Prima lettura del 18 settembre 2021

Sarà a noi mostrata da Dio
1Tm 6, 13-16

"Figlio mio, davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen".

È una lettera molto pratica indirizzata ad una persona precisa, diversamente da altre lettere indirizzate alle comunità nel loro insieme.
Paolo ha dato indicazioni a Timoteo su come fare il sevizio di pastore per la comunità a lui affidata e in chiusura della lettera riassume in poche battute quello che è il senso di tutto il suo insegnamento.

"Ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio".

Paolo ha autorità su Timoteo, suo discepolo e vescovo della comunità da lui fondata, ma non la usa per imporre la sua persona.
Sapendo che Timoteo non è tra i più coraggiosi gli ordina ciò che deve fare, prendendo su di sé la responsabilità delle decisioni e sostenendolo nel delicato servizio di guida.

"Di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento".
Il comandamento nel Nuovo testamento è prima di tutto il comandamento dell'amore verso Dio e verso il prossimo, sintesi e radice di tutto il Vangelo di Gesù. Ma l'indicazione intende sicuramente anche ciò che Paolo ha suggerito durante la lettera, cioè tendere "alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza". (1Tm 6, 11)
Sono tutte indicazioni preziose al servizio, necessarie ad un vescovo che è pastore di molti fratelli ma che, prima di tutto, è un credente che cammina per assimilarsi sempre di più al Cristo.

"Fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo".
La scadenza non è data dal calendario o da previsioni farneticanti per una fine del mondo spaventosa, ma da un evento: la manifestazione, la presenza compiuta, in greco "parusia", del Signore Gesù.
Il Cristo morto e risorto ha promesso infatti di tornare per portare al suo apice l'opera iniziata con la Pasqua, per fare il passaggio totale al Regno del Padre di tutta la creazione.
La spiritualità cristiana è perciò anelito e attesa nella speranza basata sulla sua parola fedele.
Tra l'oggi in cui parla Paolo e il giorno della manifestazione del Signore, Timoteo è spronato dalla Parola continua che lo sostiene e dai fratelli, come Paolo, che vivono la stessa missione.

"Che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio".
I tempi della parusia li conosce solo il Signore, solo lui può stabilirli nel bene sicuro.
I tempi di Dio vedono sempre orizzonti a noi sconosciuti ma che sono l'arrivo compiuto del piano di salvezza universale.
Questi tempi non ci saranno sconosciuti: tutto sarà rivelato in Cristo, tutta l'angoscia, il desiderio, lo gemere della creazione che anela la sua pienezza, avrà il suo parto nella gioia, nella concentrazione di vita che il Padre ha preparato ed è pronto a donare ad ognuno di noi.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 100 (99)
Commento del 25/05/2019

Vangelo di Lc 8,4-15
Commento del 19/09/2020

Commenti

  1. "Fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo".
    La meta del tempo e del cuore.
    L'orizzonte che il mio vivere vede.
    Attesa e desiderio di contemplare il volto amico.
    Speranza nella corsa fino all'abbraccio dell'amato.
    Il mio tempo ha questa qualità.
    La mia vita ha questo sapore.
    "Fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo".

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  2. Abita una luce inaccessibile.
    Quella LUCE desidero mi faccia da guida sui miei passi!
    Amen

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