Prima lettura del 4 settembre 2023

Discenderà dal cielo
1Ts 4, 13-18

"Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.
Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.".


L'attesa del ritorno di Gesù risorto è parte fondamentale della fede del Nuovo Testamento. È attesa di una completezza, è speranza che l'opera iniziata nella vita, morte, resurrezione e ascesa al cielo del Cristo, sia conclusa con la sconfitta definitiva della morte per tutti. E tante sono le domande che nascono nel cuore dei credenti.
Nella nostra pagina della prima lettera ai tessalonicesi Paolo ne affronta una: al ritorno di Gesù che ne sarà di quelli che sono già morti da tempo?
Tra le righe si comprende che il ritorno di Gesù fosse atteso nell'imminenza; lo stesso Paolo credeva che si realizzasse prima della sua morte.
In ogni caso l'apostolo ha l'intenzione di non lasciare i suoi nell'incertezza, nella confusione, nello smarrimento.
Una cosa è certa: l'incontro personale col Signore non tarderà e la risposta di fede dell'apostolo riporta speranza a noi e alla nostra preoccupazione sui nostri cari defunti.

"Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo".
Paolo non dice una semplice opinione, una fantasticheria mossa dal sentimento. Egli annuncia la fede certa, fondata sulla parola del Signore.
Per motivi di affetto verso i nostri defunti si dà credito a qualsiasi favola, a incredibili coincidenze o premonizioni.
Scavare nella Parola del Signore per trovare senso alla nostra attesa, è la strada giusta per trovare consolazione e verità.

"Noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti".
Il Signore viene per tutti, vivi e defunti, come ripetiamo nel Credo, durante la liturgia eucaristica:
"E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine".

In questo senso Paolo rassicura i tessalonicesi: il ritorno del Signore non è a vantaggio dei fortunati che lo accoglieranno ancora in vita.
Tutti coloro che si sono già addormentati sono nel Signore e non saranno dimenticati, faranno anch'essi parte della festa al suo ritorno.

"Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo".
Il linguaggio di Paolo qui è quello apocalittico dei profeti che annunciavano l'arrivo trionfale del Signore, vincitore sui nemici dell'umanità, compresa la morte.
La voce che annuncia e la tromba che suona indicano la solennità e la forza di questo evento che porta salvezza e vita.
Come in una processione trionfale antica appariva il vincitore di una guerra, così il Cristo è annunciato mentre avanza e discende tra i suoi per la festa.
È la Pasqua del Signore nel suo definitivo compimento, la luce che irrompe nelle tenebre, che scioglie il ghiaccio della nostra sofferenza, che asciuga le lacrime che non avevano conforto.

Beati noi se, illuminati dalla Parola, ci mettiamo con i fratelli in attesa
corale all'avvento della sua gloria.
La nostra vita già oggi sarà libera dall'angoscia della morte e potremo prepararci nella gioia all'esultanza della festa universale preparata per noi.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Ts 4, 13-18
Commento del 30/08/2021

Salmo 96 (95), 11-13
Commento del 31/12/2022

Vangelo di Lc 4, 14-22
Commento del 10/01/2020

e Vangelo di Lc 4, 24-30
Commento del 13/03/2023

Commenti

  1. Sulla parola del Signore
    Si
    Su di essa devo fondare la mia vita
    LUI che è sempre con me per donarmi continuamente vita viva
    Mi fai vivere
    Grazie

    RispondiElimina
  2. Il Signore viene...
    Signore
    Tu passi,
    Ti incammini verso tutti
    per incontrarci
    per portare
    consolazione e vita.
    Vieni presto Signore

    RispondiElimina
  3. "Sulla parola del Signore
    infatti vi diciamo questo".
    La Parola del Signore è fondamentale.
    Tutto nasce dal suo ascolto.
    Ogni parola per la vita nasce dalla Parola di Vita.
    "Sulla parola del Signore
    infatti vi diciamo questo".
    Parlare per fare eco alla Parola
    è missione, è servizio, è dono.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019