Seconda lettura di domenica 6 dicembre 2020

E' magnanimo con voi
2Pt 3, 8-14

"Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno!
Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia".


Il tempo è una delle nostre croci: non basta mai oppure non passa mai. È raro sentire qualcuno sintonizzato sul tempo che vive.
Nell'esperienza di un credente i tempi di Dio sono un vero tormento. Pietro nelle sue parole ci rivela un criterio prezioso che ci fa abbandonare misure egoistiche per guardare a quelle misericordiose del Padre.

"Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno".
Compito di una guida è mostrare ciò che è necessario nel cammino e rimettere le prospettive nella giusta ottica.
Il tempo visto dalla parte di Dio non può essere lo stesso di quello che contiamo e sperimentiamo noi. D'altronde il Signore che vive nell'eternità, può vedere i millenni come un attimo?
Non bisogna mai perdere di vista che il nostro considerare il tempo è limitato a qualche generazione. Anche quando ci spingiamo nelle vicende antiche non andiamo super giù oltre ai cinquantamila anni. Ma cosa sono nel tempo della terra, in quello dell'universo e, più profondamente, in quello di Dio?
Pietro ci dà una formula facile che riporta alla realtà le nostre misure dei tempi salvifici.
Dal ritorno al Padre di Gesù Cristo, quando aveva detto ai suoi: "Sì, vengo presto" (Ap 22, 20), sono passati duemila anni e, parafrasando la riflessione di Pietro, per il Signore sono...due giorni!
Spesso assolutizziamo i nostri criteri, ma la Scrittura ci spinge a rivederli e a cogliere la globalità della salvezza.

"Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza".
Dobbiamo ammetterlo: noi accusiamo spesso Dio per tante cose ingiuste che succedono nel mondo e perché lui non usa la bacchetta magica come vorremmo fare noi.
Sui tempi forte è il nostro risentimento perché il bene arriva sempre troppo tardi. Lo tacciamo di lentezza, di non intervenire, di essere lontano dai nostri drammi. Non è ritardo o lentezza dice Pietro. Cos'è allora?

"Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi".
È magnanimità, animo spalancato, capacità di vedere lontano, volontà di aspettare pazientemente!
Il Signore ha un obbiettivo: non vuole perdere per strada nessuno dei suoi figli, vuole concedere ad ognuno il tempo di convertirsi.
È la pazienza del Padre che vuole il bene dei figli e lui solo ha presente l'interezza di un progetto d'amore universale.

"Il giorno del Signore verrà come un ladro".
In ogni caso il tempo va vissuto con consapevolezza vigile, perché non decidiamo noi i momenti. Gli eventi che ci interessano sono lenti a volte e altre volte ci investono con una tempestività che non ci aspettavamo.
Il Vangelo ci spinge ad essere sorpresi ma non impreparati.

"Allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta".
Il mondo, a cui siamo tanto affezionati, il nostro giardino, la nostra culla, non è eterno. Passerà logorato e invecchiato, come ogni cosa creata.
Sembriamo dimenticare un'evidente realtà, come vogliamo dimenticare che ogni creatura passa dalla morte.

"Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno!"
La nostra vita deve essere in sintonia con questo tempo impermanente, precario, e avere gli occhi puntati verso il mondo nuovo che ci sarà dato, vigilando nella preghiera, affrettando così nella fede il momento del passaggio dal vecchio al nuovo.

"Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia".
La promessa del Signore è il fondamento della nostra speranza e il motore della nostra vita in marcia verso cieli e terra nuova. Oggi è tempo di attesa del compimento della promessa fedele di Dio, l'attesa di vergini sagge, quello di amministratori fedeli, quella del Figlio che prega che presto sia fatta la volontà del Padre.

"Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia".
Attesa, fiducia, speranza: questo lo stile di vita del Signore, questo deve diventare il nostro modo di amare e camminare con i fratelli.

Devo dire che ho care queste parole di Pietro; quando le ho sentite le prima volta è come se mi si fosse aperta una finestra e fosse entrata la luce nella ristrettezza dei miei dubbi.
Il Signore ci sta aspettando tutti! Lui che potrebbe in un attimo dire la parola fine, prenderci così come siamo e finire questo tempo che a noi sembra travagliato e lunghissimo per il dolore e la sofferenza che ci circondano implacabili, non lo fa perché ha rallentato il suo passo sintonizzandolo col nostro!
"Non vuole che alcuno si perda" e quindi ci conta, uno per uno; contiamo per lui!
E torna indietro se scopre che uno si è perduto. E lo ritrova, se lo carica sulle spalle e riprende il cammino con tutti.
Potrebbe arrivare prima, ma senza di noi la meta non gli interessa!
Penso al mio papà che rallentava il passo per arrivare ad una festa, ad una gioia da cogliere, affinché le mie gambe da bambina facessero i passi insieme ai suoi. Penso a me e a quante volte ho rallentato affinché i miei figli mi precedessero nella gioia.
Non c'è festa se non è insieme a chi amiamo.
Il Signore è con me, è con noi nel cammino, siamo uniti alle sue mani e ci arriveremo insieme alla festa. Tutti insieme!

Commenti


  1. "Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia". Noi aspettiamo. È il nostro segreto ingrediente di ogni giorno. Un cielo nuovo e una terra nuova sono la nostra speranza. Ci sono promessi. Desiderio, speranza, fiducia, crescono nel mio cuore in mezzo alle intemperie di questo tempo. Ha promesso e farà. Il Signore è fedele e conosce la mia sete di giustizia, scacciata continuamente dalla sua casa in questo mondo. Sogno cieli nuovi e terra nuova come dimora attesa definitiva, mentre cammino ripetendo al mio cuore la promessa. Passerà questo mondo? Passerà questo cielo? Il Signore resta per sempre e a lui mi affido fiducioso.

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  2. O Dio, Padre mio, non aspetto l evento risolutivo che sembra sempre in ritardo, ma la realizzazione certa della tua promessa. Io aspetto la pace e la dolcezza di una alleanza che in Cristo è ormai in eterno irrevocabile, per questo ti aspetto e il mio cuore grida : Maranatha!

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  3. "Il giorno del Signore verrà come un ladro".
    Come è vero questo,
    sperimento la Parola in chi oggi non c'è più!
    Trapassato per questo qualcosa d'invisibile,di non tracciabile con l'olfatto,il gusto,la vista,l'udito
    (in altri termini,coi mezzi che abbiamo).
    La SUA venuta,ritorno,è imprevedibile,non è tracciabile dalle nostre forze.
    Allora?
    Adottare un atteggiamento d'attesa non pigro,ma di partecipazione attiva,di preparazione alla Battista, per creare ,ribadire che LUI viene,si viene.
    A tutti ,agli increduli,a chi non trova soccorso nelle afflizioni quotidiane.
    Viene.

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