Salmo del 19 ottobre 2022

Come le sentinelle all'aurora
Sal 130 (129), 5-6

"5 Io spero, Signore.
Spera l'anima mia,
attendo la sua parola.

6 L'anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all'aurora".


Il salmo 130 accompagna la nostra fede e sorregge il nostro cuore che grida dal profondo. 

In un tempo di solitudine, in un momento di grande sofferenza personale, ma anche di fronte all'assurditá distruttiva della guerra che ci sconvolge e ci tocca tutti nel profondo, gridare al Signore è la via di uscita della fede, è fiammella che si accende nelle tenebre fitte. 

Ed è anche un atto di coraggio perché per noi è difficile disobbedire alla paura e lasciare che sia la speranza a condurci. 

Cercare, oltre il dramma presente, la pace diversa e profonda che solo il Signore promette, è dono, è miracolo, è grazia.


"Io spero, Signore.

Spera l'anima mia,

attendo la sua parola".

Speranza e attesa sono le due vere possibili compagne nella prova.

Spero, cioè ho fiducia che il Signore ha cura di me e non mi abbandona.

Attendo una sua Parola che mi risvegli alla vita, mi indichi una strada, mi doni ancora vita.

Spero nel Signore che con la sua Parola ha creato ogni cosa e mantiene tutto in vita. 

L'ho imparato dal Vangelo e dalla mia esperienza personale. 

Io non abbandonerei mai i miei figli e allora come può il Signore dimenticarsi di ognuno di noi?


"L'anima mia è rivolta al Signore

più che le sentinelle all'aurora".

Il salmo ci invita a guardare oltre.

Nel dolore tutto sembra finito, senza senso. Ma è un orizzonte limitato nei nostri occhi che la cataratta del pianto e della sofferenza rendono ciechi.

Oltre c'è ancora vita, il sole sorge anche con le nuvole più fitte. 

È necessario fidarsi di chi promette la vita, darsi ancora una volta la possibilità di guardare oltre. Proprio come fa la sentinella, che stanca e assonnata cerca i segni dell'alba e quindi della fine del suo turno di veglia. 


"Attendo la sua parola": questa la soluzione non violenta, se vogliamo non operativa come pensiamo noi, non risolutiva secondo i nostri parametri. Ma è quella vera, quella efficace, la soluzione divina che ci serve.

Più che le sentinelle, rimaniamo in ascolto di Parole vitali che non ritornano a chi le ha pronunciate senza aver compiuto la loro opera. Sono Parola-Verbo che splende nelle tenebre, nel buio dei nostri sepolcri, aprendo il varco che distrugge ogni morte per sempre.



Link di approfondimento alla liturgia del giorno:


Prima lettura di Rm 3,21-30

Commento del 14/10/2021


Salmo 130 (129)

Commento del 26/02/2021


Vangelo di Lc 11,47-54

Commento del 15/10/2020


Commenti

  1. "Io spero, Signore.
    Spera l'anima mia,
    attendo la sua parola".
    Speranza e attesa.
    È questo l'ingrediente segreto
    di ogni mia giornata.
    È questo il sale che insaporisce
    ogni mio gesto.
    "Io spero, Signore.
    Spera l'anima mia,
    attendo la sua parola".
    Spero perché Dio è fedele.
    Attendo perché oggi
    è solo un inizio.
    Spero e attendo perché ho fiducia.
    "Io spero, Signore.
    Spera l'anima mia,
    attendo la sua parola".

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  2. Dal profondo a te grido, o Signore;
    Signore, ascolta la mia voce.
    Siano i tuoi orecchi attenti
    alla voce della mia preghiera.

    E' un grido di certezza
    Grido per me
    TU sei "affacciato",pronto all'USO
    Mi devo solo ricordare che SEI Lì,ovunque mi portano queste onde quotidiane, per gli ultimi accadimenti-
    Portami per mano
    Grazie papà

    RispondiElimina

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