Prima lettura dell'11 settembre 2023

È lui infatti che noi annunciamo
Col 1, 24- 2,3

"Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria.
È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.
Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.
Voglio infatti che sappiate quale dura lotta devo sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona, perché i loro cuori vengano consolati. E così, intimamente uniti nell’amore, essi siano arricchiti di una piena intelligenza per conoscere il mistero di Dio, che è Cristo: in lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza".


Soffermarsi sugli scritti di Paolo di Tarso, mi dà sempre una carica di speranza per la mia vita e per quella dei fratelli.
Penso che le parole: "Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera" (Rm 12, 12), riassumano bene quello che l'apostolo, non solo raccomandasse, ma vivesse per lui.
In questa pagina indirizzata ai colossesi parla addirittura di essere "lieto nelle sofferenze".
Il mistero della pace che lo anima non è per niente "segreto" perché ci è stato rivelato e lui lo trasmette in tutti i suoi scritti e ai suoi discepoli di tutti i tempi, di cui facciamo parte anche noi.
Il Cristo è sempre il centro della sua vita, gloria del Padre e dell'umanità.
Mai astratto nella teologia cristologica che amava approfondire, parte sempre dallo stesso centro di gravità permanente che annuncia come sua gioia, sua forza e sua speranza.

"A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti".
Altra peculiarità dell'apostolo è rivolgersi ai discepoli come "suoi santi". Tutta la chiesa per lui è santa, pur non dimenticando i problemi di ortodossia e di prassi per cui si adoperava con passione pastorale indomita.
Una certezza lo muove ad evangelizzare i pagani: il Signore ha fatto conoscere il mistero del suo amore a tutti i popoli.
La salvezza è universale e l'antica distinzione tra il popolo di Dio e il resto del mondo, è stata superata in Gesù.
Paolo, apostolo delle genti, è sempre felice di annunciare in questo modo la salvezza. E qual è questo mistero? Paolo lo definisce così:

"Cristo in voi, speranza della gloria".

Il Cristo è in noi! Grazie al suo Spirito è presente nel mondo e nel cuore dei credenti ed è lui che mantiene viva la speranza di essere eredi della vita di Dio.
"Speranza della gloria" è una formula molto bella per indicare il tesoro prezioso che i cristiani, nella fede, già vivono, il fatto certo della resurrezione che custodiscono e annunciano.

"È lui infatti che noi annunciamo".
È il primo "lavoro" dei discepoli di Gesù, il loro regalo al mondo: annunciare il Cristo in cui il Padre ci ha dato tutto e detto tutto. Nella vita di Gesù e nelle sue parole è arrivato a noi il dono della vita eterna. In lui siamo amici e figli di Dio, in lui siamo fratelli tutti, per lui camminiamo felici verso la vita definitiva.
E in Cristo noi, imperfetti, possiamo essere perfetti, attingere alla sua santità essere riconciliati permanente col Padre.
Questo annuncia Paolo e questo rimbomba nel profondo di noi stessi, facendoci partecipi della fede indomita, della speranza certa e della carità che l'apostolo delle genti ha fatto arrivare fino agli estremi confini della terra e dei tempi.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Col 1, 24 - 2,3
Commento del 09/09/2019

Salmo 62 (61), 4-6
Commento del 13/10/2021

Vangelo di Lc 6, 6-11
Commento del 05/09/2022

Commenti

  1. "Cristo in voi, speranza della gloria".
    Profondo silenzio nel cuore e nella mente a queste parole.
    "Cristo in voi, speranza della gloria".
    Gioia nell'ascoltarle.
    Godimento nel leggerle.
    Felicità nel custodirle.
    "Cristo in voi, speranza della gloria".
    Speranza di gloria che abita in me insieme a Cristo.
    In me è custodito un tesoro prezioso, che rende preziosa per sempre la mia esistenza.
    Alleluia!
    "Cristo in voi, speranza della gloria".

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  2. con la forza che viene da lui
    si
    TU mi dai la forza per dare ad un fratello;sei TU che compi quel gesto,NON IO!
    Grazie,stai sempre con me!

    RispondiElimina

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