Seconda lettura di domenica 3 settembre 2023

E' questo il vostro culto spirituale
Rm 12, 1-2

"Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto".


Il capitolo 12 della lettera ai Romani è un gioiello per la vita cristiana, una traccia per meditare e interiorizzare il Vangelo di Gesù.
Quello di cui parla Paolo è un culto ancorato alla promessa fatta ai padri, partendo da Abramo e arrivando all'ebreo Gesù, ma totalmente modificato perché trasfigurato dall'amore gratuito del Padre che nel Figlio rivela di prediligere tutti i figli e tette le figlie.
L'incarnazione ha innalzato l'umanità ad una dignità divina e niente, dopo di lei, può essere come prima.

"Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio".
L'apostolo non comanda, non sale sulla cattedra, non usa la sua autorità, ma esorta i suoi discepoli, che ama come figli, a vivere in Cristo, alla luce rivelativa della misericordia di Dio.
Tutta la nostra esistenza cambia e trova la sua dimensione più vera alla luce della misericordia del Signore.
La sua benevolenza, il suo amore fedele per noi è gratis! E' un cambiamento radicale che fa passare dalla religione dove ci si sottomette ad un dio che pretende rispetto, venerazione e sacrifici, al Padre che "non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1Cor 13, 5-7).
Questa carità che è amore, è il nostro Dio e ogni riflessione teologica, ogni impegno missionario è da qui che deve prendere le mosse.

"A offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale".
Non più pecore e buoi da offrire in sacrificio nei templi ma la fede quotidiana, la carità della nostra vita concreta, diventa sacrificio spirituale, bella e gradita agli occhi del Padre.
I profeti hanno polemizzato contro i sacrifici offerti al tempio e hanno visto lontano perché hanno annunciato il Figlio che nella sua carne "ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti" (Ef 2, 15).
Nella nostra esistenza vive il Signore e con la nostra vita di credenti gli diamo lode: questa è la nostra liturgia cristologica!
E ciò che Paolo annuncia ha ripercussioni sul modo di concepire la propria carnalità, di rottura rispetto a quella ebraica che cercava la purità in ogni gesto, in ogni atto, in ogni pulsione o ciclo naturale, come se si dovesse disconoscere e quindi mortificare il proprio corpo in quanto bassezza e impurità.
Il cristianesimo che si basa sulla Parola trasfigura lo stile di vita e il culto, rispetto a quello dell'Antico Testamento o di ogni altro culto antico.
Quand'ero ragazza mi ha colpito un'affermazione di Don Giussani: il cristianesimo non è una religione, ma un fatto!
Sono quelle cose che non ti dimentichi più, un seme piantato nella propria interiorità che piano piano scalza le erbacce e si fa largo per vedere la luce, per prendere corpo e forza.
E un teologo al di fuori di ogni sospetto, il papa Benedetto XVI, ha affermato:
"All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la decisione decisiva. Si diventa cristiani perché ci si imbatte in un fatto, anzi in una Persona. Un Uomo fatto di carne ed ossa come noi: Gesù".

"Non conformatevi a questo mondo", dice Paolo, e io aggiungerei, non conformatevi alla religione se demonizza il corpo, se cerca di salire sulle altezze disincarnate e dimentica che la nostra vita è abitata dal Cristo, uno di noi, un fratello, l'Emmanuele.
Siamo ancorati alla carne di Gesù, portati con lui nei cieli alla destra del Padre, vero uomo, vero fratello nostro.
Questa è la buona novella, questo il vero culto spirituale che ha come inizio l'Amore e come meta la contemplazione del Padre nostro.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 20, 7-9
Commento del 30/08/2020

Salmo 63 (62), 1-4
Commento del 22/07/2021

Vangelo nella versione di Mc 8, 27-33
Commento del 21/02/2019

Commenti

  1. non conformatevi a questo mondo
    A questo modo di fare,vedere,vivere le cose....
    La qualità di vita è TUA,ma ; si ma,per il mio bene
    Sposare TE,il TUO modo di vivere è vita vera!
    ....e non mi lasci solo,
    sei con me,
    perchè dal mio cuore parte il TUO seme....
    La riserva di carburante è nel mio cuore;lo prendo quando finisco la "benzina"neuronale.
    Grazie papà

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  2. "Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio".
    La misericordia di Dio
    prima di tutto.
    La misericordia di Dio
    al culmine di tutto.
    La misericordia di Dio
    sapore di ogni vita.
    "Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio".
    Per la misericordia si nasce.
    Nella misericordia di muore.
    Di misericordia si vive in eterno.
    "Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio".

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