Salmo del 27 febbraio 2024

Al malvagio Dio dice
Sal 50 (49),16-17

"16 Al malvagio Dio dice:
«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,

17 tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?"


Il Salmo 50 è il canto che porta al centro ell'attenzione la fede del cuore. Non è certo esteriorità, ritualismo, formalismo. La fede viva porta vita e si esprime nella vita.
Per questo è necessario denunciare quello che vita non è, ciò che mortifica e rattrappisce lo spirito vitale che ci attira al Padre.

"Al malvagio Dio dice".
Colui che fa scelte a favore di sé stesso e contro gli altri, non è abbandonato a sé stesso. Dio gli rivolge la Parola, si prende cura di lui, lavora alla sua crescita. Da vero papà non smette di sperare nel bene del figlio aspettando pazientemente di recuperare un rapporto profondo.
La Parola di Dio illumina, indica, accompagna e realizza ciò che annuncia. Tutti ne abbiamo bisogno, la nostra vita cresce se circondata da benedizioni, da coloro che dicono bene su di noi.
Il malvagio, cioè chi è etichettato come un operatore di male, ha bisogno di trovare almeno uno che non condanni, che faccia di tutto per tirarlo fuori dal male, che gli rivolga la Parola di vita di cui ha tanto bisogno!
Non si gode a fare il male; la prima vittima è proprio chi lo fa pensando che sia l'unica strada per sopravvivere.

"Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza".

Ripetere i comandamenti di Dio e annunciare e ricordare la sua alleanza, è l'esperienza del fedele che ha scoperto un modo nuovo di parlare e pregare, quello di assaporare la dolcezza della Scrittura e di fare memoria di quanto il Signore gli sia stato vicino.
Non hanno lo stesso sapore le parole ripetute a pappagallo, per un precetto o per un culto esteriore. A che servirebbe ripetere formule se non penetrano nel profondo convertendo la vita all'Amore?

"Tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?"

Mancanza di docilità, cioè disobbedienza, ribellione a strade che si sanno beneficanti ma che per orgoglio e presunzione non si percorrono, aprono la strada al formalismo, alla religiosità di facciata.
È la malattia dei farisei del Vangelo, che con la bocca dicono una cosa, ma nella vita fanno poi tutt'altro.
Non è un comportamento inoffendivo, ma come sappiamo, porta all'insofferenza verso chi non usa la religione come un potere, arrivando persino a sopprimere colui che si discosta dal sottomettersi a questi schemi.
Buttarsi le parole di Dio alle spalle è un'immagine che dice proprio l'arroganza di camminare guidati solo dalle proprie convinzioni, da mire di potere e di salvezza fai da te.
La fede sincera si lascia guidare dalla Parola e ne fa memoria con gioia.

La nostra salvezza è in quella Parola detta al malvagio: non siamo lasciati soli in un impazzito libero arbitrio che porta ad un burrone o ad una strada senza uscita.
La misericordiosa premura del Signore non si ferma davanti al rifiuto; ci recupera dal fariseismo esteriore e ci rimette sulle vie del bene.
Finché la Parola riecheggia nonostante orecchie tappate e rifiuti, la speranza non cade invano: germoglierà in un frutto e tornerà al Padre portandogli il nostro cuore!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 1,10.16-20
Commento del 10/03/2020

Salmo 50 (49),1-10
Commento del 02/03/2021

Vangelo di Mt 23,1-12
Commento del 07/03/2023




Commenti

  1. "Hai sempre in bocca la mia alleanza".
    È salita dal cuore.
    Deve passare alle mani .
    È alleanza di vita.
    È alleanza d'amore.
    È alleanza da fare.
    È valleanza da vivere.
    "Hai sempre in bocca la mia alleanza".

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  2. Le mie Parole non le gettare
    mi dice il Signore;
    Fanne tesoro,ingoiale,vivile
    ti porterà a vedere,a scrutare nel cuore,ad abbracciare...tutti
    Amen

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