Prima lettura del 22 dicembre 2020

Mi ha concesso la grazia
1Sam 1, 24-28

"In quei giorni, Anna portò con sé Samuèle, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo.
Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore».
E si prostrarono là davanti al Signore".


Dopo la mamma di Sansone, la liturgia ci regala la storia di un'altra donna sterile, Anna, che diviene madre dopo la visita al tempio di Silo.
Con la gratitudine di chi riconosce che la vita è ricolma della grazia di Dio, il bambino viene consacrato al Signore. Si tratta del profeta Samuele, il cui nome in aramaico significa "il Signore ha ascoltato"; la nascita prodigiosa è segno di un nuovo inizio di docilità al Signore e Samuele ungerà il primo re d'Israele, Saul e il successore Davide.

"In quei giorni, Anna portò con sé Samuèle, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo".
Anna torna al santuario dove era andata a pregare per chiedere la grazia della fecondità. Non è più la donna piagata nella sua possibilità di diventare madre. Non piange più: ora ha le braccia ricolme dei doni e il cuore pieno di gratitudine al Signore che l'ha beneficata con una discendenza.
Offre tutta la sua vita nel figlio giovanetto e nel sacrificio dei suoi averi, per ringraziare il suo Signore.

"Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore".
Eli è il sacerdote, il responsabile del tempio; a lui viene affidato il bambino consacrato perché rimanga accudito dalle sue cure e cresca servendo e conoscendo il Signore.

"Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto".
È la gioia per la preghiera esaudita di un misero: la più grande privazione era morire senza discendenza, senza la possibilità di un futuro nei figli.
"Benedetto il Signore Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo" (Lc 1, 68) dirà Zaccaria di fronte alla nascita di suo figlio, un altro profeta, Giovanni il Battista.
Il Signore "ha innalzato gli umili" (Lc 1, 52) canterà una donna vergine, Maria, incontrando una sterile incinta, Elisabetta.
Il Signore visita continuando a far nascere figli che chiama a lui, arricchendo il popolo di profeti che parlano con le sue parole di misericordia e consolazione.

"Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore»".
Coraggiosa questa mamma che ha tanto desiderato un figlio ma che lo mette nelle mani del Signore. Come è stato provvidente con lei, sa che lo sarà col suo figliolo.
Un bellissimo dialogo nella fede che è il punto di partenza della vita di uno dei più importanti profeti di Israele.

"E si prostrarono là davanti al Signore".
Gesto di adorazione e ringraziamento che ogni credente, anche nel segreto del proprio cuore, fa mettendosi alla presenza del Dio vivente, riconoscendo che a lui niente è impossibile.

L'esperienza del dono e della salvezza gratuita fa sbocciare in una nuova dimensione: non più ripiegamento su se stessi e sui propri bisogni, ma consapevolezza che senza la grazia la nostra vita è destinata alla sterilità e alla morte. La salvezza gratis ci precede!
Riacquistiamo fiducia, lasciamoci riempire dal Signore! Egli dilata le nostre misere possibilità, con la sua benedizione allarga le nostre braccia affinché l'amore che incontriamo divenga portatore di vita per i nostri figli e per tutta la comunità che ci circonda.

Commenti

  1. Perdona, mio signore.
    Quanta gratitudine verso chi passa....
    Quanto zelo per un mio consanguineo
    Lode al mio professore....
    Perdonami per tutte le volte che NON ti ho esaltato,lodato,ringraziato,osannato.
    OBBEDITO
    Grazie Signore!

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  2. "Per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore". Così è detto del profeta Samuele. Così è scritto per la mia vita. Tutti i giorni della mia vita, ogni giorno, ogni tempo e in ogni luogo, è per il Signore. Lui ha dato inizio ai miei giorni, per lui corrono nel tempo, in lui muoiono e rinascono. Col coraggio della fede dico tutti, anche quelli di cui ho vergogna, quelli che non vorrei ricordare, quelli che salterei nel conteggio. È il Signore che mi richiede ogni giorno per tutti i giorni. È Lui che dona vera luce ad ogni giorno. È in Lui che posso rallegrarmi e benedire.

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