Prima lettura del 20 settembre 2023

Casa di Dio
1Tm 3, 14-16

"Figlio mio, ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te; ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità .
Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità:
egli fu manifestato in carne umana
e riconosciuto giusto nello Spirito,
fu visto dagli angeli
e annunciato fra le genti,
fu creduto nel mondo
ed elevato nella gloria".


Paolo ci sta accompagnando nella meditazione di questi giorni e ci sorprende sempre nell'incoraggiamento che rivolge a coloro che considera figli suoi nella fede.
E per Timoteo ha parole di tenerezza e sostegno come poche lettere pastorali che di solito leggiamo.

"Figlio mio, ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te".
La situazione di Paolo non è delle più rosee. Infatti è bloccato agli arresti domiciliari, in catene a Roma, aspettando un giudizio che lo porterà alla morte. Ma quella che potrebbe sembrare una situazione di schiavitù, ci mostra Paolo più libero che mai.
Probabilmente intuisce che il suo tempo su questa terra sta finendo; eppure mantiene vivo il desiderio di continuare la sua opera missionaria. Non potendo raggiungere fisicamente Timoteo e la comunità di Efeso alla quale lo ha inviato, gli sta vicino col desiderio e con le sue raccomandazioni pastorali.
La comunione dei santi si realizza nei modi che noi spesso crediamo impossibili. Il nostro limite non impedisce al progetto di Dio di raggiungere gli estremi confini in cui ogni uomo e ogni donna attendono la salvezza.

"Ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio".
Qui l'apostolo si fa padre. Timoteo, che Paolo chiama "figlio carissimo" (2Tm 1, 2), va soprattutto incoraggiato, vista la giovane età, a vivere il suo servizio in una comunità che ha bisogno di fortificare la sua fede e trovare lo slancio alla speranza e alla carità.
Gli ricorderà infatti che "Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza" (2Tm 2, 7).

La "casa di Dio che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità".
Timoteo ha bisogno di sentire la forza e la bellezza del suo servizio di pastore in una comunità di credenti. Per questo Paolo rivela la verità profonda della chiesa, che non è un club esclusivo, né un circolo di passatempi.
La chiesa per l'apostolo è "colonna e sostegno della verità": portatrice dell'amore di Dio nel mondo e per il mondo. In Gesù Cristo, che è per sempre "la via, la verità e la vita" (Gv 14, 6), trova la sua testimonianza più grande.
Ma "che cos'è la verità?" (Gv 18, 38). In greco verità”, “a-létheia”, va intesa come “evidenza” e anche “ciò che sta sopra”.
La chiesa annuncia la verità più alta, l'evidenza che in Cristo si è rivelata: Dio è l'amore che libera dalla morte e dona vita definitiva.
Timoteo e la sua comunità devono custodire questa verità e donare la propria vita perché tutti possano conoscere la Buona Notizia dell'amore.
Nella "casa del Dio vivente" tutti trovano posto perché lì l'Emmanuele abita, si fa incontrare e accoglie i suoi figli.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 111 (110)
Commento del 20/06/2019

Vangelo di Mt 11, 16-19
Commento del 09/12/2022

Commenti

  1. GRANDE è il mistero della vera religiosità!
    Si,sicuramente più grande delle mie elucubrazioni mentali
    Mi affido ancora una volta SOLO a TE,custodiscimi anche in questa giornata e donami luce TUA,
    capace di illuminare anche chi incontro.
    Amen

    RispondiElimina
  2. Dio è l'amore che libera dalla morte e dona vita definitiva.
    Liberaci Padre da ogni morte che ostacola, boicotta, ostruisce e sbarra il cammino che porta a Te.

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  3. Una voce! L’amato mio!
    Eccolo, viene
    saltando per i monti,
    balzando per le colline.
    L’amato mio somiglia a una gazzella
    o ad un cerbiatto.
    Eccolo, egli sta
    dietro il nostro muro;
    guarda dalla finestra,
    spia dalle inferriate.
    Ora l’amato mio prende a dirmi:
    «Àlzati, amica mia,
    mia bella, e vieni, presto!
    Perché, ecco, l’inverno è passato,
    è cessata la pioggia, se n’è andata;
    i fiori sono apparsi nei campi,
    il tempo del canto è tornato
    e la voce della tortora ancora si fa sentire
    nella nostra campagna.

    Cantico dei cantici

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