Prima lettura del 13 settembre 2024

Correte anche voi
1 Cor 9,16-19.22b-27

"Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.
Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre.
Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato".

Paolo paragona la vita spirituale all'allenamento di un campione sportivo, immagine molto attuale per noi, viste le passate olimpiadi e paraolimpiadi.
Colpisce la passione, la tenacia, pur nelle sconfitte e nei fallimenti, pur nei grandi limiti fisici di questi atleti. 
Bene, è un esempio che fa riflettere sulla nostra "forma" spirituale.
Non ha molto senso fare una volta ogni tanto qualcosa, una preghiera o prendersi un piccolo impegno una tantum; la perseveranza fa camminare quotidianamente dietro al Paraclito, l'allenatore che ci sprona a non gettare la spugna.
Ma l'impegno cristiano non è motivato da una ricompensa umana e in questo differisce dall'impegno degli sportivi. Paolo non dimentica di essere stato chiamato, affascinato, attratto dal Cristo. 
"Se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo".
È in questo orizzonte di grazia che si può parlare di impegno, di opere, tra i discepoli di Gesù. 

"Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio?". 
È l'invito a non essere superficiali, a non dare nulla per scontato. 
In questo caso non basta accontentarsi di partecipare. La meta è preziosa, è la realizzazione della propria vita, è accogliere il dono che il Cristo ha già conquistato per noi nella sua Pasqua. 
È una meta che rende unico il cammino di ognuno, che dà il sapore dell'eternità al nostro povero e limitato tempo presente.
 
"Correte anche voi in modo da conquistarlo!"
Paolo si sente in corsa verso Cristo Gesù, suo premio (cfr. Fil 3,14). E per questo incita i suoi fratelli a fare altrettanto. 
Non è un correre con l'ansia del fare quante più cose possibili per occupare il tempo, ma essere mossi dall'amore che ricerca i modi e i tempi per fare il bene dell'altro.
La fede mette in cammino come Abramo, implica sollecitudine, è nemica della pigrizia, del rinviare, del rinunciare a servire e ad amare. 
Correre ricorda il desiderio, l'interesse, l'attenzione degli innamorati del Cantico dei Cantici che corrono entrambi l'uno verso l'altro (cfr. Ct 8,14).
Non si può vivere la fede come un hobby, un passatempo, quando ne ho voglia. È urgente donare al mondo amore, servire i sofferenti, impegnarsi per la pace, portare il conforto del Vangelo agli affaticati e agli oppessi. E la carità è sorretta, mossa, spronata dalla speranza verso la metà, verso il Padre.

"Però ogni atleta è disciplinato in tutto". 
Un autentico cammino spirituale non si può improvvisare; la voglia del momento, la foga di un incontro trascinante non porta frutti duraturi.
Il discepolo ha bisogno di un'educazione costante, di una disciplina, cioè la perseveranza nell'imparare, nel seguire il Maestro con attenzione, nel restare docili allo Spirito in ogni momento. 
Ogni atleta si allena, fa gli esercizi per disciplinare i muscoli e i movimenti. Lo stesso fa attivamente e quotidianamente chi si impegna sulla via dello Spirito. 

"Essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre". 
Tanto impegno nelle gare sportive potrebbe portare solo ad ottenere fama personale e un premio effimero, che appassisce presto come il corpo che lo ha guadagnato.
Non è così per i figli del regno, più dell'oro ci è stato promesso!
Già mettersi dietro al Cristo è ricevere il centuplo di ogni gioia, di ogni bene (cfr. Mt 19,29).
Corriamo anche noi dietro allo sposo: il premio totale e definitivo ci è stato promesso e certamente lo raggiungeremo.
Crescere fino alla misura di Cristo (cfr. Ef 4,13), diventa stimolo a non fermarsi davanti alle avversità e desiderio di coinvolgere i fratelli nel cammino verso la felicità comune.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Cor 9,16-19.22-23
Commento del 07/02/2021

Salmo 84 (83),4-5
Commento del 06/02/2024

Vangelo di Lc 6,39-42
Commento del 09/09/2022

Commenti

  1. "Però ogni atleta è disciplinato in tutto".
    Non si improvvisa nulla,nel quotidiano.
    Quanti preparativi per cose che passano.........
    Per incontrarti davvero,per entrare nella TUA logica,ho bisogno di continuo abbeveragiio!
    Non mi far desistere,manda pungiglioni per scuotermi dallaèigrizia;io so!
    Amen

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  2. Correte Anche voi
    1,Cor. 9,16 - 19. 22B- 27
    Corriamo anche noi dietro allo sposo:
    Il premio Totale è definitivo ci è stato promesso
    E certamente lo raggiungeremo...
    Crescere fino alla misura di Cristo (Ef. 4,13),
    Diventa stimolo a non fermarsi davanti
    Alle Avversità, e desiderio di coinvolgere
    I fratelli nel cammino verso la Felicità Comune.
    Amen. Alleluia. Grazie Signore Gesù..
    Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
    Come era nel Principio ora e sempre nei Secoli
    Dei Secoli Amen. Alleluia.
    🙏😇❤️🎉👋🎉🎊💐🎶🎶🎶

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  3. "Però ogni atleta
    è disciplinato in tutto".
    Più bella è la metà
    più merita impegno.
    Più prezioso è il premio
    più attento il lavoro.
    Disciplina
    è amore per il dono
    da accogliere.

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