Prima lettura del 9 settembre 2023
E' stato annunciato in tutta la creazione
Col 1, 21-23
"Fratelli, un tempo anche voi eravate stranieri e nemici, con la mente intenta alle opere cattive; ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne mediante la morte, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili dinanzi a lui; purché restiate fondati e fermi nella fede, irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunciato in tutta la creazione che è sotto il cielo, e del quale io, Paolo, sono diventato ministro."
La parola "conversione" evoca immediatamente in noi un cambiamento di vita in senso morale, ma questo è solo un aspetto del cambiamento perché in effetti la conversione è una nuova direzione da imboccare, l'orientamento che porta ad un rinnovamento che coinvolge mente, cuore e corpo.
Paolo, scrivendo ai colossesi, parla di loro come stranieri e nemici, con la mente orientata ad opere cattive. Mediante la morte di Gesù possono fare esperienza del Vangelo e trovare solidità nella fede e nella speranza. Insomma scoprire che è possibile vivere già nell'oggi da salvati.
"Fondati e fermi nella fede".
Il desiderio di stabilità interiore e di fermezza è il desiderio che ci abita tutti e ci spinge anche inconsciamente a cercare chi o cosa possa offrirci questo.
Quando sentiamo i nostri passi incerti, siamo disorientati e ci domina tristezza e paura.
Anziché rivolgersi a "santoni e formule magiche" che promettono mari e monti, Paolo mostra la cura riponendo fiducia nell'Amore.
Chi ascolta la Parola di Dio e l'accoglie con fede e come chi costruisce la tua casa sulla roccia, vengono le tempeste ma non l'abbattono (cfr. Mt 7, 21-27).
"Irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato".
Quante volte siamo stati preda di illusorie speranze che ci hanno lasciati più vuoti e più soli!
I fallimenti minano la speranza che è il motore per farci alzare al mattino sicuri di farcela e determinati a dare il nostro meglio in ogni momento.
Paolo rimanda alla speranza che nasce dall'ascolto, dall'annuncio dell'amore incondizionato e immeritato di Dio per noi, dal suo dono senza limiti e senza ostacoli, totalmente gratuito, che ci ha liberato dalla morte.
Il Signore mostra il suo amore per noi proprio quando ci scopriamo non amabili, quando la speranza sembra spenta nei nostri occhi.
Papa Francesco ha detto che la speranza cristiana è “l’attesa di una cosa che è già stata compiuta e che certamente si realizzerà per ciascuno di noi”. Non è solo desiderio, quindi, ma un fatto: il Signore ama sempre e per primo e realizzerà per noi l'opera sua (cfr. Sal 138, 8).
"Il quale è stato annunciato in tutta la creazione che è sotto il cielo".
Nessuno è proprietario del Vangelo, nessuno ne ha il diritto esclusivo: è annunciato a tutta la creazione, a tutto ciò che vive sotto il cielo.
Il Vangelo è prima di tutto grido di vittoria sulla morte sperimentata dai viventi e quindi ognuno di noi ha la possibilità e il diritto di ascoltare.
Per nessun motivo, religione o pregiudizio si può escludere chiunque da questo dono.
"E del quale io, Paolo, sono diventato ministro".
Paolo non è solo colmo di fede, proiettato al Signore con la speranza, ma è un uomo felice per essere stato reso partecipe della gioia immensa del Vangelo. E' un vanto, una nuova ragione di vita, per lui che ha vissuto nella sua carne la conversione totale delle sue convinzioni e della sua fede.
Rivoltato come un calzino porta impresso come un sigillo sul cuore la missione dell'annuncio e del servizio, deciso a spargere semi di vita in ogni angolo del mondo.
Come Paolo tutti siamo chiamati al servizio della vita trasfigurata da Cristo, chiamati ad annunciare a chi ha fame e sete di Dio. È un servizio urgente!
Portiamo a tutti la gioia che è stata riversata in noi e che ci ha convertiti e nutriti di speranza.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Col 1, 21-23
Commento del 04/09/2021
Salmo 54 (53)
Commento del 07/09/2019
Vangelo nella versione di Mc 2, 23-28
Commento del 21/01/2020
"Fondati e fermi nella fede".
Il desiderio di stabilità interiore e di fermezza è il desiderio che ci abita tutti e ci spinge anche inconsciamente a cercare chi o cosa possa offrirci questo.
Quando sentiamo i nostri passi incerti, siamo disorientati e ci domina tristezza e paura.
Anziché rivolgersi a "santoni e formule magiche" che promettono mari e monti, Paolo mostra la cura riponendo fiducia nell'Amore.
Chi ascolta la Parola di Dio e l'accoglie con fede e come chi costruisce la tua casa sulla roccia, vengono le tempeste ma non l'abbattono (cfr. Mt 7, 21-27).
"Irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato".
Quante volte siamo stati preda di illusorie speranze che ci hanno lasciati più vuoti e più soli!
I fallimenti minano la speranza che è il motore per farci alzare al mattino sicuri di farcela e determinati a dare il nostro meglio in ogni momento.
Paolo rimanda alla speranza che nasce dall'ascolto, dall'annuncio dell'amore incondizionato e immeritato di Dio per noi, dal suo dono senza limiti e senza ostacoli, totalmente gratuito, che ci ha liberato dalla morte.
Il Signore mostra il suo amore per noi proprio quando ci scopriamo non amabili, quando la speranza sembra spenta nei nostri occhi.
Papa Francesco ha detto che la speranza cristiana è “l’attesa di una cosa che è già stata compiuta e che certamente si realizzerà per ciascuno di noi”. Non è solo desiderio, quindi, ma un fatto: il Signore ama sempre e per primo e realizzerà per noi l'opera sua (cfr. Sal 138, 8).
"Il quale è stato annunciato in tutta la creazione che è sotto il cielo".
Nessuno è proprietario del Vangelo, nessuno ne ha il diritto esclusivo: è annunciato a tutta la creazione, a tutto ciò che vive sotto il cielo.
Il Vangelo è prima di tutto grido di vittoria sulla morte sperimentata dai viventi e quindi ognuno di noi ha la possibilità e il diritto di ascoltare.
Per nessun motivo, religione o pregiudizio si può escludere chiunque da questo dono.
"E del quale io, Paolo, sono diventato ministro".
Paolo non è solo colmo di fede, proiettato al Signore con la speranza, ma è un uomo felice per essere stato reso partecipe della gioia immensa del Vangelo. E' un vanto, una nuova ragione di vita, per lui che ha vissuto nella sua carne la conversione totale delle sue convinzioni e della sua fede.
Rivoltato come un calzino porta impresso come un sigillo sul cuore la missione dell'annuncio e del servizio, deciso a spargere semi di vita in ogni angolo del mondo.
Come Paolo tutti siamo chiamati al servizio della vita trasfigurata da Cristo, chiamati ad annunciare a chi ha fame e sete di Dio. È un servizio urgente!
Portiamo a tutti la gioia che è stata riversata in noi e che ci ha convertiti e nutriti di speranza.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Col 1, 21-23
Commento del 04/09/2021
Salmo 54 (53)
Commento del 07/09/2019
Vangelo nella versione di Mc 2, 23-28
Commento del 21/01/2020
"Irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato".
RispondiEliminaSempre
Donami capacità di fare memoria
Grazia di far vivere in me il TUO Spirito
La TUA logica di amore dono
Amen
"Fondati e fermi nella fede, irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato".
RispondiEliminaÈ il sogno del costruttore della parabola di Gesù:
costruire la casa sulla roccia, fondare la propria vita sulla roccia della parola fedele di Dio.
È il sogno della fede
in questo mondo.
Fondati saldamente,
irremovibili nelle tempeste,
sicuri nella speranza:
sono regali preziosi
dell'ascolto del Vangelo.
"Fondati e fermi nella fede, irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato".