Prima lettura di domenica 26 settembre 2021

Fossero tutti profeti!
Nm 11, 25-29

"In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!»".


Mosè profeta e guida del popolo in cammino verso la terra promessa porta con fatica il peso di un popolo testardo e ribelle. Chiede al Signore di poter avere al fianco qualcuno che condivida con lui l'impegno così gravoso di guida a 360 gradi.
Vengono scelti 70 anziani e durante l'assemblea una parte dello spirito di Mosè scese su di loro. Ma due, che non erano andati alla riunione, ricevettero lo spirito. Si scatena una reazione contro questi assenti che comunque iniziano a profetizzare.
Il libro dei Numeri ha qui una nota da sottolineare. Chi si indigna per primo, chi vorrebbe una parola da Mosè che metta fine a questo "sopruso"?

"Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!»".
Il braccio destro di Mosè, suo successore nella guida del popolo, consigliere più fidato del profeta ha il coraggio di dire per primo quello che tutti pensavano. Eppure è cresciuto con Mosè e dovrebbe conoscerlo molto bene; Giosuè dovrebbe sentire il peso del suo maestro e non ce la fa più a sostenere con la Parola che arriva dal Signore il popolo sempre più bisognoso di avere un discernimento autorevole.

"Disse: «Mosè, mio signore, impediscili!»".
Il ragionamento di Giosuè è facilmente compreso: non è giusto che chi non è venuto al raduno, chi era assente alla preghiera possa ricevere lo spirito del profeta come gli altri! E se è successo che chi non si è scomodato dalla sua tenda abbia gli stessi benefici di chi invece ha sentito il dovere di andare alla convocazione.
Sembra che Giosuè sia mosso dallo stesso senso di "giustizia" di coloro che nella Chiesa soppesano chi debba entrare e chi no, chi ne faccia parte degnamente e chi ne sia escluso. E' una malattia che ha radici molto antiche e che ha un bilancino segreto che decide esattamente chi è dentro e chi è fuori!

"Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me?".
Mosè mette il dito sulla piaga: non è certo lo zelo per il rispetto al liberatore, né una protezione del suo carisma. E' la gelosia che fare parlare Giosuè che si sentiva degno perché ossequioso ad un comando, che si sentiva già parte di pochi eletti pieni di abnegazione a regole superiori. È geloso per qualcuno che fuori dagli schemi riceva l'autorità di Mosè. È la gelosia di chi non vuole spartire i doni con chi non li merita.
Bravo Mosè che ha usato la parola giusta senza girarci intorno! Questo è un dono che il Signore ha fatto a Mosè e Giosuè vorrebbe imbrigliarlo e limitarlo.

"Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!".
Ecco come parla chi ha fatto una vera esperienza dello Spirito che ama e non è invidioso, "non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira" (1Cor 13, 4-5) ed è animato dalla magnanimità.

Magari fossero tutti profeti, magari fossero tutti pieni di Spirito! E' questo il desiderio di ogni evangelizzatore, dei maestri che guidano fratelli e sentono che le proprie forze non bastano a venire incontro ai bisogni di affaticati e oppressi!
Il Vangelo di oggi ci ricorda che Gesù, davanti all'obiezione del suo fidato e amato discepolo Giovanni: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva" (Mc 9, 38), risponde: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi" (Mc 9, 39-40).
Gesù risponde così a quel "impediscili" di Giosuè e a tutti i tentativi di imbrigliare lo Spirito che nei secoli si susseguiranno.
E fa di più, prima che a qualcuno potesse sembrare giusto accaparrarsi un dono che è per ogni uomo e donna nel mondo: dall'alto della croce emette, dona, alita il suo Spirito riempendone l'umanità (cfr. Gv 19, 30).
Il momento massimo di rinnegamento e profondo peccato che è la messa a morte del Figlio, diventa l'apice del dono effuso a pioggia, una volta per tutte.
Il desiderio di Mosè diventa una profezia avverata: tutti saranno profeti in Cristo, su tutti è riversata la vita di Dio, il suo Spirito d'amore.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 19, 8-15
Commento del 28/10/2020 e Commento del 03/10/2019

Vangelo di Mc 9, 38-40
Commento del 27/02/2019

Commenti

  1. "Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!".
    È il sogno degli antichi profeti.
    È il desiderio di ogni innamorato di Dio.
    È il dono atteso da ogni uomo che prega.
    Tutti profeti, guidati dalla tenerezza di Dio.
    Tutti sotto lo Spirito, viventi in Dio e per Dio.
    "Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!".
    Amen!
    Alleluia!

    RispondiElimina
  2. «Sei tu geloso per me?".
    QUALCHE TEMPO FA:
    Si
    Sono geloso numerose volte,lo riconosco.
    Sto lavorando su questo,alla LUCE di questi passi biblici che mi danno speranza;la storia è permeata di gelosia.
    Che sempre non ha ragione d'essere.
    Il mio fratello è tale,per me?
    Si!
    Allora è una stupidata; levati ,abbandona, l'angoscia di non poter arrivare(non essere riuscito) a fare il primario di un ospedale.....
    Faccio altro e bendedico quello che faccio.
    Grazie Signore.
    A quello che scrivevo sopra ,frutto d'iniziale sopruso nei miei confronti;TU invece,mi fai leggere che sotto sotto provavo una certa brama di rivalsa.
    QUALE?
    Certamente la Pace,ADESSO,...fa nulla!
    Sono libero di salutare quella persona.
    Grazie Signore!

    RispondiElimina

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