Prima lettura dell'11 dicembre 2020

Insegno per il tuo bene
Is 48, 17-19

"Così dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele:
“Io sono il Signore tuo Dio
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d’arena;
non sarebbe mai radiato né cancellato
il suo nome davanti a me”.


Il Signore ricorda, al suo popolo, per bocca d Isaia, la relazione che li lega da sempre. Nei momenti di svolta in cui la vita chiede decisioni coraggiose, in cui lo sconforto è dietro l'angolo e le forze vengono meno, rinnovare la memoria delle promesse del Signore e del cammino percorso con lui, riaccende la fede e rianima la speranza.

"Così dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele".
Due titoli che descrivono le caratteristiche più belle di questo strano Dio innamorato e geloso del suo popolo.
Il redentore, in ebraico "goel" è il baluardo dalle ingiustizie; indicava il parente stretto o colui che prendeva a cuore la causa di una famiglia e ne vendicava la morte del parente oltraggiato.
Era quindi il difensore, colui che faceva giustizia quando nessuno se ne preoccupava, pagando anche il prezzo per la liberazione dalla schiavitù:
"Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Li riscatti dalla violenza e dal sopruso,
sia prezioso ai suoi occhi il loro sangue" (Sal 72, 13-14).

E veniamo al Santo d'Israele: in ebraico la "Kedushah" era la proclamazione della santità di Dio nella preghiera.
E' in Isaia che troviamo la proclamazione perfetta della sua santità , ripetuta tre volte dagli angeli:
"Proclamavano l'uno all'altro:
«Santo, santo, santo (Kadosh, Kadosh, Kadosh)
è il Signore degli eserciti.
Tutta la terra è piena della sua gloria»" (Is 6, 3).

Nella lode l'universo si compenetra nella santità che invade ogni cosa, si alimenta della santità di Dio a favore dei suoi figli, chiamati alla stessa gloria.

"Io sono il Signore tuo Dio
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare".
Sembra il primo comandamento di Israele, personalizzato per il popolo in cammino, guidato con amore paterno dal Signore.
Il motivo della rivelazione è molto tenero: insegnare, guidare, educare per fare il bene di chi è amato dal Signore!
Egli trasmette sapienza, "guida per il giusto cammino, per amore del suo nome" (Sal 22, 3) recita il più consolante dei Salmi!

"Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare".

È un richiamo al dramma del non ascolto e della disobbedienza di un popolo amato e continuamente cercato, voluto, perdonato.
La fiducia nel Signore porta fecondità che trasborda, vita che si moltiplica nel bene. I comandi del Signore non sono visti come obblighi, ma come vie sicure da percorrere per arrivare alla sorgente della benedizione.

"La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d’arena".
La promessa fatta ad Abramo è evocata e rinnovata nel presente. Non viene meno nonostante la disobbedienza. L'infecondità che ci spaventa è distrutta da colui che conta le stelle e conosce le profondità del mare.

"Non sarebbe mai radiato né cancellato
il suo nome davanti a me”.

Il Signore non viene meno alla sua promessa, sempre valida e il popolo può aggrapparvisi per ritornare alla sua dimora.
Il Signore è l'amante del Cantico che desidera un legame eterno col suo popolo, tanto da chiedere un sigillo indelebile sul cuore (cfr. Ct 8, 6), è colui che ha scritto il nome dei suoi figli amati sul palmo delle sue mani (cfr. Is 49, 6).

Alle nostre paure profonde che sembrano radicate come un morbo nelle viscere, la Parola risponde sempre con la Buona Notizia, sussurrando parole che ci nutrono, di tolgono dalla disperazione, ci fanno incontrare un amante.
Questo cammino di attesa trepidante, di precarietà che ci spaventa, questo sentimento di qualcosa che manca profondamente, sia risollevato dalla grazia del Signore, sia innaffiato dallo Spirito che ci inonda di consolazione e diventi docile al Maestro che insegna parole che danno la vita.

Commenti

  1. "Ti guido per la strada su cui devi andare". Non sono un viaggiatore solitario. Tu Signore sei con me. Tu hai percorso per primo la strada, tutta, fino in fondo, ed ora la ripercorri con me. Ti fai carico della mia strada e della mia fatica. Non sono un viaggiatore solitario. Tu Signore sei con me. Per me nuova, per te è la via della Vita, percorsa continuamente in ognuno dei tuoi figli. Instancabile guidi ognuno nel cammino. È la tua via. È la mia via. È la nostra via. Non sono un viaggiatore solitario. Tu Signore sei con me.

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  2. Se avessi prestato attenzione ai TUOI comandi.
    Uffa,la mia durezza di cuore.
    La facilità nel seguire quello che mi stuzzica,quello che è effimero.
    Nonostante ti frequenti,sono bloccato spesso,c'è un regresso........
    Quindi mi pento per quello che combino non avendoti obbedito-
    Obbedienza per il mio bene.Per rendermi più leggero,non afflitto,sconfitto,magari ancora stupito per l'inaffidabilità di un fratello in cui ho posto fiducia.
    Signore fammi ristorare alla LUCE del salmo di oggi,che mi dà speranza di CREDERCI.
    Amen

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