Vangelo del 6 ottobre 2023

Chi ascolta voi ascolta me
Lc 10,13-16

"In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato»".


Tutti i profeti hanno vissuto la frustrazione del rifiuto, del fallimento della loro missione, l'essere tacciati addirittura per sacrileghi e nemici di Dio.
Ma quando il profeta parla per bocca di Dio la sua parola apre sempre la strada ad una nuova possibilità di conversione.
Gesù è l'apice della profezia, Parola incarnata, Verbo del Padre. Per questo il suo annuncio ha generato una resistenza fortissima nel cuore di alcuni ascoltatori, quelli che si sentivano a posto, che avevano raggiunto, secondo i loro criteri, la comprensione di come la pensa Dio.
Ma più forte era l'ostilità, più tenace la sua predicazione e la determinatezza a recarsi a Gerusalemme per portare a compimento quello per cui, lui Parola vivente, era stato mandato (cfr. Is 55,11).
Le sue parole non possono esimersi dalla denuncia, annunciando il grido di dolore che sale dalle viscere di una paternità sofferente per i suoi figli che si lasciano divorare dal male.
Lungo il mare di Galilea il Messia lancia l'ennesimo grido alle città sorde, simbolo di una dimora che rifiuta di accogliere il Veniente.

"E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!"
Cafarnao è la città di Pietro, primo luogo scelto da Gesù itinerante per ritrovarsi in famiglia, per abbandonarsi al riposo e riprendere le forze.
Era stata eletta dal Maestro come dimora in cui tutti potevano incontrarlo.
È perciò cittadina privilegiata con un vantaggio di cui però non ha tratto profitto.
Gesù si rivolge a lei, o meglio ai suoi abitanti, per annunciare che il non ascolto le farà perdere quella predilezione che poteva farla crescere e fruttificare nel bene.
Ascoltare è vivere, non ascoltare porta alla morte.
Il grido di Gesù la vuole svegliare prima che sia troppo tardi e possa cadere nel baratro in cui si è incamminata.
Cafarnao si svegli, si scuota e apra il cuore al profeta che cammina e parla in essa. Da luogo di dimora in terra può diventare culla accogliente che porta fino al cielo.

"Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato".
L'ascolto di un profeta non è rivolto ad innalzarlo in popolarità e a metterlo in posti d'onore. E in Gesù è più che evidente che il profeta sia trasparenza del Padre.
Ascoltare Gesù è ascoltare il Padre, disprezzare Gesù, cioè chiudersi alla sua Parola, è tappare le orecchie al Padre che cerca una relazione profonda con ognuno di noi.
Questa pagina è il grido di dolore che Gesù pronuncia su coloro che sono morti e non se ne accorgono.
Gesù non condanna, non butta maledizioni, con chiude porte alla conversione. Piuttosto con quel "Guai a te", rivolto alle città, supplica con parole toccanti coloro che non si rendono conto di essere già nella morte da cui lui e il Padre possono tirare fuori.
Chi ascolta gli inviati, gli apostoli, ha una comunicazione diretta con colui che invia la Parola a tutti.
Dal Padre sgorga la nostra vita e la nostra salvezza: questo il messaggio gridato dal Figlio, albero della vita piantato in Palestina che raggiunge con la sua luce di verità gli estremi confini di ogni cuore.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Bar 1,15-22
Commento del 01/10/2021

Salmo 79 (78),1-8
Commento del 26/05/2021

Vangelo nella versione di Mt 11,20-24
Commento del 14/07/2020

Commenti

  1. Chi ascolta voi ascolta me
    Donami sempre CHI porta a me,la TUA Parola e non la sua.
    Donami la grazia di fare discernimento su ciò che è buono per me
    Su quello che TU auguri a me!
    Il bene per me e per chi mi "viene"incontro!
    Amen

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  2. "Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato".
    Ascolto e disprezzo.
    Il Signore rischia il mio disprezzo.
    Il Signore chiede il mio ascolto.
    Il suo amore lo spinge a tutte e due le cose.

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