Salmo di venerdì 7 agosto 2020

Il Signore farà giustizia
Dt 32, 35-41

"Sì, vicino è il giorno della loro rovina
e il loro destino si affretta a venire.
Perché il Signore farà giustizia al suo popolo
e dei suoi servi avrà compassione.

Ora vedete che io, io lo sono

e nessun altro è dio accanto a me.
Sono io che dó la morte e faccio vivere;
io percuoto e io guarisco.

Quando avrò affilato la folgore della mia spada

e la mia mano inizierà il giudizio,
farò vendetta dei miei avversari,
ripagherò i miei nemici".

Tutto nella Bibbia ha prima di tutto un senso spirituale. È rivelazione dell'amore di Dio per noi, ma anche la risposta dell'umanità è rivelativa di un cammino accompagnato sempre dal Signore.
Tra i protagonisti di questa storia, vi sono i nemici, concreti nei racconti delle varie vicende storiche, spirituali per coloro che nei secoli hanno letto in quelle storie un insegnamento sempre attuale per il cammino di fede.
I Salmi e tanti brani della Scrittura parlano dei nemici e della necessità di combatterli: ma non sono uomini i nostri nemici, ma tutto ciò che ci impedisce di vivere nella libertà dei figli, sono tutto quello che mina la fiducia nell'Amore.
La preghiera del Padre nostro ci insegna a ripetere "liberaci dal male", invocazione rivolta al Signore, che nella Bibbia assume tante formulazioni diverse.

"Sì, vicino è il giorno della loro rovina
e il loro destino si affretta a venire.
Perché il Signore farà giustizia al suo popolo
e dei suoi servi avrà compassione".
Il Signore si annuncia come liberatore: compassione per il suo popolo sofferente e giustizia liberatrice verso i suoi nemici e oppressori.
Davanti al male che il popolo patisce il Signore non rimane spettatore, si mette a difesa dei suoi affrettando i tempi in cui lo risolleverà.

"Ora vedete che io, io lo sono
e nessun altro è dio accanto a me".
Il Signore proclama la sua unicità. Il Signore è uno, ripete lo Shemà, la professione di fede d'Israele. Nel suo servizio di liberazione nessuno gli è al fianco. È la sottolineatura dell'unicità del rapporto del Signore con il suo popolo e del suo unico vero potere universale.

"Sono io che do la morte e faccio vivere;

io percuoto e io guarisco".
La signoria di Dio è potenza su tutto ciò che ha vita. Il Signore fa morire e fa vivere, fa la piaga e la guarisce (cfr. Gb 5, 18). Tutto è nelle sue mani.
Sta qui la nostra sicurezza! Se la nostra vita fosse in qualsiasi altra mano, sarebbe in pericolo continuo di perdersi.

"Quando avrò affilato la folgore della mia spada
e la mia mano inizierà il giudizio,
farò vendetta dei miei avversari,
ripagherò i miei nemici".
Il giudizio divino sta per manifestarsi, è ormai vicino il momento in cui la compassione per il popolo porterà alla sconfitta dei nemici.
La Bibbia continuamente ci invita a lasciare al Signore questo momento; la vendetta e il combattimento sono suoi e solo sua la vittoria su quello che impedisce la vita.
Lui può farlo efficacemente, evitando che le nostre azioni, mosse dai nostri "giudizi ingiusti", portino altro dolore e morte.
La sua è una spada riposta che solo lui saprà quando va sguainata.

Il Signore ha un modo tutto suo di fare giustizia.
Il nostro è muro contro muro, combattimento diretto con altri poveri cristi come noi, mossi dalla paura, che cercano spazi per sopravvivere.
Anche da questo pericolo ci salva il Signore, impedendoci di nuocere oltre.
I nemici dell'uomo vengono combattuti sul loro stesso terreno: vorrebbero mostrare i muscoli, gonfiandosi di potenze vane, ma vengono lasciati in un cammino che si rivela inutile e non efficace: "Come pula che il vento disperde"! (Sal 1, 4)
Quando rimettiamo al Signore le nostre angosce, quando non ci lasciamo manovrare dal risentimento e dalla rabbia, quando scegliamo lui come nostro "goel", nostro vendicatore e redentore, la nostra vita, sorprendentemente, trova pace.

Commenti


  1. "Sono io che do la morte e faccio vivere;
    io percuoto e io guarisco". Ho bisogno di silenzio. Ho bisogno di tempo. Ho bisogno di fede. Una parola tegliente come una spada mi ha raggiunto per ricordarmi che siamo suoi, siamo saldamente nelle sue mani e niente ci può allontanate da lui. Il Signore fa morire e fa vivere. Non c'è altro Dio all'opera. Tutto viene da lui, per questo è chiamato Signore. La vita mi viene da lui. La morte mi viene da lui. È lui che ferisce e risana. È lui autore e padre di ogni mio istante di vita e di morte. Il mio cuore a lui è rivolto per accogliere ogni suo dono, in vita e in morte. Solo a lui invocazione e gratitudine.

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  2. Sono io che di la morte e faccio vivere, io percuoto e io guarisco... In questa convinzione in Te e a Te mi abbandono

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  3. farò vendetta dei miei avversari,
    ripagherò i miei nemici".
    bello e liberante AFFIDARSI ciecamente a LUI ,in questa azione di difesa verso chi come me è nemico.
    Nemico è quello che ti ostacola,ti pesta i piedi,ti deprime,ti opprime,ti s...........
    ecco
    io mi faccio solo male usando la mia logica
    ti prego per questo,...a TE la vendetta!!!!!!!
    Amen

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  4. "Sìbilo di frusta, fracasso di ruote,
    scalpitìo di cavalli, cigolìo di carri,
    cavalieri incalzanti, lampeggiare di spade,
    scintillare di lance, feriti in quantità,
    cumuli di morti, cadaveri senza fine,
    s’inciampa nei cadaveri."...

    Farai giustizia di tutto questo dolore? Signore pietà

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