Vangelo del 31 dicembre 2020

Le tenebre non l’hanno vinta
Gv 1, 1-13

"In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati".


Il prologo del Vangelo di Giovanni è l'incipit, la prefazione, il significato anticipato in pillola, di tutto il Vangelo che segue.
Giovanni ci ha trasmesso l'intuizione ispirata che il Cristo da lui conosciuto e amato era il Verbo della vita che precede tutte le cose. Una comprensione globale dell'incarnazione con un volo indietro fino a prima della creazione del mondo; ogni volta che lo leggiamo ci rapisce e ci stupisce.

"In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio".

Matteo e Luca iniziano il loro vangelo partendo dal momento in cui Maria riceve l'annuncio della nascita del Messia e si mette in cammino con Giuseppe per l'avventura della maternità e paternità.
Giovanni attira il nostro sguardo nell'eternità di Dio, quando nessuna carne era presente, ma il progetto del Padre aveva pensato a tutti noi.
Il Verbo, Logos in greco, è la Parola che, dalla bocca di Dio, dà senso e luce a tutto ciò che esiste. È Dio la logica (Logos) di tutto. In lui tutto acquista valore e bellezza.

"Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste".

Tutto è creato per amore del Verbo e tutto si mantiene in vita grazie a lui. È il fondamento originario di ogni cosa. Tutto poggia sull'amore del Padre per il Figlio e da quell'amore tutto è stato fatto e cresce.

"In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta".

La Vita è la luce vera di ogni uomo. Luce e vita spesso sono sinonimi, come lo sono tenebre e morte. La vita non è destinata alla morte, ma alla luce. Le tenebre non possono tenere prigioniera la Luce.

"Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui".

È l'unico essere umano nominato in tutto il prologo. Con un altro volo Giovanni attualizza quella Luce e la mostra incarnata e prossima nel mondo.
Giovanni il Battista è colui che si è accorto per primo che la Luce era arrivata nel mondo.
È il testimone del Verbo presente nella nostra storia e sveglia il cuore degli uomini che attendevano nelle tenebre un raggio di salvezza.

"Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce".

Nessuno può prendere il posto della Luce-vita, neanche il Battezzatore. Lui ne è cosciente e ne rende testimonianza. Infatti "Confessò: «Io non sono il Cristo»". Fondamentale questo riconoscere, da parte del Battista, il Cristo più grande, più forte e avanti a sé.
E' testimone affidabile perché la sua vita è protesa nell'annuncio e nel mostrare il Figlio all'umanità.

"Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo".

La Luce-vita necessaria ad ogni uomo non si incontra con un'elevazione, con un sacrificio o se si è "buoni". E' lei che ci raggiunge, che finalmente arriva nel mondo come un bambino, un nato da donna e può essere incontrata e accolta dall'umanità che ne diventa culla, madre e sorella.

"Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto".

In un versetto la bellezza e insieme il dramma del Verbo che viene nel mondo, opera sua, eppure il mondo lo rifiuta.
È il paradosso del bene tanto desiderato che viene rifiutato, di ogni profeta che porta in dono la parola di Dio e magari viene ucciso.
Il Verbo che viene nel mondo non sceglie altre vie "divine" come le pensiamo noi per distruggere il peccato, il dolore e la sofferenza; egli li penetra, li assume su di sé, lasciandosi trafiggere per fare risorgere tutti con lui.

"Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio".

Ecco la bella notizia nonostante il dramma: chi accoglie il Verbo riceve il suo "potere", quello di essere figlio. È un cammino che inizia con l'accoglienza e cresce verso la pienezza.

"A quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati".

Dal Verbo "generato e non creato" tutta la creazione viene trasfigurata in lui.
È un dono immenso, una nascita nello Spirito, un rinascere dall'alto come spiegherà Gesù nel Vangelo (cfr. Gv 3, 3).

Abbiamo bisogno di nutrirci di buona notizia e di guardare indietro alla nostra vita, al disegno globale d'amore che regge il mondo e lodare il Padre che ha voluto per sé la compagnia di uomini e donne.
E' una realtà che supera ogni immaginazione, ogni preoccupazione e tenebra di senso, che dona luce a tutta la creazione e alla vita di ogni uomo. E' quella Luce che noi pensiamo spenta da una pandemia o da un terremoto, che improvvisa rifulge e getta il caleidoscopio dei suoi colori di verità su tutto ciò che tocca.
La nostra salvezza è che questa Luce non è stata vinta e non verrà vinta mai dalle tenebre. Con riconoscenza e stupore alziamo la nostra lode alla fine di quest'anno e riconosciamo che la grazia di Dio ci ha raggiunto e che continua a brillare sull'umanità amata dal Signore.

Commenti

  1. "In lui era la vita
    e la vita era la luce degli uomini". La Vita è il segreto di ogni vita. È la sorgente misteriosa e necessaria del mio essere qui, oggi. In lui la vita donata a me. In me la vita ricevuta da lui in dono. Vita donata, dono vitale, di questo oggi mi rallegro nel profondo, con gratitudine. Benedico oggi la Vita, la mia vita, ogni vita. Benedico la Sorgente della vita. Benedico ogni istante di vita che fa il mio oggi. Vivo benedicendo.

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  2. "A quanti lo hanno accolto gli ha dato il potere"

    POTERE
    La lotta intestina nei rapporti fra uomini è quasi sempre basata nell'ottenimento di qualcosa,di primeggiare,avere potere.

    "di diventare figli di DIO"

    FIGLI

    Ecco fare quello che fa il padre.
    Questo è l'auspicio per la mia quotidianità,per quelli che ho a cuore,e per quelli che lottano,inconsapevoli,per l'effimero!

    SPIRITO
    Scendi su tutti noi,aiutaci a capire qual'è in NOSTRO VERO bene!
    Così sia
    Grazie Signore.

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