Prima lettura del 13 settembre 2023

Cristo è tutto e in tutti
Col 3,1-11

"Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria; a motivo di queste cose l’ira di Dio viene su coloro che gli disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando vivevate in questi vizi. Ora invece gettate via anche voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti".


Nella lettera ai colossesi Paolo parla della "dura lotta" (Col 2, 1) che vive per il suo servizio di annuncio del Vangelo, una lotta che potremmo dire teologica.
Infatti difende strenuamente la libertà che ci è stata data in Cristo che affranca dai precetti della legge e dalla necessità della circoncisione.
Purtroppo alcuni cristiani provenienti dall'ebraismo, contemporanei di Paolo, sostenevano che era necessario sottomettersi a queste due cose antiche per poter accedere alla salvezza, annullando così la novità di Cristo e rimettendo al centro del cammino di fede lo "sforzo" morale.
I pagani che diventavano cristiani erano la novità che nasceva, la possibilità di centralizzare la rivoluzione dell'amore immeritato e gratuito annunciata dal Cristo.
Paolo lotterà tutta la vita per evitare questo "ritorno al passato".

"Non dite menzogne gli uni agli altri".
L'apostolo non si riferisce certo a semplici bugie o a qualsiasi fandonia di cui le nostre bocche sono piene. Piuttosto ha presente la verità della salvezza che viene dalla morte e resurrezione, che non si può barattare col merito per l'osservanza della legge, come se fossero sullo stesso piano o come se la seconda fosse più importante rispetto all'annuncio cristologico della salvezza!
Sono "vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana" (Col 2,8), e quindi vani, idolatrici, lontani dalla verità che il Figlio ha rivelato del Padre.
Non sono le tradizioni umane a salvarci e a portare pace, ma il Cristo. La fede in lui è liberante e salvifica, non occorre altro.

"Vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato".

Tramite l'ascolto, la fede nell'annuncio del Vangelo e il sigillo del battesimo si realizza un mistero spirituale che Paolo descrive come una vestizione di abiti nuovi e una liberazione di quelli vecchi e dominati dal peccato.
Questa nuova realtà spirituale cresce e ci rinnova continuamente, estirpando giorno dopo giorno le convinzioni passate, la pretesa che sia necessario "meritarsi il paradiso" con le proprie forze.

"Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti".
Veramente l'annuncio cristiano ci mostra come creature nuove (cfr. 2 Cor 5,17), inseriti in una esistenza santificata che ci fa tutti capaci del Cristo.
I vecchi parametri che dividevano l'umanità, mettendo paletti di santificazione e predilezione per alcuni ed escludendo una gran parte, considerati già persi, si mostrano nella loro inconsistenza.
"Cristo è tutto e in tutti": questo l'annuncio di Paolo, questo l'annuncio della chiesa protesa nel mondo. Siamo chiamati anche noi a lottare affinché le tradizioni antiquate non tornino a sostituire l'autenticità del Vangelo.
Sentiamo che quello di Paolo è un annuncio vero, che il nostro cuore accoglie esultando, con l'urgenza di trasmetterne la gioia che non sarebbe tale se non fosse da condividere con tutti!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Col 3,1-4
Commento del 04/04/2021

Salmo 145 (144),10-12
Commento del 24/08/2022

Vangelo di Lc 6,17.20-26
Commento del 13/02/2022

Commenti

  1. "Vi siete svestiti dell’uomo vecchio
    Grazie mio papà che mi trascini coi capelli verso il NUOVO per me:TU!
    Grazie per la sopportazione,la misericordia,l'umiltà e la qualità che mi doni gratis,continuamente.

    RispondiElimina
  2. "Cristo è tutto e in tutti".
    Questo voglio annunciare ogni giorno della mia vita.
    Di questa certezza voglio colorare la mia preghiera.
    Con questa speranza voglio svegliarmi ogni giorno.
    "Cristo è tutto e in tutti".
    Cristo è tutto,
    in lui ogni parola di Dio per noi,
    ogni dono di Dio per noi.
    Cristo è in tutti,
    presenza nascosta e viva di Dio, presente nello Spirito che ci abita.
    "Cristo è tutto e in tutti".

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