Prima lettura del 29 agosto 2020


Città fortificata
Ger 1, 17-19

"In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Tu, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti»".

Geremia è sempre chiamato ad annunci rischiosi. Il suo è un ministero necessario in tempi di grande incertezza, dove perfino le guide di Israele faticano a trovare il modo di guidare il popolo di Dio. Il Signore lo prepara allo scontro perché deve annunciare una parola difficile da accogliere per il cuore indurito da un popolo che è diventato di pietra inanimata come i suoi idoli. Geremia non deve temere nessuno perché il Signore è sua difesa.

"In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore".
Sono giorni in cui Israele ha smarrito la sequela al Dio vivente. I culti agli dei pagani importati dai paesi circostanti stanno prendendo piede, foraggiati dalla paura che fa aggrappare a qualsiasi miraggio di salvezza. Geremia partecipa ad una lotta, quella del Signore che distrugge l'idolatria affinché il popolo rimanga ancorato all'unica e vera roccia di salvezza.

"Tu, stringi la veste ai fianchi

àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò".
Coraggio e in piedi, dice il Signore al profeta.
La veste cinta ai fianchi permetteva i movimenti repentini a chi dovesse correre, lavorare o lottare.
Il profeta non viene illuso: il suo compito non sarà una piacevole passeggiata, ma un annuncio di scontro, una parola come una ruspa demolitrice per poter ricostruire..

"Non spaventarti di fronte a loro,

altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro".
La paura potrebbe cogliere Geremia che a muso duro deve fronteggiare l'ostilità dei capi a cui è inviato.
Facile annunciare in un'assemblea osannante, è esaltante ricevere riconoscimenti e applausi come per alcuni conferenzieri che nella Chiesa ripetono parole accomodanti!
Non è così per Geremia che deve pronunciare parole dure alle sue stesse orecchie.
Se si dovesse opporre il Signore sarebbe costretto a mostrarsi più "pericoloso" dei suoi oppositori, per spingerlo all'obbedienza nel mostrare il cammino di conversione che li attende.

"Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese".

Geremia sarà rivestito di una corazza speciale e sarà più forte di coloro che gli muoveranno guerra.
Il Signore lo rende come una città fortificata, non espugnabile, contro cui si sfracelleranno i suoi accusatori.
Il Salmo 31 sembra la risposta di Geremia a queste parole del Signore:
"Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi" (Sal 31, 3-4).


"Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti".

La parola più bella che un credente può ascoltare dalla bocca del Dio vivente è quella detta ad Abramo, a Mosè, ai profeti e qui a Geremia: "Io sono con te"!
È una parola che dà forza e fiducia, permettendo di gettarsi nella mischia, non in nome delle proprie ideologie, ma nel nome del Signore.
La guerra ci sarà, ma non contro i figli, contro i nemici che li allontanano dal Signore, unico ad essere vincitore.

Pagine come queste danno coraggio a chi con "parresia" annuncia il Vangelo, scomodo, fuori moda, ma vero per tutti gli uomini.
L'idolatria oggi non si esprime solo in statuette di pietra da venerare e a cui fare sacrifici per avere in cambio un "miracolo".
È una prostituzione del cuore più subdola, meno visibile e quindi più pericolosa.
Il nostro cuore sappia scegliere gli annunciatori che parlano di Vangelo e non di favole comode.
È l'unica strada per mettersi in cammino, senza fronzoli ed intralci, forti dell'aiuto del Signore, su una via necessaria e vitale.

Commenti

  1. "Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
    perché io sono con te per salvarti". È il vero miracolo della fede: liberare dalla paura. La certezza che il Signore è con me, mi riscalda il cuore e mi apre alla lode. La guerra ci sarà, ferite e dolore non mi saranno risparmiate, ma non sarò sconfitto. "Quello che è impossibile agli uomini è possibile a Dio" mi ricorda questa Parola, che spesso mi salva la vita. Il Signore non toglie la lotta ma la vince per noi.

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  2. Altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
    Molto difficile per me interpretare questo versetto.
    Mi risuona quasi una sfida,ma non è del MIO Signore.
    So che è sempre davanti a me per farmi da scuso.
    Così sia

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  3. In te, Signore, mi sono rifugiato,
    mai sarò deluso.
    Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
    tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.

    Sii tu la mia roccia,
    una dimora sempre accessibile;
    hai deciso di darmi salvezza:
    davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
    Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.

    Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
    la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
    Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
    dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.

    La mia bocca racconterà la tua giustizia,
    ogni giorno la tua salvezza.
    Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
    e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

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  4. Io sono con te.... Certezza, sicurezza, ricchezza, eternamente, ogni momento e in ogni momento... "Io sono con te...? Mi metto nelle tue mani in te mi abbandono

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