Prima lettura del 16 settembre 2023

Ho ottenuto misericordia
1Tm 1, 15-17

"Figlio mio, questa parola è sicura e degna di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen".


Timoteo, che in greco significa "colui che onora Dio", è un giovane credente di Listra, antica città della Turchia (cfr. At 16, 1), di padre greco e di madre ebrea. Paolo, dal suo secondo viaggio missionario in poi, lo volle con sé per affidargli vari incarichi tra cui il recarsi ad Efeso (cfr. 1Tm 1, 3) per risolvere questioni importanti in quella comunità.
Nelle due lettere indirizzate a Timoteo, Paolo dà preziose indicazioni pastorali e indicazioni personali per aiutare lui e tutta la comunità degli efesini.

"Appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità".
Le indicazioni pastorali non sono salite in cattedra o conferenze altisonanti: Paolo parla della sua esperienza, della salvezza entrata nel suo cuore ricolmandolo di misericordia e grazia.
E visto che il Cristo è venuto nel mondo per i peccatori, Paolo si sente in prima persona redento, primo sì, ma tra i peccatori salvati.
In lui, persecutore e nemico della chiesa nascente, la magnanimità del Signore si è mostrata in pienezza.
Da una religiosità legata ai meriti che rendevano il popolo succube e vittima di precetti religiosi, Paolo passa a scoprire l'animo più grande possibile, l'apertura delle braccia più accoglienti di sempre, la magna-anima del Padre.

"E io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna".
Missionario del Vangelo in mezzo ai pagani, ritenuti prima esclusi dalla salvezza, apostolo per elezione diretta del Cristo, Paolo è l'esempio di un miracolo, della prodigiosa forza della misericordia che opera efficacemente nella vita di chi ascolta e si converte all'Amore.
Quest'uomo fanatico della religione diventa l'esempio dei liberati dalla schiavitù degli obblighi per Dio.
Se siamo cristiani autentici, se la religiosità del mondo ci appare per quello che è, cioè schiavitù e uso di Dio per i propri comodi, lo dobbiamo in gran parte al Paolo, alla sua capillare catechesi, alla testimonianza della sua conversione, all'instancabile evangelizzazione che lo porterà dalla Palestina a morire martire a Roma, per spiccare il volo libero verso la Vita che non lo abbandonerà più.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Tm 1, 15-17
Commento del 11/09/2021

Salmo 113 (112)
Commento del 12/10/2020

Vangelo di Lc 6, 43-49
Commento del 10/09/2022

Commenti

  1. "Ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità".
    Paolo confessa la sua fiducia
    nella misericordia.
    Riconosce la magnanimità di Dio,
    il suo cuore grande e accogliente.
    Crede che in Gesù Cristo
    ha ricevuto la Vita.
    "Ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità".
    Vivo della sua misericordia.
    Gioisco della sua magnanimità.
    Benedico Gesù Cristo.

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  2. questa parola è sicura e degna di essere accolta da tutti
    E' un dogma per me
    Mi accompagna da sempre
    La PAROLA è degna di essere vissuta
    Amen

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