Prima lettura di domenica 16 agosto 2020

Casa di preghiera per tutti
Is 56, 1.6-7

"Così dice il Signore:
«Osservate il diritto e praticate la giustizia,
perché la mia salvezza sta per venire,
la mia giustizia sta per rivelarsi.
Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici
saranno graditi sul mio altare,
perché la mia casa si chiamerà
casa di preghiera per tutti i popoli»".


Una delle visioni più affascinanti e innovative nella Scrittura, per una religione che escludeva i popoli pagani dalla salvezza, è questa del profeta Isaia che annuncia il raduno universale di tutti i popoli sul monte santo del Signore.
La spiritualità di questo profeta apre alla contemplazione dell'umanità unita finalmente e definitivamente come unico popolo di Dio.

"Osservate il diritto e praticate la giustizia,
perché la mia salvezza sta per venire,
la mia giustizia sta per rivelarsi".

È un invito a tenersi pronti alla manifestazione del Signore.
La giustizia praticata nella vita di ogni giorno è il primo passo per riconoscersi come parte integrante di una comunità umana che si regge nel rispetto delle esigenze di ognuno.
È una preparazione ad accogliere una giustizia superiore che non condanna, ma risana i soprusi subiti che sono un'intralcio alla speranza.

"Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi..."

Gli stranieri, cioè tutti gli altri popoli fuori Israele, erano tutelati dalla Legge perché non avevano altrimenti nessun diritto nella società.
"Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l'amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d'Egitto" (Lv 19, 33-34)
Isaia mostra il fascino della Scrittura che attrae anche altre religioni; i forestieri ospiti in Israele spesso chiedevano di aderire ad una religiosità che invece ammetteva solo i nati da ebrei e circoncisi.

"Quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
li condurrò sul mio monte santo

e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera".
Isaia abbatte tutti i confini religiosi e spirituali.
Il popolo eletto non è l'unico popolo che appartiene al Signore, ma il primo tra tutti i popoli.
Il profeta definisce "casa di preghiera" il luogo di questo raduno universale sul monte santo del Signore. È un luogo non-luogo, uno spazio interiore caratterizzato da una preghiera universale fatta di tante lingue e di tanti modi di pregare.

"I loro olocausti e i loro sacrifici
saranno graditi sul mio altare,
perché la mia casa si chiamerà

casa di preghiera per tutti i popoli".
L'altare su cui si innalzano le preghiere e i sacrifici, centro del tempio, riceve le offerte di tutti.
Non sono offerte standardizzate, ma l'anelito personale e unico che ogni cuore esprime riconoscendo che uno solo è il Signore che salva.
Il Signore cambia il nome al Tempio: "casa di preghiera per tutti i popoli", una dimora accogliente, universale, dove l'unico culto che sale è la lode, così come ognuno sa esprimerla.

Scandalosa profezia al tempo di Isaia, ancora da realizzare nel nostro tempo!
Uno spazio comune in cui tutti possano esprimere la loro riconoscenza a colui che salva, ancora non c'è in nessun luogo della terra!
Passi ecumenici e interreligiosi si moltiplicano perché si sente che questo è il fine del senso religioso dell'umanità.
Preghiamo e lavoriamo spronati dai profeti che guardano oltre le divisioni per arrivare ciò che Cristo ha già realizzato col dono della salvezza sulla croce:
"sei stato immolato
e hai riscattato per Dio con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione" (Ap 5, 9).

Sempre nell'apocalisse Giovanni la vede questa casa di preghiera comune, questo monte a cui ascendono tutti gli uomini per alzare il canto di lode:
"Apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani" (Ap 7, 9).
Entriamo negli occhi dei profeti, crediamola possibile e anche noi diverremo cercatori di questo luogo dove tutti possiamo sentirci a casa e fratelli.

Commenti

  1. "Casa di preghiera per tutti i popoli". Un sogno. Il sogno di ogni credente. La fede che unisce e non più divide. Ogni credente prega. Ogni religione ha una sua preghiera. Tutte queste voci di fede finalmente unite in una unica grande famiglia orante. Un sogno. Il sogno. Ogni volta che mi metto a pregare sento la ferita della divisione con tanti credenti che si sentono distanti e opposti proprio a causa della fede e della preghiera. Inizio a pregare sognando il sogno di Isaia. E prego che diventi realtà, felice che sia anche il sogno di Dio.

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  2. L esperienza della montagna ci insegna che più andiamo in alto e avanti si rimane in pochi. Volte di testa addirittura soli, quando la vetta da raggiungere è particolarmente ardua. Il profeta sostiene che sul monte del signore le cose vanno diversamente anzi al contrario :la sua casa sarà capace di accogliere una moltitudine:" si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli"

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  3. C e una Parola che mi riecheggia nell'orecchio, ma soprattutto nel cuore :"Tutti" la mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutti i popoli...e Paolo: Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso con tutti... Ti ringrazio mio Dio perché vi martelli questo per tutti... Apri il mio cuore e la mia mente a questa realtà, dimensione di "tutti"

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  4. Li condurro ' sul monte...
    Fa presagire un modello di contemplazione, di riflessione,
    . Un tirare le somme...
    AScolto vero!
    Non distratto da eventi esterni routinari, futili ma che distolgono dal BELLO.
    SEMPLICEMENTE averti a fianco e percepirti, essere permeato di TE.
    COSÌ SIA
    .

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  5. "Casa di preghiera per tutti i popoli". Quanta tenerezza mi suscitano queste parole!
    Signore tutta l'umanità è tua, siamo figli tuoi, ci chiami amico, fratello e sorella e ne sei orgoglioso, il tuo grande amore per noi mi induce profonda emozione.

    Signore, tu sei sempre con noi. Tu sei presente qui nel cuore della nostra vita. Se tu sei con noi, chi sarà contro di noi? Chi potrà accusarci, chi potrà condannarci, chi potrà separarci dal tuo amore? In te noi siamo vincitori. Nulla, nulla potrà separarci dall'amore di Dio che è in te. Salvaci e liberaci per questo amore.
    Pierre Griolet

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