Prima lettura di domenica 10 settembre 2023

Ti ho posto come sentinella

Ez 33, 1.7-9

"Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«O figlio dell'uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d'Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Se io dico al malvagio: "Malvagio, tu morirai", e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato»".

La Parola di Dio è Parola profetica, ha forza cioè di mostrare Dio nella nostra vita e la nostra vita nella luce di Dio, guardando oltre il passato già visto e conosciuto e superando il tempo presente, spesso troppo pieno di ansie per essere letto compiutamente nel progetto totale di bene.
È Parola che mostra la prospettiva esistenziale dal punto più alto possibile, ma non perché sia disincarnata e asettica, ma perché profondamente umana come lo è l'uomo nuovo Gesù.
Lo Spirito ha per ogni giorno una vera rivelazione che ci viene comunicata attraverso la Parola.
È profeta chi ci sveglia alla verità tutta intera, colui che mostra di quanto amore siamo circondati.

"Mi fu rivolta questa parola del Signore".
Il Dio di Abramo, di Mosè e di Gesù, parla all'umanità, rivelando sé stesso e rivelandoci a noi stessi.
Ezechiele è profeta prima di tutto perché ascolta, perché è sintonizzato su colui che parla sempre e, parlando, sorregge le sue creature.
È facile confondere la Parola di Dio con le parole umane. Ecco perché preziosa è la profezia, discernimento che ci riapre gli occhi sull'essenzialità e ci toglie dall'illusione generata in noi stessi e negli altri.
Dio è Parola e questo è il primo segno, inequivocabile, di incarnazione perché, senza comunicazione, non può nascere una relazione.
Una Parola indicibile si veste di parole nostre, usa un traduttore simultaneo vecchio come l'umanità per raggiungere le nostre orecchie e il nostro cuore e farci comprendere la volontà di chi parlando ha creato e continuando a parlare nutre e porta a compimento.

"O figlio dell'uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d'Israele".
Ezechiele si scopre sentinella, compito fondamentale nell'antichità per l'incolumità di coloro che si affidavano alla sua veglia per poter riposare.

"Posto come sentinella" innalzato sulle mura per guardare con gli occhi di Dio, per vegliare nelle tenebre, per svegliare dal sonno quando il pericolo è alle porte o è il momento di accogliere il re che torna dalla guerra vittorioso.
Il profeta sorveglia i confini del nostro cuore, fa luce ai nostri passi e custodisce il nostro cammino.
E' essenziale alla fede che nasce dall'ascolto della Parola e se ne alimenta.

"Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia".
La Parola che il Signore rivolge al suo profeta non è solo per lui, non gli appartiene.
Come un tesoro fragile, tenendola per sé marcisce; va condivisa, portarla ai fratelli per vederla fruttare. E solo se è Parola che esce dalla bocca di Dio, colui che ascolta si scopre spinto verso gli altri per condividere ciò che ha ricevuto.
Col battesimo partecipiamo alla profezia del Figlio, siamo innestati in questa comunicazione mai interrotta che buca le orecchie sorde, che ci sintonizza sulle frequenze usate dallo Spirito.
La Buona Notizia è che l'amore di Dio per noi è un fiume in piena inarrestabile: corre di bocca in bocca su tutta la terra perché ogni uomo si scopra chiamato ad essere, oggi, veramente felice in Dio.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 95 (94), 1-7
Commento del 05/08/2021

Seconda lettura di Rm 13, 8-13
Commento del 06/11/2019

Vangelo di Mt 18, 15-20
Commento del 12/08/2020