Vangelo del 24 ottobre 2023

Passerà a servirli
Lc 12, 35-38

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!»".


Vigilanza, attenzione, veglia, sono parole d'ordine per i discepoli di Gesù che vivono nell'attesa del suo ritorno. Ma sono parole scomode, che al solo pronunciarle preannunciano stanchezza, come se fosse un impegno troppo grande per noi.
Il Signore ha promesso di tornare per portare a compimento ciò che ha iniziato nella sua prima venuta. Ma anche se desideriamo che ciò accada presto, la realtà mostra un'attesa lunga 2000 anni, che spiazzò all'inizio anche le prime comunità cristiane, certe che di lì a poco il risorto sarebbe tornato. E l'attesa ci scoraggia!
Facilmente dimentichiamo che noi siamo attesa; il nostro tempo, quello di tutta la vita è caratterizzato da un orientamento costitutivo che ci spinge a guardare al domani, a fare sogni e progetti. Tutto in noi è preparazione ad un "avvento"; in greco "Kairos" è iltempo propizio, momento opportuno, quello preparato da sempre nel cuore del Padre.
Per questo ogni liturgia, nel Credo, ricordiamo a noi e ai fratelli di aspettare "la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà".

"Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli".
L'immagine del padrone in viaggio e dei servi lasciati soli in casa ad accudire ai suoi averi, è ricorrente nella parabole di Gesù.
Chi non si lascia rubare la gioia dell'attesa, chi pregusta l'emozione di accogliere l'atteso che arriva, è detto da Gesù "beato".
È beatitudine, è felicità grande perché preparata, sognata e desiderata con tutto se stessi. E le promesse di Dio non cadono nel nulla, le attese sono colmate di presenza.
Il desiderio tiene svegli. L'amore rende insonni. In questo sta la fatica ma anche la grande beatitudine di chi veglia.

"in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli".
La parabola di oggi introduce un inaspettato e meraviglioso capovolgimento che solo nella logica del Regno di Dio è possibile.
Il padrone stesso, il Signore, appena giunto si mette al servizio, trepidante anche lui per la presenza ritrovata, per la gioia di poter condividere la mensa con chi ama!
Veglia nell'attesa e Atteso che veglia e desidera il ritorno!
Il Signore ci spiazza e ci contagia con i suoi desideri che superano e sovrabbondano i nostri.
Non riusciremo mai ad assuefarci all'affermazione di Gesù quando annuncia che non è venuto per farsi servire ma per servire (cfr. Mc 10, 45).

"E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!»".
Beati quelli che hanno il cuore sveglio, attento, proteso verso "Colui che viene".
E viene a servire quando le nostre membra sono stanche, "nel mezzo della notte o prima dell'alba", quando il sole ancora non è sorto, ma il giorno con lui è fatto, anticipato, luce che irrompe nelle nostre tenebre.
Ogni momento è meraviglioso per chi attende con amore, ogni sogno vedrà certamente la luce.
Stiamo certi che il Veniente non tarda nella vita di ogni uomo e donna, certi che ogni momento è "Kairos", tempo di grazia, occasione per gustare il Signore che serve la nostra vita, che colma le nostre attese e dà senso alle nostre veglie.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Rm 5, 12-15
Commento del 25/06/2023

Salmo 40 (39), 7-8
Commento del 25/03/2022

Vangelo di Lc 12, 32-38
Commento del 11/08/2019


Commenti

  1. "E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!»".
    Donami la lucidità di percepirti sempre;
    di essere stamattina e dopo con TE.
    La percezione di stare assieme.
    La TUA vicinanza mi è fondamentale;TU ci sei!
    Io?

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  2. "Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli".
    Beatitudini di chi vive ad occhi aperti.
    Beatitudine di chi è consapevole dei suoi gesti e delle sue parole.
    Beatitudine di chi non cede al peso di vivere e non si lascia illudere da ciò che distrae.
    "Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli".
    Servire da vivo,
    servire da sveglio,
    servire contento di farlo.
    "Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli".

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