sottolineando il fatto che il credente si ferma nella stessa altura in cui il Signore dimora.
Ai monti si guardava perché luoghi in cui venivano eretti gli altari, e ogni popolo aveva il monte preferito.
Anche il tempio di Gerusalemme domina la piana, anche se non è un monte alto come lo immaginiamo noi.
Ma il monte Sion è stato per generazioni punto di attrazione e devozione di tutto il popolo.

"Colui che cammina senza colpa".
Prima caratteristica: vigilanza, attenzione a non lasciarsi irretire dal male. Camminare è più rischioso che stare fermi, mette in discussione, fa incontrare opinioni e convinzioni diverse dalle proprie.
Il credente è un figlio in cammino, guidato dalla lealtà verso la legge del Signore che tutela e rispetta il prossimo.
Senza colpa è possibile procedere, grazie alla misericordia di Dio che toglie il peccato e rimette la nostra vita in cammino con i fratelli.

"Pratica la giustizia".
Nella mentalità ebraica la giustizia è la retta distribuzione dei beni. Corrisponde alla nostra idea di carità, di prossimità a coloro che hanno bisogno, per garantire un equo sostentamento.
Praticare la giustizia comporta quindi il restituire ai poveri ciò che si ha in più, che per noi può essere il superfluo, ma che diventa il minimo per la sopravvivenza dei fratelli.
"Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perchè saranno saziati" (Mt 5,6). Nel tempio i pellegrini mettevano le loro preoccupazioni nelle mani del Signore e venivano nutriti dalla certezza che non fossero dei perdenti ad essere caritatevoli, ma figli del Padre celeste che ristabilisce la giustizia nel mondo.

"E dice la verità che ha nel cuore".
La coerenza tra le labbra e il cuore, tra ciò che si pensa, si decide, e ciò che si dice non è un fatto da poco.
Se pensiamo che un comandamento reciti "Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo" (Es 20,16), ripreso anche da Gesù nei suoi insegnamenti (cfr. Mt 5,33), ci rendiamo conto di quanto sia importante la verità per un fedele che si rechi al tempio del suo Signore.
L'amore per la verità e la sincerità interpersonale sono caratteristiche fondamentali per una religione che è fondata sulla parola data, sulla sincerità del cuore, sulla purezza delle labbra, prive di inganno.
Dire la verità tutela gli altri in un diverbio, ristabilisce la giustizia in un tribunale, rende vincolanti e affidabili i patti tra due contraenti. Forse noi abbiamo perso l'importanza della parola data, ma Israele la basava sulla fedeltà di Dio, che non viene mai meno alle sue promesse.
Da questo inizio di Salmo ci rendiamo conto quanto sia importante rischiare di camminare dietro al Signore, ricercarne la presenza, fermarsi e bearsi della sua cura.
La nostra vita sarà piena di colpe, ingiusta, non sincera, ma la certezza che il Signore ci attende e ci libera dal male ci dà la forza di continuare a camminare per cercarne la presenza.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Pr 3, 27-34
Commento del 19/09/2022

Salmo 15 (14)
Commento del 19/02/2020

Vangelo di Lc 8,16-18
Commento del 25/09/2023

Commenti

  1. "Signore, chi abiterà
    nella tua tenda?".
    Dietro la domanda
    il desiderio.
    Desiderio di vita,
    di eternità,
    di amore,
    di pace,
    di pienezza...
    Desiderio di Dio.

    RispondiElimina
  2. Colui che cammina senza colpe........
    Signore TU mi fai entrare nella TUA tenda,nonostante io.....
    Grazie

    RispondiElimina
  3. "Colui che Cammina".
    "E dice la Verità che ha nel cuore".
    La coerenza tra le labbra e il cuore,
    Tra ciò che si pensa e si decide,
    E ciò che si dice, non è un fatto da poco.
    L'amore per la Verità è la Sincerità
    Interpersonale sono caratteristiche
    Fondamentali per una Religione
    Che è fondata sulla parola data,
    Sulla Sincerità del cuore, sulla Purezza delle labbra prive d'inganno.
    La nostra vita sarà piena di colpe,
    Ingiusta, non sincera, ma, la certezza che il Signore ci attende e ci libera dal male ci dà
    La forza di continuare a camminare
    Per cercarne la Presenza. Amen. Alleluia.
    Grazie Signore.
    Gesù mio, Gesù Buono.
    A Te mi offro a Te mi dono.
    Gloria al Padre. E al Figlio
    E allo Spirito Santo
    Come era nel Principio
    Ora è sempre
    Nei Secoli dei Secoli Amen
    Alleluia. 🙏😇🎉♥️👋🎊😂💐🌹🎶

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