Salmo dell'1 ottobre 2023

Ricordati di me
Sal 25 (24), 6-7

"6 Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.

7 I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore".

Sembrerebbe ovvio davanti a tanto male che ci opprime perdere la serenità, unirsi al coro del malcontento e della denuncia e ancora di più è ovvio perdere la fiducia. Anzi, sembra stolto e ingenuo chi non vive di rabbia e ancora lascia porte aperte per accogliere, perdonare ed essere perdonato.
A cosa servirebbe un cammino di fede se non portasse ad abbattere muri di "protezione", dai "cattivi" che ci minacciano dall'esterno e dagli errori che ci uccidono nell'intimo? Sì, perché noi ci blindiamo per non essere feriti e per non subire fallimenti dall'incostanza e dall'egoismo di chi ci sta vicino e non ci rendiamo conto che di quel male siamo infettati anche noi, una malattia che la chiesa chiama "peccato".
Il salmista ci trasmette la sua fede. Ha trovato l'antidoto a questo veleno: l'amore di Dio per lui!
Speranza e fiducia sono saldamente riposte nel Signore e così un fedele va oltre la paura che lo attanaglia, la vergogna di aver sbagliato con lo strascico di sensi di colpa che logorano i rapporti e si riconosce bisognoso di misericordia al pari di ogni fratello e sorella.
E se pensiamo che sia troppo difficile riconoscersi bisognosi di grazia, torna preziosa l'esortazione dell'apostolo Giovanni:
"Davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa"
(1Gv 3, 19-20).


"Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre".

La fedeltà del Signore è la nostra speranza, l'assicurazione sul futuro.
La sua misericordia e il suo amore sono per sempre e non conoscono ostacoli, che non potrebbero venirgli certo dalla nostra pochezza!
Il salmista fa memoria di quanta cura abbia il Signore per lui e nella preghiera gli chiede di fare altrettanto, di ricordare la potenza sguainata in passato per liberarlo dal male.

"I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare".

La giovinezza, periodo di stoltezza secondo la sapienza biblica, caratterizzata da peccati e ribellioni, ci pesa ricordando l'irruente giudizio che sentivamo contro "gli altri", i peccatori.
Illusi di essere i primi a poter risolvere le cose con l'impegno e la bontà personale, tante volte abbiamo giudicato le opere dei "grandi" come inutili o meritevoli di distruzione.
Il salmista, ormai adulto, riconosce quegli errori di gioventù e, anziché giustificarsi, si affida al Signore chiedendo di non tenerne conto e di vederle per quelle che erano, irruenze giovanili.

"Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore".

La misericordia abbia la meglio sul mio peccato e sul mio giudizio mortale: è la speranza e la preghiera del salmista (cfr. Gc 2, 13).
Un peccatore ha il diritto di pregare? Certo, come un malato ha diritto di invocare una cura.
Ecco che dalla fede e dalla capacità di riconoscersi sbagliati, manchevoli e malevoli, fiorisce l'empatia, il riconoscere che siamo tutti accomunati da un peccato dal quale non possiamo guarirci da soli.
Mentre chiediamo al Signore che si ricordi del suo amore, della sua misericordia e della sua bontà, facciamo memoria e discernimento: nonostante la nostra storia di peccatori, riprendiamo fiducia e continuiamo il cammino di avvicinamento e considerazione verso il nostro prossimo.
Aprendo le mani nella preghiera e accogliendo nel cuore il perdono, riapriamo quelle braccia anchilosate ai rapporti fraterni e reinseriamo la nostra vita nel circuito della fiducia e della comunità dei fedeli.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ez 18, 21-28
Commento del 03/03/2023

Sal 25 (24), 1-10
Commento del 24/01/2021

Seconda lettura di Fil 2, 1-4
Commento del 31/102021

Vangelo di Mt 21, 28-32
Commento del 14/12/2021


Commenti

  1. Per la TUA bontà
    Aprimi il cuore
    all'amore dono gratuito ad imitazione del mio papà.
    Amen

    RispondiElimina
  2. "I peccati della mia giovinezza
    e le mie ribellioni, non li ricordare".
    La tua bontà Signore
    mi ha fatto crescere.
    La tua misericordia mi ha dato vita.
    Il peccato è stato riconciliato.
    La ribellione vinta.
    "I peccati della mia giovinezza
    e le mie ribellioni, non li ricordare".

    RispondiElimina

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